sabato 10 giugno 2023

Una vergogna: come questuanti sorridenti, con il cappello in mano i sindacati confederali e Usb sono andati dalla Meloni

Ricevuti come questuanti dietro il palco della grottesca 'masseria' di Vespa (come si fa a chiamarlo "incontro"?) dopo la consegna dei cellulari alla Digos

Neanche un accenno di protesta, assolutamete legittimo visto l'atteggiamento pro padroni del governo; 

Briganti (Fiom), Prisciano (Fim), Sperti (uilm)) e Rizzo (Usb) non hanno detto nulla, se non ripetere le solite litanie: chiediamo un piano industriale ed ambientale, a consegnare un ennesimo documento, e a portare, invece che la protesta, la lotta, la "disperazione di 15 mila famiglie..."; che squallore! Senza un minimo di dignita'.

Di nuovo tutti i sindacati uniti, dopo le "vibranti denunce" di una parte di loro dell'accordo separato, che aveva dato il via livera alla nuova cassintegrazione che apre a futuri esuberi.

Un atteggiamento elemosinate e servile che offende ogni tradizione sindacale, anche la più pacifica. 

Meloni e Morselli si fanno i complimenti, ma per i sindacati il governo Meloni/Urso dovrebbe pensare ai lavoratori... 

E' chiaro che con questi sindacati non si va da nessuna parte e per gli operai dell'Acciaieria e dell'appalto sara' sempre peggio. A meno che, operai...



 

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