firmano tutto, consegnandosi di fatto nelle mani di commissari, padroni e governo
nei prossimi giorni commento nel merito
slai cobas per il sindacato di classe
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Al ministero del Lavoro Acciaierie d’Italia in Amministrazione Straordinaria e sindacati metalmeccanici hanno rinnovato per un altro anno l’accordo sulla proroga della cassa integrazione straordinaria.
L’azienda ha accolto la richiesta dei sindacati ad abbassare il numero di lavoratori in cassa dell’ex Ilva a 3.062, rispetto agli iniziali 3.400 (già scesi a 3.200 nell’ultima riunione del 28 febbraio), di cui 2.680 a Taranto, 15 a Racconigi, 10 a Legnaro, 115 a Novi, 25 a Marghera, 190 a Genova, 18 a Milano e 9 a Paderno. Sono stati confermati tutti i trattamenti previsti dal precedente accordo di luglio tra cui l’integrazione salariale della cassa integrazione al 70%, la rotazione dei lavoratori coinvolti senza alcuna sospensione a zero ore e la formazione. Previste anche l’esclusione dalla cigs dei manutentori impegnati nel piano di ripartenza (verrà seguito con il raggiungimento, nel corso del 2025, di 4 milioni di tonnellate di acciaio invece che le 5 milioni tonnellate originariamente previste), la maturazione dei ratei di tredicesime e di almeno un giorno di ferie, l’assenza di esuberi e la piena validità dell’accordo sindacale del 6 settembre 2018.
L’accordo raggiunto a Roma, prevede anche che con esclusivo riferimento all’anno 2025, al fine di attenuare l’impatto economico dell’ammortizzatore sociale, la società regolamenterà ed effettuerà in favore dei dipendenti in forza alla data di maturazione, una erogazione a titolo di una tantum per welfare, qualora alla data del 31.12.2025 la produzione dello stabilimento di Taranto avrà raggiunto specifici volumi produttivi. In particolare, l’erogazione ed il valore di detta una tantum sarà rispettivamente, condizionato e graduato in funzione dei volumi produttivi di acciaio effettivamente raggiunti e certificati dalla competente funzione aziendale, nei termini che seguono: 1% del valore annuo della paga base, riconducibile ai minimi contrattuali di cui al CCNL di settore in vigore per singolo livello di inquadramento, per volumi produttivi almeno pari alle tre milioni di tonnellate di acciaio; 2% del valore annuo della paga base, per volumi produttivi almeno pari alle 3,5 Mton di acciaio; 3% del valore annuo della paga base, per volumi produttivi almeno pari alle 4 Mton di acciaio. Il premio specificato sarà di norma corrisposto nel mese di gennaio 2026.
Qualora, nel corso dell’anno 2025 dovesse concretizzarsi la procedura di cessione degli asset aziendali attualmente in corso, il premio di cui sopra sarà riparametrato all’obiettivo annuale a calcolato pro-rata in virtù dei volumi produttivi di acciaio raggiunti alla data della sottoscrizione (closing) e certificati dalla competente funzione aziendale. Il premio, in questo caso, verrà erogato con le prime competenze utili da ADI SPA in AS. Il livello produttivo raggiunto sarà oggetto di tempestiva informativa alle organizzazioni sindacali.
Saranno inoltre oggetto di valutazione congiunta i valori produttivi raggiunti alla data di verifica di eventuale maturazione del premio, anche con riferimento ad eventuali scostamenti e con riferimento alla eventuale valorizzazione puntuale e/o in proiezione. Ai fini della valutazione, non saranno considerate le eventuali cause di scostamento non imputabili ai lavoratori che comportino il mancato o parziale raggiungimento, anche pro rata, dei singoli obiettivi (a titolo esemplificativo e non esaustivo, problemi impiantistici, mancanza di rifornimenti, etc). In caso di incapienza da parte di singoli lavoratori, con riferimento all’utilizzo del welfare, la problematica sarà oggetto di confronto tra le parti. Le parti hanno infine convenuto che gli importi dell’una tantum hanno natura di erogazione di welfare aziendale ed in ogni caso devono ritenersi omnicomprensivi ed esclusi dal calcolo del TFR, ex art. 2120, e da tutti gli altri istituti di Legge e di Contrattazione collettiva senza eccezione alcuna.
“L’accordo di oggi conferma la massima attenzione del Ministero alla tutela dei livelli occupazionali e dei redditi dei lavoratori – ha affermato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone – soprattutto in questa delicata fase di transizione dell’azienda. L’obiettivo è sempre tutelare un asset produttivo strategico per l’Italia e l’Europa”.
“La convocazione dell’incontro di martedì 11 marzo a Palazzo Chigi è un importante risultato ottenuto dal sindacato, che riporta al centro i lavoratori nella discussione sul futuro degli stabilimenti dell’ex Ilva. È un accordo importante ma non risolutivo. Ora il confronto si sposterà a Palazzo Chigi. Come Fiom-Cgil ribadiremo al Governo la nostra posizione: per la vendita dell’ex Ilva occorre garantire tutta l’occupazione, l’integrità del gruppo siderurgico e la presenza in equity nel capitale da parte dello Stato” affermano Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil, Francesco Brigati, segretario generale della Fiom-Cgil di Taranto e Federico Porrata, della Segreteria della Fiom-Cgil di Alessandria.
“L’obiettivo, come sottolineato dalla FIM CISL, è garantire la sicurezza dei lavoratori e la stabilità dell’azienda, soprattutto in un periodo di transizione e vendita – dichiarano il segretario nazionale FIM CISL, Valerio D’Aló e il segretario generale FIM CISL Taranto Brindisi, Biagio Prisciano -. Dalle informazioni fornite dall’azienda, si evidenzia un ritardo rispetto al piano di ripartenza, che tuttavia rimane un obiettivo primario, in un contesto di crescente fiducia da parte dei clienti. La delegazione della FIM CISL, ha chiesto di rivedere i parametri del premio, abbassando le soglie proposte affinché gli obiettivi siano raggiungibili”.
“Nell’incontro odierno al Ministero del Lavoro abbiamo raggiunto un accordo sulla proroga di Cigs, per ulteriori 12 mesi, che sostanzialmente mantiene i trattamenti di miglior favore per i lavoratori di Acciaierie d’Italia previsti nell’accordo di luglio 2024; risultato non scontato alla vigilia della vendita” affermano Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm, e Davide Sperti, segretario Uilm Taranto. “Attendiamo il previsto incontro dell’11 marzo alla Presidenza del Consiglio per conoscere lo stato dell’arte della procedura di cessione dell’ex Ilva e per poter ribadire, al governo, il vincolo della salvaguardia di tutta l’attuale occupazione, dell’appalto e di quella di Ilva AS” sottolineano. “Dopo quasi 13 anni di sofferenze ed incertezze per i lavoratori dell’ex Ilva e dopo la tragica esperienza dí ArcelorMittal, speriamo quanto prima di poter avere una svolta con un futuro investitore, credibile e seriamente intenzionato a rilanciare il più grande gruppo siderurgico italiano e dare una prospettiva industriale con un piano compatibile con l’ambiente e con un ruolo sociale per il futuro di 20.000 lavoratori, diretti e indiretti dell’indotto, che non può prescindere dalla permanenza dello Stato in qualsivoglia assetto societario futuro” concludono.
“Quasi 400 lavoratori in meno complessivamente: abbiamo chiuso su questi numeri la trattativa, riuscendo ad ottenere una flessione delle unità lavorative coinvolte nella Cigs che fa data dal 1 marzo scorso per 12 mesi. Non possiamo che apprezzare il balzo in avanti fatto negli ultimi giorni, e durante l’incontro, dall’azienda che nell’incontro di oggi ha ulteriormente limato il numero massimo dei cassintegrati – afferma Rizzo dell’Esecutivo Nazionale Usb -. Usb ribadisce che vanno tenuti insieme i diversi aspetti della vertenza, quindi la tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente, e quella dei posti di lavoro, diretti, indiretti e Ilva in As”.
“L’accordo odierno conferma la volontà da ambo le parti nel voler rinforzare le relazioni azienda/sindacato soprattutto in vista della partita che vedrà tutti i soggetti interessati alla cessione dell’azienda ad un nuovo player”, hanno infine commentato Daniele Francescangeli, vicesegretario nazionale con delega alla siderurgia UGL Metalmeccanici, e Alessandro Dipino, segretario UGL Metalmeccanici di Taranto, che in videoconferenza hanno partecipato all’incontro.
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