I lavoratori, che sono in presidio da quasi un mese dopo la chiusura della fabbrica per impedire che l'azienda si porti in altri siti, anche esteri, i macchinari, non hanno ancora ricevuto la cassintegrazione del mese di luglio 2021, e per quelle successive le notizie di fonte task force regionale prospettano un ritardo anche maggiore.
Questo nonostante che negli incontri tenutisi in Prefettura il mese scorso sia stato assunto l'impegno da parte di tutti che l'Inps erogasse mensilmente ai lavoratori la cassintegrazione-covid; questo però è avvenuto solo fino a giugno scorso.
I lavoratori sono disperati, vivono solo con quel reddito di cig benchè misero e insufficiente a coprire le esigenze quotidiane e familiari; ora ritardare anche questa indennità è togliere loro il "pane".
Lo Slai cobas sc, contattato da alcuni lavoratori della Tessitura Albini, ha chiesto all'Inps, alla Prefettura, alla Regione di risolvere subito gli eventuali problemi che hanno ritardato la corresponsione della Cig e di procedere al suo pagamento nella settimana in corso.
L'Inps attraverso il Responsabile Ammortizzatori Sociali ha prontamente risposto, comunicando che
la domanda di autorizzazione al trattamento di cassa integrazione, per
il periodo 05/07/2021 - 03/10/2021, ai sensi del D.L. 99/2021 (circolare
INPS 125 del 09/08/2021), è stata presentata dall'azienda in data 11/08/2021, e che pertanto,
non vi era alcun ritardo da parte dell'Inps nella gestione
della domanda, che peraltro è già in fase istruttoria ricordando però che per i pagamenti mensili l’azienda, ottenuta
l’autorizzazione, dovrà trasmettere le relative istanze (Mod. SR 41 o
Uniemens-cig).
Lo Slai cobas nel ringraziare il responsabile Inps per la pronta risposta, rileva comunque che a situazione
di emergenza - come quella che vivono i 118 lavoratori della Tessitura
Albini e le loro famiglie - è necessario rispondere con soluzioni di
emergenza; e l'emergenza in questo caso riguarda soprattutto i tempi.
Pertanto tutti i soggetti
interessati, a partire dall'azienda, debbano adoperarsi per ridurre al
massimo i tempi della procedura tra una fase e l'altra, affinchè i
lavoratori possano ricevere subito la cassintegrazione di luglio e
mensilmente le altre.
Non è giusto che si adottino procedure
straordinarie da parte del governo per erogare in questo periodo
sostegni alle aziende e si adottino invece procedure ordinarie con tempi
ordinari per i lavoratori.
In questo senso, aggiunge lo Slai cobas, poniamo l'opportunità di valutare la possibilità che sia l'azienda ad anticipare la cig; atteso che:
i vari decreti per la cig-covid pur non
ponendo come norma l'anticipo aziendale della cassa-covid, non lo
escludono - a Taranto vi sono stati quest'anno aziende che hanno
anticipato la cig-covid avendo altri siti a livello nazionale;
la Tessitura Albini ha anch'essa altri siti produttivi e pertanto può porre in detrazione all'Inps l'anticipo della cassa-covid;
inoltre, la Tessitura Albini, che non ci
risulta stia chiudendo lo stabilimento a Mottola per crisi ma per
delocalizzare e ridurre i suoi costi di produzione, continua pur col
fermo del sito di Mottola a fare utili attraverso la vendita di energia prodotta dalle migliaia di pannelli solari installati sui capannoni e parcheggi nella fabbrica.
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