Il capitano di vascello Diego Tomat è il 79esimo comandante della
Capitaneria di Porto di Taranto... Il suo incarico istituzionale, unito alla comprovata esperienza
professionale, lo rendono la persona più autorevole ad affrontare le
principali tematiche legate al porto jonico e alle attività
diportistiche...
Il porto di Taranto ha realmente una posizione strategica?
“Taranto dista mille miglia nautiche da Gibilterra ed altrettante da
Suez, spiega il comandante Tomat, ed è anche la principale base della
Marina Militare del Mezzogiorno. Questi contenuti la rendono una
‘naturale portaerei’ del Mediterraneo, sia per le attività commerciali,
sia per quelle militari. D’altra parte, la scelta di farla diventare una
delle basi di Evergreen, qualche anno fa, non fu casuale... garantendo una diramazione ideale per lo
smistamento delle merci e dei materiali nel Centro-Sud Italia”...
Quale potrebbe essere il futuro degli sport nautici legati ad eventi internazionali come il SailGP?
“Più che roseo, direi, anche perché il lungomare è una specie di
anfiteatro naturale che permette agli spettatori di seguire gli eventi,
dalla città senza doversi spostare più di tanto. Tuttavia, anche in
questo caso, ci sono delle aree di miglioramento legate, in particolar
modo, all’accoglienza delle barche che arrivano da fuori, in occasione
di grandi eventi. Mi riferisco, al SailGp, che ha registrato il tutto
esaurito nella capacità di posti barca disponibili...
Ci sono delle irregolarità e delle conseguenti sanzioni che si ripetono più spesso rispetto ad altre?
“Purtroppo, si. Il problema principale, con il quale combattiamo
quotidianamente, sono le moto d’acqua, che navigano troppo vicino ai
bagnanti e non rispettando le fasce orarie che regolamentano la
navigazione di questi natanti. Poi, molti diportisti, dimenticano di
rinnovare l’assicurazione Rc e ci mettono nella condizione di
intervenire, sequestrando il mezzo e sanzionando questa violazione.
Eppure, basterebbe poco, controllare cioè la scadenza
dell’assicurazione”.
E sul fronte pesca e mitilicoltura?
“In entrambi i casi, verifichiamo la filiera che riproduce i vari
passaggi del pescato prima che arrivi sulle tavole dei tarantini. E
spesso, eroghiamo sanzioni, sequestrando il prodotto, perché non
possiamo garantire la tracciabilità prescritta dalla legge. Non è una
questione solo di pericolosità immediata per la salute che, specie per
il pesce, non si percepisce subito, quanto di problematiche che emergono
nel corso del tempo e che sono più collegate alla presenza di
determinate sostanze o residui potenzialmente dannosi, non facilmente
rintracciabili.
Le spiagge e la loro sicurezza, a che punto siamo?
“Tratterei l’argomento distinguendo tra lidi privati e spiagge libere.
Nel primo caso, i livelli di sicurezza sono adeguati e ci sono le
dotazioni di sicurezza per garantire una serena estate ai bagnanti. Nel
secondo, invece, ritengo che sia necessario fornire una maggior
informazione alla cittadinanza, ma anche ai turisti, con l’ausilio di
una cartellonistica multilingue, che specifica l’assenza di servizi di
supporto alla balneazione e il fatto che non si stanno scegliendo delle
acque cosiddette sicure, cioè di un tratto di spiaggia in cui non c’è un servizio di assistenza e salvamento e non ci sono limitazioni ad una
serie di attività nautiche che, invece, in altri luoghi, sono
assolutamente regolate”.
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