Il processo viene trasferito da Taranto a Potenza e deve ricominciare tutto da zero, dall'udienza preliminare.
Un pesantissimo schiaffo agli operai Ilva, agli abitanti del quartiere Tamburi e di tutta la città di Taranto, alle famiglie degli operai morti, dei bambini morti.
Un enorme e gravissimo regalo ai padroni, a tutti i
loro complici istituzionali, politici, agli avvocati degli
imputati lautamente pagati, e che ora potranno continuare ad
essere foraggiati per altri anni.
Del Coco, con atteggiamento supponente prima ha rinviato la
lettura dell'ordinanza alle 14,30, con una lunghissima pausa da
stamattina di quasi 3 ore, inspiegabile, e poi non ha letto
neanche le motivazioni riservandosi di renderle pubbliche entro
15gg. E' stato evidente che la pausa serviva solo a "sfoltire
l'aula dalle parti civili".
La realtà è che padroni, governo, giudici della Corte d'appello hanno fatto una sorta di alleanza per salvare i padroni assassini e tutti gli imputati e per consegnare ai nuovi padroni una ex Ilva non gravata da nessuna condanna e provvedimento.
Noi eravamo stati "cattivi profeti", quando abbiamo denunciato
che l'ordinanza di sospensione della provvisionale fatta da Del
Coco alla prima udienza era un cattivo segnale, un preavviso
della linea pro Ilva di questa Corte d'appello.
Ma non finisce e non può finire qui.
Lo Slai cobas mobiliterà le parti civili, chiama gli operai, la cittadinanza di Taranto a ribellarsi a questa pesante offesa, morale, pratica.
Stiamo preparando per fine mese (quando vi saranno le
motivazioni di questa ordinanza) un'assemblea pubblica con la
presenza degli avvocati nostri di parte civile, e vogliamo
preparare una grande manifestazione.
Nello stesso tempo stiamo già verificando tutte le possibilità
di ricorso legale contro questa ordinanza.
Già domani sera nel presidio convocato in piazza Immacolata alle 18,30, apriremo l'iniziativa con la vergogna di oggi.
SLAI COBAS per il sindacato di classe
Calderazzi Margherita
13.9.24
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