mercoledì 17 gennaio 2024

Sull'assemblea degli ambientalisti - cosa appoggiamo e cosa decisamente contestiamo - E... lasciamo in pace Gramsci

 

Ieri sera nell’assemblea pubblica tenuta in p.zza Immacolata le varie realtà ambientaliste hanno ribadito la loro parola d'ordine: “Chiusura dell’Ilva e riconversione”.

Lo Slai cobas sc ribadisce: pieno sostegno alle giuste denunce sulla grave situazione di morti, tumori, della popolazione di Taranto in particolare dei quartieri vicino all'ex Ilva, inquinati; sbagliano invece sulle "soluzioni": chiusura della fabbrica. Non solo perchè non è una soluzione: questo Stato borghese, i governi del capitale non farebbero mai le mega bonifica che servirebbe e l'Ilva, con un'estensione due volte Taranto, diventerebbe una grandissima area più inquinata e nociva di ora, senza neanche ottenere parziali interventi (come la copertura dei parchi minerali). Ma soprattutto perchè si vuole eliminre la forza principale, gli operai, le migliaia di operai dell'ex Ilva e appalto, indotto, capaci di un effettivo cambiamento. Su questo noi saremo sempre contrari e ci opporremo. Chi vuole cancellare gli operai, la loro storia, la loro esperienza, il loro sapere anche sul campo della salute, come pure la lunga storia dell'Italsider, Ilva ha dimostrato, non vuole lottare per mettere fine questo sistema nocivo dei padroni, ma vuole solo sostituire a padroni altri padroni e padroncini, di cui buona parte della piccola e media borghesia di Taranto aspira ad essere parte.

In questo senso, non c'azzecca proprio niente usare Gramsci - come ha fatto nel suo intervento Marescotti: «Antonio Gramsci - ha detto il rappresentante di Peace link - ci ha insegnato che la classe operaia può vincere solo unendosi alle altre vittime del potere. Ai suoi tempi si trattava dei contadini del Sud; oggi, sono i cittadini ammalati, le donne, gli anziani e i bambini che subiscono gli impatti delle emissioni cancerogene dello stabilimento siderurgico. Dobbiamo imparare da Gramsci e costruire un fronte unito che comprenda lavoratori e ambientalisti, rivendicando uno sviluppo sostenibile nell’interesse di tutti». 

Ma, caro Marescotti, lascia in pace Gramsci! Voi volete mandare a casa la classe operaia; Gramsci era l'organizzatore della classe operaia - che all'epoca sicuramente lavorava in fabbriche non certo meno nocive, inquinanti dell'Ilva; Gramsci non ha mai auspicato la chiusura di fabbriche, sapeva bene che senza operai, senza la direzione della classe, che è unita, compatta solo nella fabbrica che oltre sfruttamento crea comunità di lotta tra gli operai, non c'è nessun fronte unito con gli altri settori sfruttati, oppressi, ammalati/assassinati dal capitale; voi invece volete cancellare questa comunità, dividere, frantumare l'unica realtà sociale numericamente forte nella nostra città e a livello nazionale; voi non auspicate, nè contribuite al lavoro per organizzare la lotta per il "potere operaio", unica concreta reale soluzione a questo sistema mortifero. 

Senza questa battaglia non ci sarà alcun cambiamento ma solo peggioramento.  

 PS - Sull'intervento di Michele Riondino e sulla valutazione dell'assemblea, riportiamo in altro post un commento di un operaio di Ilva AS dello Slai cobas

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