sabato 10 giugno 2023

Per il lavoro non ci sono mai fondi...

 

Per i lavoratori della Pasquinelli siamo ad accontentarsi delle briciole, in attesa dell’avvio dell’impianto di selezione della differenziata, i cui tempi però ogni volta si allungano (ora settembre), insieme alle querelle/scontri in consiglio comunale per la delibera di affidamento dell’impianto all’Amiu.

Nell’incontro tenutosi ieri, 9 giugno a Palazzo di città, presenti Presidente di Kima Ambiente e Direttore del Comune, le proposte, poste in termini di prendere o lasciare, da parte di Comune e Amiu sono state, o tre mesi di lavoro a 4 ore per tutti e 21 lavoratori che partirebbero insieme (con un salario, quindi, inferiore a quanto prendono oggi con la naspi), o, per avere 6 ore di lavoro al giorno, devono fare una turnazione: per 45 giorni lavorano 10 e per altri 45 giorni lavorano gli altri 11. E’ passata questa seconda proposta, con l’accettazione dei sindacati Cgil e Uil.

Netta contrarietà da parte dello Slai cobas che ha insistito per un lavoro a 6 ore per tutti, l’avvio contemporaneo al lavoro senza divisione, con contratto a tempo indeterminato per consentire a settembre l’effettiva applicazione della clausola sociale del passaggio da lavoro a lavoro sull’impianto.

Questo incontro al Comune che doveva essere un passaggio, dopo l’ incontro della scorsa settimana solo con l’Amiu, per migliorare la situazione dei lavoratori, con una integrazione da parte del Comune in modo da arrivare tutti e insieme a 6 ore, invece è stato una inutile fotocopia del precedente incontro, con l’unica differenza che invece di essere impegnati i lavoratori metà nella raccolta differenziata e metà nello spazzamento Tamburi, ecc, tutti ora andranno allo spazzamento, ma divisi comunque e per 45 giorni ogni gruppo.

E’ inaccettabile, è stato detto nell'incontro dallo Slai cobas, che da un lato il Comune, il Sindaco, avrebbero fretta di fare questo servizio di spazzamento, tanto che è stato detto, che se non si accettava subito la soluzione proposta, si sarebbero presi interinali dalle agenzie; è inaccettabile che da un lato il Sindaco continua a dare priorità all’abbellimento della città, e si investano fondi negli eventi culturali, ad uso soprattutto del turismo…; e dall'altro invece per i lavoratori, che potrebbero essere realmente impegnati in servizi strutturali, assolutamente indispensabili ai cittadini di Taranto, in primis raccolta differenziata, "non ci sono fondi" e devono accontentarsi delle miserie!

Purtroppo, per ora sembra che comunque la partita sia chiusa, i sindacati confederali chiedono solo garanzie per il passaggio al lavoro futuro sull’impianto e i pochi lavoratori contrari dello Slai cobas non possono da soli continuare la mobilitazione.

Ma questi lavoratori resteranno e devono restare una spina nel fianco, per un lavoro sicuro e utile e un salario dignitoso.

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