Dopo il deludente e negativo incontro a Roma, su cui abbiamo già espresso un commento stampa e una locandina ai lavoratori, allegata, lo Slai cobas ritiene che i sindacati confederali e l’Usb debbano essere chiamati alle loro responsabilità e a mantenere gli impegni presi nella dichiarazioni fatte dopo l’incontro.
In particolare, le decisioni che riguardano al ripresa e continuità della lotta.
Pensiamo,quindi, che si debba dare vita ad assemblee dei lavoratori entro la prima settimana di febbraio, generali ed esterne alle tre portinerie. Esterne perché costituiscono nello stesso tempo una prova visibile di forza dei lavoratori e una prova di compattezza, unità; secondo che in queste assemblee venga messo i campo un calendario di lotta serio e prolungato per tutto l ese di febbraio intorno agli obiettivi principali:
netta opposizione al decreto e allo scudo penale;
rientro dei lavoratori delle ditte dell’appalto sospesi a seguito della lettera della Morselli;
richiesta secca di integrazione salariale per tutti gli operai cassintegrati esistenti attualmente;
aprire una nuova trattativa con l’azienda in particolare nel sito di Taranto, nella quale riprendere i contenuti e le rivendicazioni già decise in un coordinamento nazionale delle Rsu;
decidere una giornata di sciopero generale dei lavoratori acciaierie/appalto estesa a tutti i metalmeccanici a tutte le categorie in sofferenza.
Chiaramente lo Slai cobas ritiene che intorno a questa cornice generale si sviluppino iniziative dal basso che tengano conto delle condizioni e delle problematiche esistenti nei vari reparti e nelle varie ditte dell’appalto.
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