martedì 4 aprile 2017

Lo Slai cobas si oppone al "pasticcio" per i lavoratori de L'Ancora in liquidazione

LE MOTIVAZIONE PER CUI LO SLAI COBAS SC SI OPPONE ALL’ACCORDO FIRMATO PRESSO LA PREFETTURA IL 3 APRILE:

La "continuità lavorativa, dopo il 31 marzo, in realtà riguarda per ora solo il mese necessario perchè il Commissario liquidatore de L'Ancora faccia le comunicazioni di licenziamento con i preavvisi previsti dalle normative contrattuali.
Sono sì in corso delle "garette" per far poi transitare i lavoratori in altre ditte a cui vanno affidati i servizi, ma da un lato alcune di queste gare devono ancora conludersi, dall'altro la gara dell'Amat vuole portare i lavoratori da 5 a 2 ore di lavoro al giorno - una vera mazzata per il salario e la vita dei lavoratori e delle loro famiglie - mentre la gara per la Pasquinelli-Amiu coprirebbe al massimo i mesi attuali, prima del fermo impianto per i lavori di automazione, e nessuno, nè Comune, nè Amiu dice che succederà dopo per i 23 lavoratori.
Quindi, non c'è garanzia che tra un mese i lavoratori avrebbero certezza di lavoro stabile e senza peggioramento delle attuali condizioni.

Ma ciò che è anche inaccettabile è che questo "accordo pasticciato" accettato da tutti gli altri sindacati (Fiadel, Uil, Ugl, e anche cobas confederazione), è stato fatto passare tra i lavoratori con una sorta di "prendere o lasciare" che somiglia tanto ad un ricatto: per avere questo mese e continuità lavorativa i lavoratori infatti hanno dovuto rinunciare a ferie e permessi maturati da fine dicembre 2016 (praticamente giorni regalati a L'Ancora in liquidazione e al Comune e cosa tra l'altro illegale, tant'è che nell'accordo questi giorni vengono definiti impropriamente "oneri accessori", perchè per legge le ferie sono intoccabili); inoltre per avere il saldo dei mesi di febbraio, e integralmente lo stipendio di marzo e aprile (perchè allo stato dei soldi del Comune la commissaria pagherebbe solo il 77% come ha fatto con lo stipendio di febbraio), ad aprile per alcuni giorni a turno (soprattutto i lavoratori di Pasquinelli e Amat dove si dice che vi sarebbero "esuberi", ma quali!?...) verranno spostati per fare le loro ore di lavoro in altri servizi "aggiuntivi". Ma i lavoratori hanno già fatto il lavoro al 100% nei mesi di febbraio e marzo, ricevendo invece solo il 77% di stipendio. Perchè ora, devono essere spostati in altri servizi per giustificare il pagamento del restante 23%?

Infine, per gli 11 lavoratori già licenziati della Vetroresina e per le impiegate dell'ex Ancora non c'è una prospettiva concreta di tempi di rioccupazione; secondo il Comune questi avrebbero solo una priorità in caso di pensionamento di lavoratori occupati nei vari servizi. Lo Slai cobas, invece, per questi lavoratori e lavoratrici chiede che vengano inseriti nel numero dei lavoratori interessati alle gare d'appalto in corso.

Per tutti questi motivi lo Slai cobas e i lavoratori Slai cobas si sono opposti ad accettare questo "accordo".

Sui lavoratori che hanno sempre lottato e anche proposto soluzioni per difendere occupazione, diritti e servizi per la città, non si possono scaricare i guasti e le responsabilità del Comune e delle partecipate; né si devono dare elemosine e soluzioni pasticciate e sempre a rischio... E poi, dovrebbero pure ringraziare ed essere contenti...!
NO! E nei prossimi giorni i lavoratori dello Slai cobas sc riprenderanno le iniziative.

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