venerdì 24 gennaio 2025

Ora sempre di più con il popolo e la resistenza palestinese!

Ieri giovedì 23 in Piazza Immacolata è ripresa la campagna di solidarietà con la resistenza palestinese del Comitato #iostoconlapalestina.

Un presidio combattivo e più folto dei precedenti ha riportato in città la controinformazione e solidarietà con un popolo che dal 48 è vittima del colonialismo genocida sionista, ribadendo la necessità di intensificare la solidarietà ancora di più oggi, mentre, da una parte, c'è chi sostiene che con il recente accordo l'emergenza si è attenuata e la  situazione si avvia a soluzione e, dall'altra, in concomitanza con la celebrazione della "giornata della memoria" si tenta di usare la memoria del genocidio nazista contro gli ebrei per negare e giustificare il genocidio che i sionisti vanno perpetrando contro i palestinesi e tacciare i solidali di antisemitismo.
Nei tanti interventi al microfono forte è stata anche la denuncia dei complici, del genocidio, del sistema imperialista che ci sta trascinando verso una nuova guerra mondiale, e del governo fascista Meloni che con il DdL 1660 fa ancora un altro passo verso la trasformazione del suo potere in regime tramite anche la criminalizzazione del dissenso, solidarietà alla Palestine compresa.
Di seguito alcune immagini del presidio e il testo del volantino diffuso.






La tregua sancita dall'accordo in Palestina è una buona notizia per le masse palestinesi che vogliono che finiscano i bombardamenti, il quotidiano stillicidio di morti e distruzione che l'esercito genocida dello Stato di Israele, armato dall'imperialismo, ha realizzato da circa un anno e mezzo.
Noi gioiamo insieme alle masse. Questo accordo è frutto della masse palestinesi e della resistenza palestinese con il loro straordinario, indomabile, sacrificio.

Questo risultato dimostra ancora una volta che il popolo e solo il popolo è la forza motrice della storia.

L'accordo, dal punto di vista della resistenza, contiene dei punti ritenuti positivi: Lo scambio dei prigionieri, la liberazione dei prigionieri palestinesi, un risultato assolutamente importante; il ritiro delle forze israeliane, il ritorno dei profughi al Nord, l'ingresso degli aiuti umanitari che sono stati finora usati come strumento di pressione, e la loro negazione come altra arma genocida di morte per fame. mancanza di cure, freddo di migliaia di palestinesi, soprattutto bambini.

Ma questo accordo è fragile e temporaneo. Già nelle ore precedenti lo Stato sionista di Isaraele ha continuato a bombardare campi profughi facendo altri 81 morti tra cui tanti bambini e donne. Ora ha spostato i suoi massacri in Cisgiordania dove vivono ugualmente i palestinesi. I coloni israeliani e l”ultradestra continuano a fare azioni contro i palestinesi e di occupazione del territorio. Netanyahu ha già detto che dopo la durata della tregua di meno di un mese e mezzo, riprenderà la sua azione genocida a Gaza, per cancellare definitivamente il popolo palestinese.

E tutto questo trova l'appoggio dell’imperialismo Usa, che con Trump intende lasciare “mani libere” a Israele, come il silenzio degli altri paesi imperialisti europei, in prima fila il nostro governo Meloni.
Va poi avanti il piano israeliano di soffocare le forme di solidarietà e le forze della solidarietà col popolo palestinese.
In Libano con l'attacco a Hezbollah e l'occupazione di una parte del territorio libanese, come in Siria dove, approfittando del crollo del regime antipopolare di Assad, lo Stato di Israele ha bombardato il territorio siriano, ha occupato le alture del Golan e ha esteso questa occupazione, con la chiara intenzione di conservare il controllo in Libano di parti del territorio e di avere sia in Siria che in Libano governi favorevoli alla repressione delle forze solidali al popolo palestinese.

Quindi, nel valorizzare i risultati della resistenza palestinese e del popolo è assolutamente necessario guardare al quadro complessivo che ci fa dire che è presto per festeggiare.

Ora più che mai si deve intensificare la solidarietà internazionale e internazionalista intorno alla resistenza palestinese perché

- si ponga definitivamente fine al genocidio dello Stato nazi-sionista di Israele;

- vi sia il ricoscimento dello Stato Palestinese, per una Palestina libera “dal fiume al mare";

- si continui la lotta all'interno del nostro paese per mettere fine al sostegno politico, militare ed economico del governo fascista Meloni, servo di Trump;

- si faccia il processo a Netanyahu dando seguito al mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale per Netanyahu, il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant, per crimini di guerra e crimini contro |'umanità.

Il migliore aiuto alla resistenza palestinese, alla lotta di liberazione, è rendere sempre più forte la lotta all'interno del nostro paese imperialista.
Facciamo appello ai lavoratori, alle persone democratiche, antifasciste, antimperialiste, ai giovani, alle donne di Taranto a sostenere il Comitato #iostoconlapalestina e le sue iniziative.

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