mercoledì 12 giugno 2024

Info quotidiana anti G7 - la grande abbuffata

G7, tutto il menu: ecco che cosa mangeranno i potenti del mondo a Borgo Egnazia 

di Lara Loreti/Repubblica 11/6  

Piatti firmati da Massimo Bottura, a partire da: La parte croccante della lasagna, e nel bicchiere da Ferrari e Bellavista fino a Tignanello a Sassicaia. Lo chef modenese: "Vi porto in Italia con me"

Grissini, pesto, brodetto dell’Adriatico,  lasagne, tortellini. E nel calice Ferrari, Sassicaia, Tignanello. E così tre giorni del G7, dal 14 al 16 giugno a Borgo Egnazia, saranno anche l’occasione per far degustare ai grandi della terra il meglio della cucina italiana e i vini più iconici, quelli che hanno la fatto la storia.

In Puglia si riuniranno  i capi di Stato di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d'America mentre a rappresentare l'UE saranno il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Saranno loro i commensali che prenderanno parte al super forum, e che, nei momenti di pausa, degusteranno il meglio della cucina italiana.  I dettagli sono ancora in via di definizione, ma la filosofia delle scelte a tavola è ben chiara: il top sia nel piatto sia nel bicchiere.

E infatti in cucina niente meno che Massimo Bottura, lo chef numero uno in Italia e nel mondo che, in base alle indiscrezioni, porterà alcuni dei suoi piatti più rappresentativi, a partire da La parte croccante di una lasagna, OOPS mi è caduta la crostatina al limone e ancora Tortellino del dito mignolo servito con crema leggera al Parmigiano Reggiano di Rosola. "In ogni piatto un omaggio alle diverse regioni d'Italia - dice Bottura a Il Gusto - Si parte dal Sud per arrivare al Nord, attraversando tutta la penisola. In pratica, il mio personale invito a visitare il nostro Paese".

A curare il servizio di sommellerie, invece, sarà il presidente della Fondazione Italiana Sommelier della Regione Puglia, Giuseppe Cupertino, con la sua squadra. 

Il menu è diviso per regioni, così da valorizzare materie prime, singoli ingredienti e piatti, territorio per territorio. Lo stesso vale per i vini. E non senza polemica: alla prima cena dei grandi della Terra si berrà anche un vino del giornalista- viticoltore Bruno Vespa, proprio nei giorni scorsi al centro di una discussione legata al fatto che le sue etichette sono in degustazione sui Frecciarossa. 

Ma quello che conta, è che a trionfare saranno i sapori di Italia. Tutta. Non a caso il menu della tre giorni si chiama “Vieni in italia con me”. Un'occasione per valorizzare anche il ruolo degli chef quali ambasciatori della cucina italiana nel mondo, esattamente come da sempre avviene in Francia.

Il primo giorno: è il momento del Sud

Si parte con grissini all’olio extra vergine d’oliva toscana. E da bere? Ovviamente bollicine, a partire Ferrari e Bellavista che proporrà la prestigiosa “Vittorio Moretti”. Ogni regione darà un suo contributo: dalla Campania, pane e pomodoro: e allora ecco il Gelato di pomodoro e pane tostato con croccante di pane e foglia d’oro. In abbinamento, Torre Rosazza Friulano Friuli Colli Orientali Doc 2021 e un altro classico, Jermann Vintage Tunina Venezia Giulia Igt 2022.

A seguire, nel piatto arrivano i sapori più schietti del mare con una zuppa di pesce dell'Adriatico, direttanente dalla laguna di Venezia, con cottura in forno a vapore di cozze, cannolicchi, granchio blu, vongole, gamberi rossi, erbe aromatiche. Nel bicchiere, Masciarelli Marina Cvetic Trebbiano d’Abruzzo Doc Riserva 2022 e un classico della Costiera, Marisa Cuomo Fiorduva Furore.

Si prosegue con un risotto all’astice blu di Sardegna, fondo di branzino e agrumi abbinato con uno dei rossi migliori d’Italia, Marchesi Antinori Tignanello Toscana Igt 2021, vino che proprio quest’anno compie 50 anni.

Ancora Campania con merluzzo in Costiera amalfitana: brodetto di olive verdi capperi e colatura d’alici. Il pairing è audace e di altissimo livello: Casanova di Neri Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2019 oltre a un Chianti Classico Riserva, il Boschetto Campacci Ruello 2020.

Ma veniamo al dolce, con la crostatina di limoni di sorrento, bergamotti calabria, mandorle di noto, un piatto iconico di Bottura: Oops mi è caduta la crostatina al limone. Da assaporare con il passito di Pantellaria per eccellenza, il più amato dagli italiani: Donnafugata Ben ryé 2022.

Il secondo giorno: specialità dal Nord

Menu eccezionale anche il secondo giorno. Si riparte con i grissini con un metodo classico iconico dell’Alta Langa, il Marcalberto, oltre a Villa Sandi Valdobbiadene Superiore Cartizze Docg la Rivetta Brut 2023.

Ancora un classico di Bottura ispirato alla Liguria, Come un pesto alla genovese. Si va in Sardegna invece per il pairing con Is Argiolas, iconico Vermentino di Sardegna Doc di Argiolas, fresco e sapido nell’annata 2023. Dal Nord, Valle d’Isarco Aristos Kerner Alto Adige Valle Isarco Doc 2022.

Bottura pronto a stupire i più potenti del globo con il suo La parte croccante di una lasagna, che sfida un calice di Castello di Volpaia Chianti Classico riserva 2020 e dal Veneto Masi Valpolicella superiore Toar 2020.

Un altro primo top, direttamente da Modena il Tortellino del dito mignolo servito con crema leggera al Parmigiano Reggiano di Rosola, abbinato a un vino del territorio, il Lambrusco di Sorbara di Cavicchioli. 

Grande attenzione anche al pane, con pagnotte di Matera realizzate con lievito madre.

Spazio anche alla carne, dal Piemonte, con fassona piemontese servita piena di colori con una salsa leggera alle verdure, più salsa al Barolo e tartufo nero d’Abruzzo. E qui, padrone assoluto della scena è il bicchiere, con Sassicaia 2019 della Tenuta San Guido e come abbinamento regionale, Barolo Ceretto.

Si chiude in bellezza con un dolce ai frutti di bosco in una crema di latte e vaniglia: nel bicchiere Fattoria Zerbina Scaccomatto

Il terzo giorno: pranzo agile e vini di Puglia 

L'ultimo giorno, il pranzo sarà a buffet in quanto gli ospiti si preparano a ripartire. E da bere Donna Augusta di Vespa Vignaioli, oltre a Carvinea Eliele spumante metodo classico 2013  e un altro mostro sacro della Puglia, il Primitivo Igt del Salento firmato da Gianfranco Fino Es Red 2019.

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