Il volantino internazionale del 1° Maggio nelle mani degli operai dell'Ilva
Operai,
il 1° maggio di quest'anno in tanti paesi del mondo, i partiti e le
organizzazioni della classe operaia organizzano manifestazioni,
volantinaggi in tante fabbriche per portare un messaggio unico,
quello della lotta e della rivoluzione contro il potere dei padroni,
i governi e gli Stati ad essi asserviti, per costruire una società e
un potere nelle mani della classe operaia e delle masse popolari che
cancelli imperialismo e guerra, sfruttamento e oppressione.
Questo
che segue è il testo comune diffuso in diverse fabbriche italiane
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1
maggio rosso, rivoluzionario, internazionalista
“La
bandiera della Rivoluzione d'Ottobre è invincibile”
Mao Tse Tung.
Ricorre
quest'anno il Centenario della Rivoluzione d'Ottobre.
Imperialisti,
reazionari, riformisti, e ogni tipo di opportunisti sono impegnati a
cancellare, oscurare, denigrare e infangare questo evento, così come
hanno già fatto lo scorso anno col 50° anniversario della Grande
Rivoluzione Culturale Proletaria.
Lo
fanno perchè sanno bene che il grandioso messaggio che da questi
eventi viene per i proletari e le masse è sempre più attuale. Per
liberarsi dell'imperialismo, del capitalismo, della guerra, dello
sfruttamento e dell'oppressione dei popoli, bisogna fare la
rivoluzione proletaria!
La
classe operaia deve strappare il potere politico alle classi
dominanti, deve istituire il suo potere, il suo Stato, la dittatura
del proletariato, e costruire il socialismo; deve sviluppare e
continuare la rivoluzione in ogni paese e nel mondo per liberarsi da
tutte le catene dell'imperialismo e marciare verso il comunismo su
scala mondiale.
Il
sistema imperialista dimostra sempre più di essere quello che Lenin
ha analizzato e descritto nella sua grande opera “Imperialismo
fase suprema del capitalismo”;
un sistema putrefatto e decadente.
L'imperialismo
e i suoi governi, in ogni latitudine, continuano ad attraversare una
profonda crisi economica e finanziaria, politica e sociale, e
scaricano questa crisi sui proletari e le masse popolari all'interno
e verso le nazioni e i popoli oppressi all'esterno.
L'imperialismo
è guerra commerciale, è guerra di aggressione, guerra di rapina e
di spartizione del mondo.
L'imperialismo
è reazione e fascismo. L'imperialismo è l'ultimo stadio del
capitalismo e mostra ogni giorno di più la sua barbarie e la
necessità di abbatterlo.
Per
questo il messaggio di Lenin e della Rivoluzione d'ottobre è più
vivo che mai!
Nell'imperialismo
più forte, gli USA, la vittoria di Trump alle elezioni è la
manifestazione della crisi dell'imperialismo americano e della sua
volontà di uscirne accentuando la guerra economica, il dominio
militare, il controllo delle aree geopolitiche strategiche,
ridefinendo le alleanze nei diversi scacchieri del mondo.
La
vittoria di Trump mostra di quale barbarie è fatta la sedicente
“democrazia americana”, al potere un miliardario fascista in
guerra contro le masse povere all'interno e contro i popoli oppressi
all'esterno.
La
vittoria di Trump alimenta in tutti i paesi imperialisti governi
reazionari, Stato di polizia, militarizzazione, alimenta lo stato di
emergenza permanente e guerra interna, contro i proletari, i diritti
delle donne, contro gli afroamericani, contro gli immigrati con muri
ed espulsioni, contro arabi e musulmani, contro ogni idea
progressista nelle scuole, università, mass media, cultura, arte.
La
nuova fase aggressiva dell'imperialismo Usa acuisce le contraddizioni
interimperialiste, con l'imperialismo russo, superpotenza atomica,
con la Cina nuova potenza imperialista, e con i paesi dell'Europa
imperialista, attualmente ad egemonia tedesca.
La
contesa mondiale tra i paesi imperialisti per la spartizione dei
mercati e la lotta per il controllo delle risorse energetiche origina
e alimenta guerre di aggressione e guerre reazionarie che stanno
seminando il mondo di morti, massacri e distruzioni.
Sono
le guerre imperialiste di aggressione in ogni angolo del mondo che
danno origine alla grande ondata migratoria. Sono la barbarie della
guerra imperialista e il “ritorno
a casa”
di queste guerre anche nel cuore delle cittadelle imperialiste che
insanguinano le strade degli stessi paesi imperialisti.
Gli
Stati e i governi dei padroni del mondo in ogni paese imperialista
sviluppano una guerra interna ai proletari e alle masse, che sono
spinti sempre più dalla crisi e dall'oppressione e repressione a
lottare e a ribellarsi.
Nei
paesi oppressi dall'imperialismo i proletari e i popoli intensificano
le lotte antimperialiste e di liberazione nazionale, e le guerre
popolari. Dall'India. alle Filippine, dalla Turchia al Perù le
guerre popolari, dirette dai partiti comunisti
marxisti-leninisti-maoisti sono il punto di riferimento per la via da
percorrere per liberarsi dall'imperialismo, dai regimi reazionari, ed
edificare Stati di Nuova Democrazia in marcia verso il socialismo.
La
Guerra Popolare in India - oggi al 50° della 'rivolta di Naxalbari'
che ne ha aperto la strada - lotta contro i massacri, l'operazione
Green Hunt, la repressione contro i maoisti, le popolazioni adivasi,
gli intellettuali e studenti democratici e rivoluzionari, contro le
lotte di operai, contadini, donne, contro le minoranze nazionali e
dimostra come nulla e nessuno può fermare la Guerra popolare in
marcia per la liberazione sociale e politica delle masse indiane, né
può formare il sostegno internazionale.
La
Rivoluzione d'ottobre e il grande Lenin hanno dimostrato che non si
può lottare e vincere contro l'imperialismo e i suoi Stati senza
lottare contro il revisionismo e l'opportunismo.
Le
condizioni oggettive per la rivoluzione sono favorevoli, perchè essa
è la tendenza principale nel mondo.
Tutte
le forze della socialdemocrazia, degli ex partiti 'comunisti'
divenuti revisionisti e riformisti perdono credito tra le masse e
sono arnesi inservibili per difendere le condizioni di vita e di
lavoro dei proletari e delle masse, per opporsi all'imperialismo,
alla guerra, al fascismo e allo Stato di polizia.
Insieme
alla crisi di queste tendenze si assiste però all'ascesa delle
correnti reazionarie populiste e dei movimenti integralisti
reazionari che dividono le masse popolari per legarle al carro di
questo o quell'imperialismo e, in ultima analisi, alle frazioni più
reazionarie dell'imperialismo, della borghesia e ai regimi ad essi
asserviti.
Proletari
e masse devono rigettare con forza le illusioni della via
parlamentare e della via pacifica, che vogliono disarmarle, e
intraprendere con decisione la via rivoluzionaria.
La
Guerra Popolare è la forma più avanzata per realizzare la
rivoluzione, per questo bisogna sostenerla in tutti i paesi in cui
già la si conduce e prepararla in tutti gli altri paesi,
applicandola alle condizioni concrete di ciascun paese.
E'
necessario costruire autentici partiti comunisti, che siano
avanguardia della classe operaia e nucleo dirigente di tutto il
popolo. I partiti comunisti, basati sulla scienza rivoluzionaria del
marxismo-leninismo-maoismo, si costruiscono nel fuoco della lotta di
classe in stretto legame con le masse, in funzione dell'inizio e
sviluppo della guerra popolare, applicata alla realtà.
I
partiti comunisti devono costruire il fronte unito delle masse
sfruttate, di tutti i settori oppressi dall'imperialismo e sviluppare
la tattica necessaria a seconda la forma che il dominio politico,
militare delle classi dominanti assume.
Nei
paesi imperialisti il partito comunista deve integrare nelle proprie
fila i nuovi proletari migranti, assumendo un ruolo d'avanguardia
nella lotta contro il superfruttamento, schiavismo, razzismo.
I
partiti comunisti devono raccogliere e organizzare la ribellione
della gioventù e la lotta delle donne come forza poderosa della
rivoluzione.
Essi
devono combattere il proprio imperialismo come nemico principale del
proletariato e dei popoli oppressi, schierandosi risolutamente con le
masse delle nazioni oppresse che vengono aggredite. Oggi in
particolare dobbiamo combattere l'occupazione imperialista
dell'Afghanistan, l'aggressione imperialista alla Siria e le minacce
nucleari contro la Corea del Nord.
La
guerra imperialista e la dittatura reazionaria della borghesia
domandano la necessità che i partiti comunisti si attrezzino per
rispondere alla guerra imperialista con la guerra popolare e
costruiscano la loro forza combattente come nucleo dell'esercito
rosso.
Le
guerre popolari, oltre che le politiche di genocidio, fronteggiano le
insidie di negoziati di pace che, lungi dal permettere che le guerre
popolari conquistino forza e consolidamento in vista dell'offensiva
strategica, hanno lo scopo di influenzarle, soffocarle e dividerle
per portarle alla resa.
Internazionalismo
è unità
tra i proletari e i popoli oppressi nel mondo contro il nemico
comune.
Internazionalismo
è
“ lavorare incondizionatamente per lo sviluppo del movimento
rivoluzionario e della lotta rivoluzionaria nel proprio paese e
sostenere (con la propaganda, solidarietà e aiuti materiali) questa
lotta, questa e solo questa linea in tutti i paesi, senza eccezione”
- Lenin
Internazionalismo
è
la costruzione di una nuova organizzazione internazionale che
affrontando i problemi dell'oggi dei comunisti sia in grado di
avanzare verso una linea generale del movimento comunista
internazionale e una nuova Internazionale comunista.
Viva il
Centenario della grande Rivoluzione d'Ottobre!
Morte
all'imperialismo! Avanti con la guerra di popolo prolungata in tutti
i paesi del mondo!
Viva
la lotta dei proletari e popoli oppressi del mondo!
Viva
l'internazionalismo proletario!
Per
un futuro rosso e socialista, in marcia verso il comunismo!
Proletari
comunisti/PCm Italia e
partiti e organizzazioni comuniste di Germania, Francia,
Spagna-Galizia, Inghilterra, Austria, Serbia, Norvegia, Canada,
Brasile, Cile, Messico, Ecuador, Perù, Colombia, Bolivia, India,
Afghanistan, Manipur, Sry Lanka, Malaysia, Iran, Nepal, Turchia,
Tunisia
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blog http://proletaricomunisti.blogspot.com
1° Maggio 2017
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