Vogliamo sommessamente ricordare che appena due giorni fa, il 29 gennaio, il ministro Patuanelli aveva usato i ‘soliti’ toni minacciosi che hanno contraddistinto tutti i ministri del Movimento 5 Stelle in questi 19 mesi di governo. “Abbiamo detto il 31 gennaio, se non si chiude entro il 31 ci vediamo il 7 febbraio in Tribunale“: queste le parole del ministro mercoledì sera.
“Con Arcelor Mittal stiamo trattando, l’udienza è fissata il 7 febbraio, fino al 6 notte se si riesce a trovare una soluzione affinché entrambe le parti ritirino il procedimento giudiziario ‘siamo ovviamente più tranquilli però non lo faremo ad ogni costo. Io non ho incontri in agenda con Mittal” ha detto Patuanelli che, alla domanda su un possibile faccia a faccia tra il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i vertici del gruppo indiano, si è limitato a dire: “Io non ce l’ho, l’accordo può essere fatto anche senza coinvolgere il presidente del consiglio in questa fase“.
In molti però iniziano a ritenere plausibile che sarà chiesta al giudice Marangoni di Milano una nuova proroga, dopo quelle chieste a novembre e dicembre, per chiedere un ulteriore mese di tempo per proseguire la trattativa.
“Con Arcelor Mittal stiamo trattando, l’udienza è fissata il 7 febbraio, fino al 6 notte se si riesce a trovare una soluzione affinché entrambe le parti ritirino il procedimento giudiziario ‘siamo ovviamente più tranquilli però non lo faremo ad ogni costo. Io non ho incontri in agenda con Mittal” ha detto Patuanelli che, alla domanda su un possibile faccia a faccia tra il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i vertici del gruppo indiano, si è limitato a dire: “Io non ce l’ho, l’accordo può essere fatto anche senza coinvolgere il presidente del consiglio in questa fase“.
In molti però iniziano a ritenere plausibile che sarà chiesta al giudice Marangoni di Milano una nuova proroga, dopo quelle chieste a novembre e dicembre, per chiedere un ulteriore mese di tempo per proseguire la trattativa.
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