Operai,
la vostra fabbrica è diventata un terreno di "guerra tra multinazionali", di concorrenza, per avere la fabbrica al prezzo più basso o per non farla prendere alle acciaierie concorrenti.
La vogliono, alcuni capitalisti, anche a pezzetti, per avere loro tutti i benefici, fare profitti senza avere alti costi, soprattutto degli operai.
Ancora nessuno ha presentato piani industriali ne tantomeno piani ambientali; mentre con la sentenza di annullamento del processo "Ambiente svenduto" hanno già avuto la garanzia che questo governo gli consegnerà una fabbrica senza confische, condanne, con un processo lontano dai loro occhi e orecchie.
Nello stesso tempo che succede in fabbrica? Gli operai non hanno alcun peso, voce in questa "guerra" ne per il loro presente ne per il loro futuro; perfino quando lottano non pesano: le lotte vengono usate dai sindacati confederali per i Tavoli romani, o dai padroni e padroncini dell'appalto per avere i loro crediti. Gli operai anche quando lottano non hanno una loro "piattaforma operaia", per difendere solo e soltando i propri interessi.
In questa "guerra di concorrenza dei padroni" ti può cadere una "bomba" in testa o avere una visita ipocrita di ministro, ma tu, operaio, comunque non decidi niente.
Si può continuare così, ad aspettare cosa ti porta il vento?
NO!
E allora rimboccati le maniche!
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