sabato 29 aprile 2017

Il volantino internazionale del 1° Maggio nelle mani degli operai dell'Ilva

Operai, 
il 1° maggio di quest'anno in tanti paesi del mondo, i partiti e le organizzazioni della classe operaia organizzano manifestazioni, volantinaggi in tante fabbriche per portare un messaggio unico, quello della lotta e della rivoluzione contro il potere dei padroni, i governi e gli Stati ad essi asserviti, per costruire una società e un potere nelle mani della classe operaia e delle masse popolari che cancelli imperialismo e guerra, sfruttamento e oppressione.
Questo che segue è il testo comune diffuso in diverse fabbriche italiane
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1 maggio rosso, rivoluzionario, internazionalista
La bandiera della Rivoluzione d'Ottobre è invincibile” Mao Tse Tung.
Ricorre quest'anno il Centenario della Rivoluzione d'Ottobre.
Imperialisti, reazionari, riformisti, e ogni tipo di opportunisti sono impegnati a cancellare, oscurare, denigrare e infangare questo evento, così come hanno già fatto lo scorso anno col 50° anniversario della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria.
Lo fanno perchè sanno bene che il grandioso messaggio che da questi eventi viene per i proletari e le masse è sempre più attuale. Per liberarsi dell'imperialismo, del capitalismo, della guerra, dello sfruttamento e dell'oppressione dei popoli, bisogna fare la rivoluzione proletaria!
La classe operaia deve strappare il potere politico alle classi dominanti, deve istituire il suo potere, il suo Stato, la dittatura del proletariato, e costruire il socialismo; deve sviluppare e continuare la rivoluzione in ogni paese e nel mondo per liberarsi da tutte le catene dell'imperialismo e marciare verso il comunismo su scala mondiale.
Il sistema imperialista dimostra sempre più di essere quello che Lenin ha analizzato e descritto nella sua grande opera “Imperialismo fase suprema del capitalismo”; un sistema putrefatto e decadente.
L'imperialismo e i suoi governi, in ogni latitudine, continuano ad attraversare una profonda crisi economica e finanziaria, politica e sociale, e scaricano questa crisi sui proletari e le masse popolari all'interno e verso le nazioni e i popoli oppressi all'esterno.
L'imperialismo è guerra commerciale, è guerra di aggressione, guerra di rapina e di spartizione del mondo.
L'imperialismo è reazione e fascismo. L'imperialismo è l'ultimo stadio del capitalismo e mostra ogni giorno di più la sua barbarie e la necessità di abbatterlo.
Per questo il messaggio di Lenin e della Rivoluzione d'ottobre è più vivo che mai!
Nell'imperialismo più forte, gli USA, la vittoria di Trump alle elezioni è la manifestazione della crisi dell'imperialismo americano e della sua volontà di uscirne accentuando la guerra economica, il dominio militare, il controllo delle aree geopolitiche strategiche, ridefinendo le alleanze nei diversi scacchieri del mondo.
La vittoria di Trump mostra di quale barbarie è fatta la sedicente “democrazia americana”, al potere un miliardario fascista in guerra contro le masse povere all'interno e contro i popoli oppressi all'esterno.
La vittoria di Trump alimenta in tutti i paesi imperialisti governi reazionari, Stato di polizia, militarizzazione, alimenta lo stato di emergenza permanente e guerra interna, contro i proletari, i diritti delle donne, contro gli afroamericani, contro gli immigrati con muri ed espulsioni, contro arabi e musulmani, contro ogni idea progressista nelle scuole, università, mass media, cultura, arte.
La nuova fase aggressiva dell'imperialismo Usa acuisce le contraddizioni interimperialiste, con l'imperialismo russo, superpotenza atomica, con la Cina nuova potenza imperialista, e con i paesi dell'Europa imperialista, attualmente ad egemonia tedesca.
La contesa mondiale tra i paesi imperialisti per la spartizione dei mercati e la lotta per il controllo delle risorse energetiche origina e alimenta guerre di aggressione e guerre reazionarie che stanno seminando il mondo di morti, massacri e distruzioni.
Sono le guerre imperialiste di aggressione in ogni angolo del mondo che danno origine alla grande ondata migratoria. Sono la barbarie della guerra imperialista e il “ritorno a casa” di queste guerre anche nel cuore delle cittadelle imperialiste che insanguinano le strade degli stessi paesi imperialisti.
Gli Stati e i governi dei padroni del mondo in ogni paese imperialista sviluppano una guerra interna ai proletari e alle masse, che sono spinti sempre più dalla crisi e dall'oppressione e repressione a lottare e a ribellarsi.
Nei paesi oppressi dall'imperialismo i proletari e i popoli intensificano le lotte antimperialiste e di liberazione nazionale, e le guerre popolari. Dall'India. alle Filippine, dalla Turchia al Perù le guerre popolari, dirette dai partiti comunisti marxisti-leninisti-maoisti sono il punto di riferimento per la via da percorrere per liberarsi dall'imperialismo, dai regimi reazionari, ed edificare Stati di Nuova Democrazia in marcia verso il socialismo.
La Guerra Popolare in India - oggi al 50° della 'rivolta di Naxalbari' che ne ha aperto la strada - lotta contro i massacri, l'operazione Green Hunt, la repressione contro i maoisti, le popolazioni adivasi, gli intellettuali e studenti democratici e rivoluzionari, contro le lotte di operai, contadini, donne, contro le minoranze nazionali e dimostra come nulla e nessuno può fermare la Guerra popolare in marcia per la liberazione sociale e politica delle masse indiane, né può formare il sostegno internazionale.
La Rivoluzione d'ottobre e il grande Lenin hanno dimostrato che non si può lottare e vincere contro l'imperialismo e i suoi Stati senza lottare contro il revisionismo e l'opportunismo.
Le condizioni oggettive per la rivoluzione sono favorevoli, perchè essa è la tendenza principale nel mondo.
Tutte le forze della socialdemocrazia, degli ex partiti 'comunisti' divenuti revisionisti e riformisti perdono credito tra le masse e sono arnesi inservibili per difendere le condizioni di vita e di lavoro dei proletari e delle masse, per opporsi all'imperialismo, alla guerra, al fascismo e allo Stato di polizia.
Insieme alla crisi di queste tendenze si assiste però all'ascesa delle correnti reazionarie populiste e dei movimenti integralisti reazionari che dividono le masse popolari per legarle al carro di questo o quell'imperialismo e, in ultima analisi, alle frazioni più reazionarie dell'imperialismo, della borghesia e ai regimi ad essi asserviti.
Proletari e masse devono rigettare con forza le illusioni della via parlamentare e della via pacifica, che vogliono disarmarle, e intraprendere con decisione la via rivoluzionaria.
La Guerra Popolare è la forma più avanzata per realizzare la rivoluzione, per questo bisogna sostenerla in tutti i paesi in cui già la si conduce e prepararla in tutti gli altri paesi, applicandola alle condizioni concrete di ciascun paese.
E' necessario costruire autentici partiti comunisti, che siano avanguardia della classe operaia e nucleo dirigente di tutto il popolo. I partiti comunisti, basati sulla scienza rivoluzionaria del marxismo-leninismo-maoismo, si costruiscono nel fuoco della lotta di classe in stretto legame con le masse, in funzione dell'inizio e sviluppo della guerra popolare, applicata alla realtà.
I partiti comunisti devono costruire il fronte unito delle masse sfruttate, di tutti i settori oppressi dall'imperialismo e sviluppare la tattica necessaria a seconda la forma che il dominio politico, militare delle classi dominanti assume.
Nei paesi imperialisti il partito comunista deve integrare nelle proprie fila i nuovi proletari migranti, assumendo un ruolo d'avanguardia nella lotta contro il superfruttamento, schiavismo, razzismo.
I partiti comunisti devono raccogliere e organizzare la ribellione della gioventù e la lotta delle donne come forza poderosa della rivoluzione.
Essi devono combattere il proprio imperialismo come nemico principale del proletariato e dei popoli oppressi, schierandosi risolutamente con le masse delle nazioni oppresse che vengono aggredite. Oggi in particolare dobbiamo combattere l'occupazione imperialista dell'Afghanistan, l'aggressione imperialista alla Siria e le minacce nucleari contro la Corea del Nord.
La guerra imperialista e la dittatura reazionaria della borghesia domandano la necessità che i partiti comunisti si attrezzino per rispondere alla guerra imperialista con la guerra popolare e costruiscano la loro forza combattente come nucleo dell'esercito rosso.
Le guerre popolari, oltre che le politiche di genocidio, fronteggiano le insidie di negoziati di pace che, lungi dal permettere che le guerre popolari conquistino forza e consolidamento in vista dell'offensiva strategica, hanno lo scopo di influenzarle, soffocarle e dividerle per portarle alla resa.
Internazionalismo è unità tra i proletari e i popoli oppressi nel mondo contro il nemico comune. 
Internazionalismo è “ lavorare incondizionatamente per lo sviluppo del movimento rivoluzionario e della lotta rivoluzionaria nel proprio paese e sostenere (con la propaganda, solidarietà e aiuti materiali) questa lotta, questa e solo questa linea in tutti i paesi, senza eccezione” - Lenin
Internazionalismo è la costruzione di una nuova organizzazione internazionale che affrontando i problemi dell'oggi dei comunisti sia in grado di avanzare verso una linea generale del movimento comunista internazionale e una nuova Internazionale comunista.
Viva il Centenario della grande Rivoluzione d'Ottobre!
Morte all'imperialismo! Avanti con la guerra di popolo prolungata in tutti i paesi del mondo!
Viva la lotta dei proletari e popoli oppressi del mondo!
Viva l'internazionalismo proletario!
Per un futuro rosso e socialista, in marcia verso il comunismo!

Proletari comunisti/PCm Italia e partiti e organizzazioni comuniste di Germania, Francia, Spagna-Galizia, Inghilterra, Austria, Serbia, Norvegia, Canada, Brasile, Cile, Messico, Ecuador, Perù, Colombia, Bolivia, India, Afghanistan, Manipur, Sry Lanka, Malaysia, Iran, Nepal, Turchia, Tunisia
info pcro.red@gmail.com blog http://proletaricomunisti.blogspot.com

1° Maggio 2017

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