Fermi i lavori di espianto degli ulivi dal cantiere Tap, la domenica serve al movimento anti-gasdotto per riorganizzarsi in vista della riapertura del cantiere, che si ipotizza possa avvenire all'alba di lunedì 3 aprile. Sabato mattina tre camion diretti al sito di stoccaggio sono stati bloccati da una manifestazione a cui hanno partecipato decine di bambini, il presidio No Tap chiama nuovamente a raccolta la popolazione con continui aggiornamenti sui social network, un volantinaggio nel mercato di San Foca, appuntamenti davanti al cantiere e un'assemblea pubblica, prevista alle 19,30 in piazza Sant'Oronzo a Lecce.
...il fronte anti-Tap ha indetto un presidio all'alba, per cercare di evitare l'uscita dei camion dal cantiere. A sostegno del fronte anti-Tap si stanno schierando molti amministratori salentini: ha raggiunto quota 51 firme il documento-appello che sarà inoltrato al presidente della Repubblica, per chiedere di fermare i lavori del gasdotto.
Cresce anche l'adesione all'appello agli artisti, lanciato dal So What Festival di Melpignano, che finora ha raccolto circa 300 firme, tra le quali quelle di Alessandro Mannarino, Bandabardò, Roy Paci, Africa Unite, 99 Posse. L'obiettivo degli artisti è organizzare una giornata di musica, arte e cultura per dire no al gasdotto.
Il pres. della Confindustria attacca la presenza dei bambini alla manifestazione.
(dall'intervista a Repubblica): "Portare i bambini alla manifestazione contro il Tap e piazzarli davanti ai camion significa avere oltrepassato la misura, esasperare una situazione che è diventata insostenibile dal punto di vista della responsabilità sociale".
E perchè NO i bambini? Possono ammalarsi per i vostri disastri ambientali, ma non possono protestare e dire la loro anche loro? Siete voi padroni delle vite della popolazione ad "aver oltrepassato la Misura"! Ciò che al pres. della Confindustria brucia è che la marcia di donne, bambini, giovani, popolazioni ha fermato i camion Tap.
(dall'intervista a Repubblica): "Riconduciamo la questione nel sistema di regole che ci governa e, se la decisione è presa, mettiamo l'azienda nella possibilità di lavorare".
"La costa salentina è stata devastata per decenni, dai cittadini e anche dalle istituzioni, e non ho mai visto marce... Qui si sta alzando la tensione, anche con le bombe alla polizia, le minacce agli operai, la situazione è insostenibile".
Al pres. della Confindustria "brucia" che le Ditte stiano perdendo soldi, e fa squallidamente anche del "terrorismo".
MA LA LOTTA, CI DISPIACE PER QUESTO PRESIDENTE, NON POTRA' CHE CONTINUARE E DEVE VINCERE!
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