E' una vera sfida quella che lancia la Rete con la iniziativa nazionale di venerdì 22 marzo a Taranto - ore 13.30 sotto la direzione Ilva - ore 15/16 port A-D Ilva - ore 17 quartiere tamburi- prima cimitero poi assemblea al centro polivalente via lisippo 8.
Sfida a padron Riva innanzitutto, portando sotto la direzione Ilva, non tanto e non solo la rabbia e la protesta. In questi mesi operai Ilva e cittadini di taranto hanno provato a portarla in fabbrica e sopratutto a livello cittadino con manifestazioni partecipate, e non tanto per lanciare contro padron Riva parole d'ordini mai realmente verificate con gli operai e le masse popolari, nè tanto meno fondate su rapporti di forza ancora non praticabili; quanto per portare la voce di una battaglia nazionale, che viene da una campagna fatta di incontri ed assemblee in diverse città italiane e che si materializza nella presenza di gruppi di compagni provenienti da torino,milano,bergamo,marghera, ravenna, roma, napoli, sicilia per dire che l'Ilva è una grande questione nazionale in materia di lavoro, salute e sicurezza, che operai in lotta e masse popolari tarantine non vanno lasciate soli, che questa battaglia si deve vincere unendo alla mobilitazione operaia e popolare in fabbrica e città, una vera mobilitazione nazionale, che finora è mancata, per il ruolo nefasto del sindacalismo confederale, per i limiti di forza e di impegno in questa lotta - tranne qualche eccezione - del sindacalismo di base, perche tutti i partiti parlamentari sono dalla parte di padron Riva e altre forze politiche usano l'Ilva come campagna elettorale, ma nulla fanno, nè possono fare.
La Rete con la sua iniziativa lancia un appello e una indicazione a tutti per costruire una vera manifestazione nazionale dando l'esempio e cominciando a praticarla, accumulando forze nazionali che vogliono arrivarci.
Sfida a Governo e Stato dei padroni, perchè la Rete si batte per la salute e la sicurezza, sapendo bene che questi governi, questo stato possono solo peggiorarle le cose e non certo dare risposte agli operai e ai cittadini di Taranto, come in tutte le fabbriche dove si muore e nelle città inquinate e devastate in materia di ambiente e salute; per cui bisogna unirsi per lottare contro questi governi e questo stato, questo sistema del capitale, lavorare per una rivoluzione politica e sociale che metta le condizioni di lavoro, la vita, la salute operaia e popolare al primo posto e non la produzione per il profitto - all'Ilva, come in tutte le fabbriche della morte e i sisi inquinanti.
Sfida anche a tutti coloro nel campo del movimento a livello nazionale che parlano, riempiono internet di documenti e chiacchiericcio, ma non conoscono nè l'ilva e nè i Tamburi, si schierano con questo o quest'altro, senza mai confrontarsi con operai e masse popolari.
Sfida alle forze locali, che in questi mesi si sono mobilitate ma spesso su parole d'ordini e pratiche antioperaie
mettendo in contrapposizione operai e masse popolari, quando invece serve unità nella lotta e organizzazione in fabbrica e nei quartieri per dare sostanza, continuità e risultati a questa battaglia di lunga durata.
Serve la denuncia ma anche obiettivi di lotta praticabili un percorso di rivolta operaia e popolare per cambiare realmente le cose.
Quella della Rete è la sfida per dare un contributo di qualità alla mobilitazione che possa cambiare la qualità e quantità della lotta e dell'organizzazione. La iniziativa nazionale - al di là della sua riuscita numerica - è una forzatura rappresentativa necessaria rispetto all'andamento spontaneo di una lotta e di una mobilitazione, che così com'è non è grado di conseguire risultati per operai e masse popolari all'ilva e a taranto, nè di far diventare l'ILVA e Taranto una sfida e opportunità per tutto il movimento a livello nazionale.
rete nazionale per sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio
bastamortesullavoro@gmail.com
19-3-2013
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