Michele Riondino, anche come parte del Comitato Liberi e pensanti, è intervenuto nell'ultima trasmissione di Santoro "Servizio pubblico", chiaramente denunciando la situazione di inquinamento a Taranto, ma affermando una serie di cose, che sono da un lato non vere, dall'altro sbagliate.
- ha dato una rappresentazione di Taranto che non è reale, quando ha detto che sono 30 anni che Taranto non esiste, che gli operai non lottano, che in questi anni avrebbero lottato solo le associazioni ambientaliste e i Liberi e pensanti...
Questo è falso. Gli operai, all'Ilva in particolare, hanno lottato anche duramente in tutti questi anni per la salute, per la sicurezza, per difendere lavoro in sicurezza perchè erano e sono loro i primi a pagare; questo lo hanno fatto negli anni passati, molte volte in contrasto con i sindacati confederali, rischiando anche il licenziamento punitivo, lo hanno fatto da soli, senza che le forze ambientaliste, chi oggi denuncia dicessero una parola sulle proteste e iniziative degli operai; e hanno cercato di lottare anche più recentemente.
Il problema è che hanno perso, per colpa essenzialmente dei sindacati confederali che oggi dovrebbero essere sul banco degli imputati al processo Ilva.
In tutti questi recenti anni è successo che quando dicevano qualcosa o facevano una iniziativa, manifestazione le forze ambientaliste, tutti ne parlavano; quando hanno lottato gli operai, silenzio. Anzi, peggio.
E lo fa anche Riondino nella trasmissione di Santoro, quando critica gli operai dell'appalto Ilva come aziendalisti e soprattutto perchè hanno fatto dei blocchi stradali.
Quindi, quando gli operai lottano, scontrandosi con azienda, capi e sindacalisti collusi, non vengono neanche pensati; quando lottano, sia pur in maniera confusa - ma perchè non hanno un loro sindacato di classe e i "bravi operai" dell'Ilva liberi e pensanti se ne fregano di questo - allora vengono attaccati.
Non parliamo poi di questi "terribili" blocchi stradali...! (che tra parentesi, blandi com'erano, lasciavano liberi altri percorsi che permettevano comunque agli automobilisti di passare). Per i Liberi e pensanti sta diventando una mania, peggio che per la polizia!
Nessuna persona di Taranto - che non abbia i paraocchi e non appartenga ad altra classe - si ribella per questo, avendo spesso gli stessi problemi di lavoro, salario, salute e capendo bene che a Taranto, come dovunque, se non fai una lotta incisiva sei invisibile - e non è che ogni volta gli operai devono autoflaggellarsi salendo sui tetti o minacciando il suicidio... (queste proteste individuali sono comprensibili ma non fanno parte di una vera lotta di classe dei lavoratori). Ed è una stronzaggine usare falsamente il ricatto del "malato che va a fare la chemioterapia" per contrapporsi alle lotte dei lavoratori. Quando a Taranto con i mille problemi di salute e lavoro che ci sono o si fa una rivolta che blocchi tutto, Ilva, altri posti di lavoro ma anche città, o non si strapperà alcun risultato concreto nè sul fronte della salute nè sul fronte del lavoro! La rivolta delle lavoratrici delle pulizie del 2007 insegna...
A Taranto, anche tra gli altri settori di lavoratori, di precari, di disoccupati, non c'è un giorno che non si lotta, molto più di tante altre città. E si fanno anche altre lotte, antifasciste, per il 25 aprile, contro la repressione proprio contro chi lotta contro le discariche, l'inquinamento, e contro i processi dei disoccupati che lottano per il lavoro proprio nei settori delle bonifiche, nella raccolta differenziata. Il problema che i Riondino, i Liberi e pensanti guardano ora Taranto solo dal palco del 1° Maggio e si tengono ben lontani dalle realtà di lotta.
- Riondino ha parlato di "riconvertire mentalmente i tarantini che considerano normale lavorare a determinate condizioni di attacco alla salute". Questo è veramente stupido e offensivo!
Primo, perchè i lavoratori, le masse popolari di Taranto non lo considerano affatto normale, ma chiaramente non possono rinunciare al lavoro, perchè anche senza lavoro si muore.
Quando hanno potuto hanno lottato, vedi gli stessi cittadini dei Tamburi, ma è anche vero che si sono visti subito abbandonati dai vari "liberi e pensanti". Senza organizzazione, senza continuità della lotta, i vari Riondino, e i Ranieri, ecc. potranno anche pontificare schifati sulla "mentalità dei tarantini", ma loro non sono la soluzione ma il problema... Cosa pensano? che chiamando i "tarantini" una volta all'anno in un concerto del 1° Maggio si "cambia mentalità"?
Secondo, è stupido parlare dei "tarantini". Riondino non lo sa che tra i "tarantini" ci sono le classi? Ci sono quelli che hanno portato alla rovina i lavoratori e le masse popolari di Taranto e ne hanno goduto gli utili e ne continuano a godere, e ci sono quelli, lavoratori, giovani, donne, studenti, che hanno subito questa rovina. Ancora una volta lo "stiamo tutti nella stessa barca" e quindi "è un problema comune", anzi sarebbe un problema di "chi capisce e di chi non capisce", è il modo becero, ma comune a padroni, partiti governativi e parlamentari, intellettualini da strapazzo, per continuare a fregare chi questa barca la deve remare, mentre pochi stanno a godersi il sole e il mare.
Tra i "tarantini" anche il 1° Maggio c'era chi stava a lottare, vedi i lavoratori di Isola verde, quelli della Pasquinelli, degli appalti comunali, ecc. ecc. e chi se ne andava alle "Maldive". E non si può apostrofarli tutti insieme come "tarantini".
- Riondino ha detto che a Taranto bisogna costruire un altro futuro senza acciaio, perchè tanto questo viene prodotto da altri paesi, Cina, Brasile...
Ma non c'è un sottile vento di razzismo, in questo? Perchè per gli operai della Cina, del Brasile non c'è problema se lavorano nell'inquinamento?
- Riondino ha contrapposto il 1° Maggio alla manifestazione di Milano contro l'Expo. Aggiungendo che lì c'era la violenza dei black block, a Taranto invece c'erano i sindaci di Messina, i Don Prisutto, ecc. Riondino, quindi, ha aggiunto la sua voce a tutte le voci della stampa, della Tv, di Alfano, della polizia che hanno cercato di criminalizzare la manifestazione di Milano, una manifestazione giusta a cui ne dovrebbero seguire tante a Milano e dovunque contro la politica di devastazione, di vetrina della ricchezza contro i popoli, di arroganza imperialista che rappresentano opere come l'Expo (dove, tra l'altro, possono accedervi solo chi ha centinaia di euro in tasca). Riondino dovrebbe chiamare "violenza" ciò che è effettivamente violenza, quella di chi nega lavoro, vita, futuro, di chi fa profitti sul sangue degli operai e della gente, e dire che una "vetrina spaccata" comunque non può essere messa sullo stesso piano, o non ha addirittura maggior valore, delle vite spaccate di migliaia di immigrati affogati, dei milioni di bambini, popoli che muoiono per la miseria e le guerre di quegli stessi Stati imperialisti, che nell'Expo parlano di come nutrire il pianeta, ecc.
Riondino a conferma di questa contrapposizione: Taranto buoni, Milano cattivi, ha detto che loro non sono il popolo del NO, ma quello che vuole ragionare e a conferma di questo ha informato che i Liberi e Pensanti avevano invitato Renzi a Taranto. Per fare che cosa? Un bel contraddittorio autoconsolante, che non può cambiare nulla?
Ci dispiace, ma avremmo voluto che Riondino avesse utilizzato la platea di Santoro per dire altro, per non unirsi al gioco delle parti.
Nessun commento:
Posta un commento