GENOVA - Il
momento più convulso della seconda giornata in piazza degli
operai di Acciaierie d'Italia per dire no alla cassa
integrazione ordinaria è il parapiglia che nasce di fronte alla
stazione ferroviaria di Cornigliano, fra bus e auto in coda e il
sole che scotta e fa sudare, innervosire.
Uno scooterista
bloccato nel traffico litiga con alcuni operai perché
pretende di transitare. A dire dei lavoratori, offende e
esibisce un tesserino della polizia locale, dicendo che deve
passare per consegnare atti giudiziari.
Ne nasce un
parapiglia: gli operai più calienti accerchiano il cantunè,
che viene spintonato, vola qualche manata.
Si scopre poi che si
tratta di un ispettore della sezione di Sestri Ponente.
La versione dei fatti
della polizia locale in serata: l'aggredito è un
nostro funzionario che si era qualificato invitando gli operai
ad assumere un atteggiamento meno aggressivo nell’intimare ai
conducenti dei veicoli di arrestare la marcia. Da lì è nato il
paraglia in cui anche un agente della polizia locale è stato
colpito da un calcio e un pugno.
La storia insomma
finirà in tribunale.
Ora si attende e si
teme lunedì 28 giugno, giorno dell'atteso incontro con il
ministro del Lavoro Orlando, che però arriverà a
Genova troppo tardi, quando la cassa integrazione sarà già
avviata. Ed era quello che gli operai non volevano. "Fare cassa
integrazione quando i nostri prodotti sono richiestissimi dal
mercato è assurdo" denunciano.
La conferma da
Acciaieri d'Italia che ha risposto no alla richiesta
dei sindacati di sospendere la procedura di cassa integrazione
in attesa dell'incontro con Orlando. La procedura si chiude
domenica 27 giugno, il giorno dopo parte la cassa.
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