domenica 16 novembre 2025

Comunicato sull'assemblea nazionale on line delle donne del 13 novembre - Organizziamo a Taranto per il 25 novembre un corteo

Giovedì 13 novembre si è tenuta un'assemblea nazionale delle donne/lavoratrici: verso le giornate del 25 novembre

A Taranto abbiamo partecipato a questa assemblea dalla sede slai cobas.

Come compagne, lavoratrici di Taranto uniamoci, organizziamoci per manifestare insieme contro ogni violenza alle nostre vite, di uomini che odiano le donne, di padroni e governo, sempre in solidarietà con le donne palestinesi.

 

 

IL 25 NOVEMBRE A TARANTO FACCIAMO UN CORTEO.

PER DECIDERE FORME E PERCORSO 

VEDIAMOCI GIOVEDI' 20 NOVEMBRE ORE 18 PRESSO LA SEDE VIA LIVIO ANDRONICO, 47 

Riportiamo il comunicato finale dell'assemblea del 13.

 

"Partiamo dalla fine.

L’assemblea che abbiamo tenuto il 13 novembre, promossa dal Mfpr, ha deciso di essere presente in entrambe le importanti mobilitazioni del 25 novembre contro la violenza sessuale:

-       Sabato 22 nella manifestazione nazionale di Roma indetta da Nudm. Pur con tante difficoltà per la coincidenza di altre manifestazioni, per problemi economici dal sud in particolare, si farà una squadra; stiamo per questo preparando un figlio che riporta gli interventi più significativi che ci sono stati il 13/11, più altro materiale possibile;

-       Il 25 novembre dove siamo organizzeremo direttamente cortei, presidi, sit-in itineranti, o parteciperemo a manifestazioni locali insieme ad altre realtà femministe.

 

L’assemblea ha avuto come centrali 2 questioni soprattutto: 

·      elevare di contenuti, azioni, le lotte contro i femminicidi, dando ad esse continuità e prospettiva. La lotta contro le violenze sessuali, apice di tutte le violenze che le donne subiscono, le discriminazioni, il doppio sfruttamento e oppressione, l’attacco alle condizioni di vita, di lavoro, ai diritti delle donne, deve avere oggi lo scopo del rovesciamento del governo Meloni che con la logica, la propaganda e prassi conseguenti di “Dio, Patria, Famiglia”, “donna, madre, cristiana”, fomenta un clima reazionario, fascista, moderno patriarcalista, ideale per femminicidi e stupri, per rendere sempre più normalizzante questa guerra di bassa intensità, di “uomini che odiano le donne”. Contro tutto questo la risposta è la lotta, l'unità, l'organizzazione delle donne; chi parla di "educazione" nasconde che in questo sistema capitalista, moderno fascista, la scuola sta diventando sempre più al servizio dei piani reazionari, di guerra, di questo Stato, del governo.

·      Continuità della mobilitazione per la Palestina, ponendo con più forza in esse la denuncia del genocidio, di tutte le forme di assassinii che continuano oggi in maggioranza verso donne e bambini, per uccidere anche il futuro del popolo palestinese.

Qui importante è stata la voce diretta della donna palestinese, che ogni sabato a Milano porta con forza il grido di tutte le donne palestinesi che rispondono all’immenso dolore con la determinazione nella resistenza in ogni forma.

A questo intervento si è unita la denuncia della terribile condizione delle prigioniere palestinesi, torturate anche sessualmente dalla soldataglia di Netanyahu.   

Infine su questo, è stato detto, c’è un legame tra la resistenza delle donne palestinesi e le donne che nel più popolato paese del mondo, l’India, sono in prima fila nella guerra di popolo contro Modi e l’imperialismo. Da esse emerge la necessità per tutte le donne in tutto il mondo della rivoluzione per spazzare via definitivamente questi mostri e i loro complici.

Perché la condizione di oppressione delle donne è prima di tutto una condizione di classe.

 

Sempre presente anche in questa assemblea è stata la lotta delle lavoratrici che da un lato testimonia che la violenza sulle donne non fa che proseguire le discriminazioni nella vita, sul lavoro, e mai come in questo periodo la condizione delle donne sta facendo passi indietro su lavoro, salario, diritti delle donne, sfruttamento del lavoro domestico e di assistenza familiare, sullo scarico sulle spalle delle donne di tutti i tagli alla sanità, sull’attacco ai servizi sociali, ecc.; dall’altro però mostra che quando le operaie, le lavoratrici lottano, con determinazione, coraggio, possono anche oggi strappare risultati, come ultimamente è successo per le operaie della Beretta in provincia di Milano e come è successo alle lavoratrici di assistenza studenti disabili a Palermo. E sempre in queste lotte le lavoratrici portano un carico in più di denuncia, ribellione, e la voglia che ogni aspetto della vita deve cambiare.

 

Faremo un resoconto degli interventi, perché ognuno ha portato un contributo di denuncia, di linea, di teoria che vogliamo consegnare a tutte le donne".

 

13.11.25

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