115 lavoratrici e lavoratori sono in lotta da marzo per difendere il loro lavoro. Anche qui i lavoratori si trovano davanti ad una decisione aziendale di chiudere a Mottola e delocalizzare in altra zona o all'estero l'attività. E lo sblocco dei licenziamenti da parte del governo, gli dà man forte.
Da questa settimana le Rsu hanno deciso di fare il presidio dello stabilimento, "per far si che ci sia una presenza costante dei lavoratori per evitare possano essere portati via dallo stabilimento le apparecchiature, che non consentirebbero un futuro industriale ed occupazionale del sito.
I lavoratori saranno pertanto organizzati a squadre davanti all’ingresso dello stabilimento nella zona industriale di Mottola, in Contrada San Basilio, per coprire le 24 ore giornaliere. Senza dimenticare i problemi, ancora non del tutto risolti, nel ricevere i pagamenti della cassa integrazione guadagni covid.
Il settore moda ha ottenuto dal governo la proroga sul blocco dei licenziamenti esteso sino al 31 ottobre, oltre ad assicurare ulteriori 17 settimane di cassa integrazione con causale covid. Il corto circuito nasce però dal fatto che il gruppo Albini ha già attivato l’iter per ottenere la cassa prevista dal Decreto Genova del 2018, che è una cassa straordinaria della durata di massimo 12 mesi complessivi, per le aziende che hanno cessato la loro attività.
La richiesta dei sindacati è che l’azienda, prima di applicare la Cigs sfrutti a partire da questo mese le ulteriori 17 settimane di Cigo Covid-19, che coprirebbero i lavoratori sino a fine ottobre, nella speranza che il governo conceda altre proroghe. Solo al termine della cassa Covid, andrebbe applicata la Cigs in modo tale da garantire ai lavoratori la possibilità di utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali a disposizione, che li traghetterebbero sino a giugno 2022...
Ora, la prossima tappa è al ministero dello Sviluppo Economico, che ha fissato un incontro per giovedì 22.
(stralci dal Corriere di Taranto)
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