venerdì 16 novembre 2012

Al MOF niente più come prima!

Ieri alla portineria A dell'Ilva alcuni operai del Mof, rientrati dopo il lungo sciopero e presidio, a fronte degli impegni assunti verso l'azienda dalla Regione, ci hanno riferito che i capi del Mof continuano, come prima, a far stare solo un operatore. Oggi che più di prima c'è consapevolezza del rischio che si corre, fino alla perdita della vita, come è successo a Claudio, gli operai hanno ancora più paura che possa nuovamente accadere in queste condizioni un infortunio.

Per questo, per il momento, abbiamo inviato questa comunicazione alla direzione Ilva e alla Regione.
Sia chiaro all'azienda che gli operai del MOF hanno solo sospeso lo sciopero, ma non lo stato di agitazione.
Tutte le denunce e le richieste contenute nella loro piattaforma devono trovare risposte concrete.
E la Regione non si può limitare solo a promesse.

Slai cobas per il sindacato di classe - ILVA.

Alla Direzione ILVA S.p.A
Al presidente Dr. Ferrante Bruno
Al Direttore di stabilimento, Dr. Buffo

All'Ing. Antonio Colucci (C.A.MOF)
Al Resp. Della Sicurezza aziendale

epc Al presidente Regione Puglia, Vendola
All'Ass. Nicola Fratoianni
al Sig. PREFETTO di Taranto


OGGETTO: ripresa lavoro operai MOF.

Risulta alla scrivente Organizzazione Sindacale che nonostante le assicurazioni del Dr. Ferrante, pubblicate anche dagli organi di informazione, per cui l'azienda avrebbe disposto la presenza di due operatori in quasi tutte le attività con mezzi come quello sul quale lavorava Claudio Marsella, tale indicazione viene disattesa dai capi del MOF che costringono come prima i lavoratori ad operare da soli.

Si chiede, pertanto, ai dirigenti Ilva in indirizzo di intervenire, fornendo adeguate nuove disposizioni ai responsabili del Mof e controllando che vengano eseguite.

Nello stesso tempo si fa presente che:
1) ai sensi dell'art. 18 D.Lgs 81/08 e D.Lgs 106/09, codesta Ditta è obbligata a far operare i lavoratori del Mof in condizioni di massima sicurezza;
2) sempre ai sensi del TU 81 i lavoratori hanno il diritto dovere di astenersi dal lavoro in situazione di pericolo in attesa che tale situazione venga rimossa;
3) ogni pressione da parte di capi costituisce di per sé un elemento di insicurezza psicologica dei lavoratori che costituisce rischio alla salute e alla vita degli stessi;
4)  i lavoratori del Mof hanno presentato una precisa piattaforma (che ad ogni buon fine si allega) che riguarda l'insieme delle condizioni di lavoro e che su questa si chiede un incontro;
5)  in attesa di effettivo intervento che rimuova tutte le situazioni di pericolo, lo Slai cobas appoggia ogni iniziativa degli operai di proseguire lo stato di agitazione.

Slai cobas per il sindacato di classe Tarantoper com. 74121 Taranto via Rintone, 22 - slaicobasta@gmail.com - T/F 0994792086 - 347530170

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