L'assessore all'Urbanistica Cosa comunica che "si è proceduto alla pubblicazione del bando e di tutti gli atti di gara... promuovendo l'appalto del progetto esecutivo di bonifica dei suoi finalizzato ad annullare il rischio sanitario relativo alle aree del Sotto-progetto 4 del quartiere Tamburi... aree verdi e non pavimentate... Il finanziamento dell'appalto è assicurato dalla riprogrammazione della Delibera Cipe n.3/2006 gestito dalla Direzione urbanistica del Comune di Taranto... Inoltre l'appalto per l'esecuzione del piano delle indagini integrative sulla falda sotterranea è già stato oggetto di separato appalto, per cui è intervenuta aggiudicazione definitiva da parte del Comune di Taranto con imminente consegna dei lavori...".
Lo Slai cobas per il sindacato di classe, i Disoccupati Organizzati, come hanno detto da tempo in tutte le sedi, chiedono che il Comune impegni le Ditte vincitrici degli appalti a fare questi lavori assumendo disoccupati di Taranto, a partire da quelli proprio del quartiere Tamburi.
Perchè, ripetiamo ancora una volta, a Taranto si muore ma senza lavoro non si mangia; perchè nella nostra città e soprattutto nei quartieri più disagiati, come i Tamburi, devono andare di pari passo l'emergenza ambiente/salute e l'emergenza lavoro (che fa altrettanti danni alla salute e alla vita).
Questa realtà richiede, quindi, una clausola sociale negli appalti pubblici dei lavori di bonifica che risponda al dramma di una disoccupazione che ha superato a Taranto il 40%.
A chi obietta che per questi lavori di bonifica occorrono operai qualificati e specializzati, noi diciamo, primo che sempre in questi cantieri una parte di lavori sono anche di manovalanza, secondo, che siano organizzati subito corsi di formazione ad hoc, retribuiti e finalizzati all'occupazione in questi lavori.
Questo torneremo a chiederlo con forza e chiamiamo fin da ora i disoccupati e le disoccupate alla mobilitazione che si terrà il 20 GENNAIO a Palazzo di città
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