60 compagne e compagni, tanti ragazzi, in corteo ieri. Un corteo combattivo che ha raccolto un fronte vario di realtà militati ma anche di tante persone democratiche, antimperialiste, antifasciste. Una manifestazione, che da tempo non si vedeva e importante per Taranto, in cui continuamente si sono gridati le parole d'ordine vecchie e nuove per la Palestina, a sostegno della resistenza del popolo palestinese che non si piega anche di fronte alle manovre sporche, contro il genocidio di Israele con la complicità, pieno appoggio dell'imperialismo Usa, dei paesi europei e del governo Meloni; contro l’Europa che si arma e sostiene Israele; una solidarietà che oggi deve essere più forte contro il piano di deportazione/pulizia etnica attuato da Netanyahu, e pianificato da Trump.
Così è stato gridato che Taranto non è città di guerra.
Negli interventi che ci sono stati lungo il percorso con fermate nelle piazza principali di Taranto forte denuncia della inumana condizione delle donne e dei bambini, e in particolare della violenza sessuale, stupri, aggressioni sessuali fatti contro le donne, le detenute, denunciate anche dalla commissione dell'Onu.
Tra i vari interventi, nello stazionamento per un quarto d’ora sul ponte girevole una compagna ha denunciato la repressione che ha colpito anche 2 compagni a Taranto per una scritta contro Israele.
Ora continuiamo.
E' stata proposta la convocazione di un coordinamento regionale a Taranto; una assemblea con video e collegamenti con realtà palestinesi per il 10 aprile e manifestazione all’ammiragliato lungomare il 12 - l’importante è non fermarci e lavorare per un nuovo più grande corteo il 25 aprile
#iostoconlapalestina
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