Sta diventando un epidemia nell'epidemia. Sono ormai decine e decine le lavoratrici, i lavoratori che si stanno contagiando sui luoghi di lavoro. In provincia di Taranto, Talsano sta diventando un "focolaio".
In un'azienda ortofrutticola di Locorotondo per esempio sono parecchie le lavoratrici contagiate, e in questa da Talsano vanno a lavorare circa 40 persone.
Le aziende, i padroni, i caporali nascondono i dati, fanno continuare a lavorare anche se c'è il sospetto di lavoratori contagiati; non applicano le minime misure di sicurezza; per non parlare della mancanza di distanziamento nei magazzini, in locali chiusi spesso senza ventilazione adeguata.
A tutto questo aggiungono ricatti, minacce verso le lavoratrci di perdere il lavoro se si mettono in malattia. Certo queste minacce non sono nuove, ma oggi chi va a lavorare con un minimo di febbre o malessere può contagiare le compagne di lavoro.
Occorre uscire dal ricatto e dalla paura. La vera paura che si deve avere è di ammalarsi, col rischio anche di morire - perchè la situazione in Puglia e anche in provincia di Taranto va molto peggio della prima fase.
Ci vuole organizzazione, per non lasciare nessuna/nessuno a vedersela da soli con i padroni.
I sindacati confederali, se pur denunciano questa situazione, si affidano soprattutto agli Enti di controllo, che il più delle volte non arrivano o arrivano tardi.
Noi dobbiamo affidarci alle nostre forze, prima di tutto!
Le lavoratrici Slai cobas sono a disposizione, per incontrarci, fare assemblee nei paesi, in sicurezza e senza esporre nessuna ai ricatti delle aziende.
NEI GIORNI 11 E 12 DICEMBRE FAREMO SU QUESTO DELLE INIZIATIVE NEI PAESI - contattateci: slaicobasta@gmail.com - tel. 3339199075
Nessun commento:
Posta un commento