giovedì 6 gennaio 2022

Come volevasi dimostrare... I sindacati confederali per l'ex Ilva invece di opporsi subito chiedono chiarimenti... MA PIU' CHIARO DI COSI'!

 


Dal Corriere di Taranto


Ex Ilva, bonifiche: i sindacati in pressing
 
Lettera ai Commissari Straordinari e al premier Draghi per avere chiarimenti su cosa accadrà dopo il Milleproroghe

Le Segreterie territoriali di Fim, Fiom e Uilm hanno inviato una lettera ai Commissari straordinari di Ilva in a.s. e al premier Draghi sulla vicenda dei fondi stornati per le bonifiche secondo il decreto Milleproroghe.
Le tre sigle, nella missiva, infatti, chiedono delucidazioni in riferimento alla gestione delle aree escluse previste dal contratto di trasferimento dei beni aziendali, stipulato a fine giugno 2017, tra AM InvestCO Italy S.r.l. e Ilva S.p.A. in amministrazione straordinaria. Infatti, AM InvestCO ha esercitato l’opzione di esclusione del perimetro di alcune aree immobiliari richiedendo che tali aree, e le relative prescrizioni, siano eliminate dall’AIA di Taranto. Specificando inoltre che le suddette aree, al momento in cui il contratto diverrà efficace, rimarranno nella esclusiva proprietà e/o disponibilità di Ilva S.p.A. in amministrazione straordinaria mantenendone di fatto ogni responsabilità.
“Tuttavia – proseguono i sindacati -, l’articolo 21 del decreto Milleproroghe dispone che parte delle risorse sequestrate ai Riva per le bonifiche in capo ad Ilva in AS siano destinate, nella misura pari a 575 milioni, ad Acciaierie d’Italia. Riteniamo del tutto ingiustificabile tale provvedimento da parte del Governo Draghi e di tutta la maggioranza che lo sostiene e denota una chiara assenza di una programmazione in merito alle future scelte che riguardano il sito produttivo di Taranto, le bonifiche previste nel territorio ionico e dei lavoratori di Ilva in AS coinvolti nelle suddette attività. Infatti, riteniamo che le bonifiche in corso di attuazione previste nel territorio ionico, anche attraverso il reimpiego del personale dei lavoratori di Ilva in Amministrazione Straordinaria, così come previsto dall’accordo del 6 settembre 2018, vedrebbero di fatto il rischio concreto di ritardi e/o interruzioni dell’ avviato iter di messa in sicurezza dei siti inquinati”.
Pertanto, le organizzazioni sindacali chiedono ai Commissari Straordinari “chiarimenti sia relativamente alla gestione temporale delle prescrizioni che insistono sulle aree escluse sia alle risorse finanziarie che saranno utilizzate per le bonifiche delle stesse aree, con particolare riferimento al miliardo e cento milioni di euro, ottenuto grazie al trasferimento derivante dal patteggiamento con il gruppo Riva”

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