Venerdì 31 marzo una delegazione dello Slai cobas sc, con gli RSA dei lavoratori pasquinelli e la coordinatrice Slai cobas, ha tenuto un incontro, prima con il dirigente della Task force, Dr. Caroli, poi, per approfondire le varie questioni dei lavoratori de L'Ancora in liquidazione, coi responsabili che seguono la vicenda Taranto.
Questo finora è stato il primo e unico incontro sull'argomento con la Regione. Altri sindacati, come l'Ugl, che fanno girare tra i lavoratori voci di incontri fatti, finora hanno avuto solo uno scambio di lettere con la Regione.
L'incontro è servito a fare chiarezza soprattutto sul futuro lavorativo e, anche qui, a sgomberare false notizie fatte circolare dagli altri sindacati, confermando invece ciò che lo Slai cobas sostiene dall'inizio.
Primo. La Regione ha confermato che non vi può essere nessuna cassintegrazione straordinaria in deroga, dato che il governo ha cessato questa cigs a dicembre 2016; di conseguenza non sono possibili corsi di formazione collegati all'ottenimento di ammortizzatori sociali.
Secondo. Comunque, la cigs in generale viene autorizzata ad aziende che hanno e presentano piani di ripresa futura; nel caso concreto invece: L'Ancora non può averli perchè in fallimento, nè possono presentarli le ditte a cui solo per alcuni mesi vengono affidati i servizi e che, quindi, non hanno un futuro lavorativo - la questione riguarda soprattutto la Pasquinelli, per cui l'affidamento che l'Amiu sta facendo copre solo il periodo fino all'inizio dei lavori di automazione dell'impianto.
Terzo. Quanto sopra rende difficile anche la richiesta di cassintegrazione ordinaria - perchè anche per questa occorre che la Ditta abbia continuità aziendale e una prospettiva di ripresa dell'attività lavorativa.
Ma la Regione ha detto che vi sarebbero una serie di servizi concreti che visti con organicità potrebbero consentire un piano di rilancio; però occorrerebbe che Comune e Partecipate facessero un piano generale dei servizi necessari.
Su questo la Regione ha concordato con lo Slai cobas che una soluzione utile sarebbe la creazione di una Multiservizi che permetterebbe di riunire le varie attività - senza spezzettarle in vari appalti, mini o medi - e che permetterebbe anche di risolvere senza licenziamenti eventuali problemi di esuberi in un settore, transitando i lavoratori in un altro.
Così come la Regione ha concordato sulla necessità della realizzazione della raccolta differenziata, a partire dai quartieri inquinati (Tamburi e Paolo VI) e per tutta Taranto, che sarebbe anche un grosso polmone per il lavoro a Taranto.
Per questo, al termine dell'incontro, lo Slai cobas ha sollecitato la Regione a farsi parte attiva, anche propositiva su Taranto, perchè non si può stare a guardare quando il Comune e l'Amiu violano anche disposizioni di legge - vedi gli obblighi sulla raccolta differenziata.
L'incontro si è concluso con l'impegno della Regione a continuare a seguire e a fare le verifiche su Taranto e a proseguire il confronto con lo Slai cobas sc.
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