sabato 8 giugno 2024

4° udienza processo "Ambiente svenduto" - Info

Nella quarta udienza del processo "Ambiente svenduto" del 7 giugno sono continuati ad intervenire gli avvocati degli imputati, che hanno soprattutto ribadito la richiesta, come nell'altra udienza, dell'annullamento della sentenza di primo grado della Corte d'Assise di Taranto e quindi del trasferimento del processo a Potenza. Ancora una volta, quindi, si è parlato della presunta violazione dell'Art, 11, citando a questo proposito anche una sentenza della Cassazione per dimostrare che gli stessi magistrati di Taranto andrebbero considerati "persone offese" e quindi non "super parte" - sentenza che il presidente della Corte d'appello ha voluto acquisire.

Insieme a questa richiesta hanno aggiunto diverse eccezioni di nullità relative all’udienza preliminare - tra cui il non rispetto del diritto di partecipazione degli avvocati degli imputati ad accertamenti non ripetibili. Per cui la richiesta sarebbe anche di ripetere per esempio i prelievi e le analisi fatte nel quartiere Tamburi.

Mentre un altro avvocato degli imputati, Liscio, allo scopo di dimostrare che l'inquinamento non era dovuto solo all'Ilva, ha nuovamente chiesto di acquisire il fascicolo, a suo tempo archiviato in tribunale, sull’indagine relativa al canale di scolo dell’Arsenale nelle acque del mar Piccolo. A questa questione, che tendeva solo a spostare le indagini dall'Ilva, purtroppo dobbiamo dire che contribuirono le dichiarazioni nelle udienze del 12 e 17 febbraio 2020 dell'Ispettore del Lavoro Fernando Severini, che invece di rimanere e concentrarsi sulla situazione all'Ilva, aveva parlato anche delle sue indagini sull'inquinamento del mar piccolo all'Arsenale, sicuramente importanti, ma che si prestavano al "gioco" degli avvocati degli imputati di deviare l'attenzione dall'Ilva.

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