Vendita ex Ilva, la scelta si avvicina
Il Ministro Urso individua nella metà del mese il momento in cui arriverà la comunicazione dei commissari
“A metà marzo i commissari tireranno le fila, trarranno le conclusioni e mi diranno quale è a loro avviso il soggetto che ha fatto complessivamente la proposta migliore con il quale iniziare un negoziato in esclusiva, affinché poi sia completato questo negoziato con un accordo ovviamente anche di natura contrattuale”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, parlando a margine della visita al centro Enea del Brasimone. “Abbiamo convocato i sindacati a Palazzo Chigi – ha aggiunto Urso – per informarli su tutto il processo che porterà a fare di quello stabilimento, il più grande, più avanzato e significativo stabilimento green d’Europa, completando il processo che ha visto impegnato le imprese italiane sulla strada della sostenibilità”.
“Sì, io ho detto che questa è un’ipotesi che stiamo valutando sulla base ovviamente anche delle proposte che i tre attori hanno in campo, non escludiamo affatto che ci sia una partecipazione largamente minoritaria dello Stato che possa accompagnare questo processo di rilancio produttivo e di riconversione industriale dai forni a caldo ai forni elettrici” ha detto ancora il ministro rispondendo ad una domanda sull’ex Ilva.
Entro metà marzo dunque (anche se nei giorni scorsi si era parlato di fine mese), si prevede di individuare la migliore offerta per l’acquisto degli stabilimenti dell’ex Ilva, con l’intento di accelerare il processo di vendita. Successivamente al termine per la scelta dell’offerta migliore, si procederà con la convocazione di tavoli con le parti sociali. L’obiettivo è avviare le procedure di vendita entro la fine di maggio o i primi di giugno.
Jindal Steel, nei giorni scorsi, avrebbe aumentato la sua offerta per l’acquisizione di Acciaierie d’Italia a circa 4 miliardi di euro, superando l’offerta dei rivali azeri di Baku Steel Company. La proposta dell’acciaieria indiana include un pagamento di circa 1 miliardo di euro per le attività e circa 3 miliardi di euro di investimenti per rinnovare lo stabilimento. Inizialmente per gli investimenti Jindal aveva messo sul piatto 2 miliardi: secondo indiscrezioni vicine al dossier, il gruppo indiano avrebbe avanzato una proposta al gruppo azero, coinvestimento con una quota del 25%.
Oltre a Jindal International, concorrono per AdI anche Baku Steel dell’Azerbajian (che ha presentato un’offerta superiore al miliardo di euro ed ha dalla sua una grande disponibilità di gas) e Bedrock, fondo di investimento americano.
(leggi tutti gli articoli sull’ex Ilva https://www.corriereditaranto.it/?s=ilva&submit=Go)
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