Intanto oltre alla cena dei potenti della Terra, si avvicina anche il momento della «contro-cena dei poveri» di piazza Vittoria, organizzata dal Tavolo di coordinamento «No G7».
«I sette ‘grandi’ e gli altri leader che verranno - dicono i No G7 -
sono impresentabili, vedi gli emiri arabi e il principe saudita, che
hanno violato diritti umani e che sono impegnati nella guerra in Yemen
con migliaia di donne e bambini ammazzati».
I No G7 attaccano anche
il premier ucraino Volodymyr Zelensky, in quanto a loro dire «vuole solo
armi per scatenare la Terza guerra mondiale contro la Russia», mentre
il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sarebbe artefice di «una guerra
contro donne e bambini curdi». I sette capi di Stato «verranno a
parlare di guerre e armi proprio a Brindisi, che è una città di pace, da
cui sono partite decine di missioni umanitarie delle Nazioni Unite.
Verranno a parlare di come fermare le migrazioni e del progetto di
deportazione degli immigranti verso i Centri di permanenza per i
rimpatri dell’Albania, quando Brindisi è città di accoglienza, che ha
accolto decine di migliaia di fratelli e sorelle albanesi nel 1991».
I manifestanti lamentano poi i vari disagi che vivranno i cittadini per l’istituzione della zona rossa: «Nulla si dice sulle perdite degli esercizi commerciali. I ristoranti e i pub del lungomare e del Casale resteranno chiusi senza prevedere alcun ristoro. Cosa ci guadagnano i brindisini da questo G7? Voli cancellati, traghetti fermi, il porto bloccato da portaerei, via Spalato destinata alle forze dell’ordine.
Un malcapitato turista che arriva a Brindisi in quei giorni è spacciato». «Sicuramente Brindisi - proseguono - verrà ricordata come la città del G7 in cui sarà deciso di continuare con le guerre, aumentare le spese per le armi. Sarà forse il G7 della Terza guerra mondiale e del nuovo colonialismo del Piano Mattei. Poteva andare diversamente: il G7 della pace, con il Papa invitato a parlare di pace e di migrazione e non dell’intelligenza artificiale. Poteva essere l’occasione per i ‘Grandi’ di fermare le guerre, di parlare di emergenza climatica, di prospettare un mondo migliore. Certo, di buono c’è che hanno asfaltato in tempi record via Provinciale per San Vito e qualche altra strada percorsa dai sette big».
In conclusione, l’invito ai cittadini affinché il 13 giugno alle ore 18 raggiungano piazza Vittoria, «che non è zona rossa, per la cena dei poveri con frise, cous cous, vino e una ballata a tempo di pizzica per la pace e contro questi ‘Grandi’ che pretendono di decidere del destino del mondo e del nostro pianeta».
Nessun commento:
Posta un commento