da senza patria
TARANTO: C'ERA UNA VOLTA...
quattro nuovi
arresti eccellenti riguardanti l'inchiesta per la discarica rifiuti speciali
all'interno dell'Ilva. Gianni Florido presidente della provincia, Vincenzo
Specchia ex direttore generale provincia, mentre Girolamo Archinà ex
"consulente"; Ilva e Michele Conserva ex assessore provinciale
all'ambiente il mandato di arresto lo hanno ricevuto mentre sono già in
detenzione per altre vicende legate all'Ilva.
Naturalmente, almeno su
queste pagine non staremo a far distinzioni fra buoni e criminali. In questa
vicenda non ci sono buoni, ma solo criminali, perché criminale é il modo di
produrre del capitalismo. La vicenda Ilva non nasce di certo ora, il suo
carico di morte e devastazione irrecuperabile del territorio lo porta con se
dalla sua progettazione e installazione (Italsider).
Dei 20.000
occupati iniziali oggi ne son rimasti la metà o poco più gestiti fra cassa
integrazione, contratti di solidarietà (una truffa gigantesca orchestrata
con i sindacati confederali), nessun rispetto delle "norme sulla
sicurezza".
Il gruppo Riva la dismissione l'ha preparata da tempo, le
casse svuotate, le esposizioni con le banche non risanabili. la
concertazione strutturale fra stato, governi locali, sindacati ed azienda
oggi appare evidente per la sua drammaticità ma é organica al
sistema.
Questo non é stato chiaro - e non poteva esserlo vista la loro
natura - alle tante associazioni ambientaliste cui va riconosciuto il merito
per la tenacia di anni di denunce e mobilitazioni.
Non doveva certo
esser chiaro alla magistratura che pure gli impianti a caldo li ha posti
sotto sequestro giudiziario, anche se non hanno mai smesso di funzionare, e
mandato agli arresti o inquisiti la proprietà,
amministratori regionali,
provinciali e comunali, vertici sindacali.
E' stato chiaro invece al
comitato Cittadini e lavoratori liberi e pensanti (almeno a parte di esso)
quando dietro lo striscione "IO NON DELEGO, IO PARTECIPO" il 2 agosto 2012
ha fatto irruzione in piazza e nelle teste dell'intera città. L'unità fra
lavoratori e cittadini e' nei loro interessi reciproci; salute, occupazione,
reddito non possono essere disgiunti.
I sindacati largamente
delegittimati, i politici in fuga dalle loro responsabilità, l'azienda
arroccata dietro le larghe spalle del ministro Clini, del governo Monti e
del parlamento unanime.
Oggi la situazione é cambiata: nel Comitato - a
mio avviso - si é persa la dinamica della democrazia diretta e con essa
inevitabilmente la visione complessiva dei rapporti di classe. Si son creati
"gruppi di lavoro":
reddito, salute, comunicazione, ecc. che di fatto hanno
esautorato l'assemblea di ogni funzione, ammazzando il dibattito.
Va
dato atto del successo del concertone del 1 maggio (30/40.000 partecipanti),
ma anche il titolare soddisfatto della stampa: nessun pugno chiuso fra la
folla. Si lavora giustamente per la riqualificazione di parte
del
territorio, ma della fabbrica ci si é dimenticati lasciando all'USB e qualche SLAI il compito di tener accesa la sempre più tenua fiammella della contrapposizione di classe.
Sembrano lontani i tempi in cui (e se i
meriti fossero spendibili. me ne prenderei una buona fetta) nelle migliaia
di volantini e in tutte le quasi quotidiane assemblee pubbliche si parlava
di: esproprio senza indennizzo, confisca internazionale dei beni del gruppo
Riva, riqualificazione dei lavoratori, bonifiche del territorio e delle
acque, passaggio a tecnologie produttive meno invasive (Corex
ecc).
Antonio Ruggiero
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