venerdì 14 aprile 2017

SI PREPARA UNA NUOVA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEI MIGRANTI A FOGGIA! Da Taranto, una delegazione

 Cento migranti, decine di donne, di bambini hanno ancora riempito il mare con le loro vite.
Sui giornali, dalle televisioni sentiremo anche questa volta parole di "cordoglio"...
MA QUANDO I MIGRANTI LOTTANO, SENTIAMO INVECE PAROLE E VEDIAMO SOPRATTUTTO AZIONI DEL GOVERNO-MIN. MINNITI, DELLA POLIZIA, DEI TRIBUNALI DI ATTACCO RAZZISTA, IMPERIALISTA, DI FEROCE REPRESSIONE.
I migranti sono buoni quando sono "morti" o sono da sfruttare, schiavizzare...
BASTA!

FOGGIA, 24 APRILE: CORTEO NAZIONALE - NO CONFINI, NO SFRUTTAMENTO!

Il 12 novembre dello scorso anno migliaia di persone, immigrate e non, sono scese in corteo nelle strade di Roma. Unendo le numerose lotte che attraversano il paese, hanno rivendicato una mobilità libera da confini e sfruttamento, a partire da chi vive e lavora nei distretti agro-industriali di diverse
parti d’Italia, ed è soggetto alle forme più brutali di precarizzazione, segregazione e violenza. In quella giornata di lotta è stata aperta un'interlocuzione con il Ministero dell'Interno, ma con l'arrivo del nuovo ministro, Marco Minniti, qualsiasi comunicazione è stata interrotta, nonostante le rinnovate pressioni messe in campo in diverse città d’Italia con una ulteriore giornata di mobilitazione lo scorso 6 febbraio. Di contro, si sta intensificando l'ondata securitaria e repressiva, che ha contribuito a un generale peggioramento delle condizioni di vita di molti.

In provincia di Foggia e nella Piana di Gioia Tauro assistiamo alla creazione di veri e propri campi di
lavoro come soluzione abitativa alternativa ai ghetti, istituendo un sistema di controllo totale sui lavoratori. Le deportazioni che hanno accompagnato lo sgombero del Gran Ghetto in provincia di Foggia, e che interesseranno altri insediamenti nei prossimi mesi, sono misure propagandistiche che contribuiscono ad intensificare la precarietà e lo sfruttamento di chi è costretto a lavorare e vivere nei distretti agro-industriali d'Italia. Le istituzioni si sono ancora una volta macchiate del sangue di due lavoratori, Mamadou e Nouhou, morti durante l'incendio che ha accompagnato lo sgombero. Controlli a tappeto, arresti e sanzioni si sono verificati in provincia di Foggia come nella Piana di Gioia Tauro e in molti altri luoghi, nei confronti di chi non è cittadino europeo, come di chi si ribella a questo sistema.

Per questo il prossimo 24 aprile, sostenendo l'appello di chi vive e lotta in provincia di Foggia, chiamiamo ad una mobilitazione nazionale in risposta alla stretta repressiva e mortifera del governo, per ribadire ancora una volta il necessario e totale smantellamento dell'attuale dispositivo che regola la mobilità delle persone, immigrate e non - un dispositivo che tenta di dividerci e indebolirci.

Saremo in piazza a Foggia per dare una risposta determinata e compatta agli ultimi, gravissimi episodi di repressione e violenza istituzionale abbattutisi su questo territorio e chi ci vive, per rafforzare e sostenere le mobilitazioni costruite in questi mesi e per opporsi ad ogni ipotesi di nuovi sgomberi in assenza di reali alternative.
Facciamo appello a tutte le realtà politiche e sociali, i militanti di base, le organizzazioni sindacali, i solidali alle lotte e a chi viene colpito dalla repressione, di costruire una grande giornata di lotta, perché ciò che accade a Foggia è parte di una stretta generale, a cui reagiremo uniti ovunque sarà necessario.

Vogliamo documenti per tutte e tutti! Vogliamo l'applicazione dei contratti in agricoltura!
No alla repressione, agli sgomberi e alle deportazioni! No ai campi di lavoro, case per tutti!
No allo schiavismo/nuovo caporalato nella logistica! Ritiro dei licenziamenti politici dei lavoratori della logistica
Diritto d'asilo per tutti - No hotspot  

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