sabato 29 novembre 2025

L'ambientalismo solidale e l'ambientalismo antioperaio

 Un altro aspettoè necessario sottolineare, e riguarda il legame lavoro-occupazione e salute-bonifiche-ambientalizzazione

Questo che è un problema serio viene in questi giorni modo affrontato in maniera nettamente differente, quasi contrastante. Da un lato la posizione della rappresentante, riconosciuta della mobilitazione a Genova, in particolare dalle donne, della battaglia ambientale, e dall’altro la vergognosa posizione anti-operaia assunta a Taranto, soprattutto da un'associazione Genitori Tarantini, ma che è condivisa anche da altre associazioni ambietaliste.

Brevemente. Mentre la rappresentante di Genova, Patrizia Avagnini, dice: “solidarietà senza se e senza ma ai lavoratori. L'importante che ci sia un futuro come formazione, come occupazione, occupazione pulita”; e aggiunge: "Oggi vedo che è stata abbandonata quella comunione di intenti tra territorio e fabbrica (che c'era un tempo ndr), quasi a renderci contrapposti, credo che abbia indebolito noi ma ha indebolito fortemente i lavoratori della fabbrica. Oggi viviamo in un mondo dove noi, loro e la gente comune non conta più nulla. È cambiato tutto e conta solo la logica del profitto a tutti costi, l'umanità è zero". Nei giorni dello sciopero e del presidio ci sono state diverse testimonianze di vicinanza da parte dei cittadini del quartiere ai lavoratori che rischiano il posto. E Avagnini ha detto; sono triste perché vedo che si sta andando verso la chiusura della fabbrica, questo è un colpo al cuore”.

Quindi una posizione giusta, una posizione che non vede un contrasto tra le masse cittadine, le masse popolari e la lotta dei lavoratori, una posizione che così dovrebbe essere dappertutto. Invece a Taranto abbiamo una espressione fortemente anti-operaia quasi inferocita contro gli operai da parte di alcune associazioni ambientaliste.

I “Genitori tarantini” hanno criticato duramente i blocchi operai dell'ex Ilva definendole un “volgare tentativo di affermare la forza dei lavoratori”. Cioè, quando i lavoratori, gli operai dell'Ilva finalmente scioperano in maniera massiccia, fanno i blocchi stradali, esprimono la loro protesta in termini non di marcia usuale ma in termini di peso della forza dei lavoratori, ecco che gli ambientalisti piccoli e medio borghesi li chiamano “volgari” , e affermano che “il blocco stradale è una scelta sbagliata e penalizzante per i cittadini. Non si manifesta bloccando le strade”; e aggiungendo che l'associazione è stata presente ma “non a fianco ma di fronte agli operai” per ribadire la responsabilità di questi blocchi e dei disagi per la città. Poi accusano gli operai di “non essersi mai liberati dai paraocchi”, chiedendo agli operai “un rigurgito di dignità... che cosa ci sarebbe di nobilitante in un lavoro che fa malare voi e chi non c'entra nulla con quella produzione” – Quindi anche gli operai sarebbero responsabili/colpevoli di quanto accade in città, nei quartieri inquinati.

E finendo col dire, non che i cittadini, come invece dice la rappresentante di Genova, devono sostenere gli operai in lotta, devono essere dalla parte degli operai; ma l'inverso, che sono gli operai che devono schierarsi dalla parte di chi si è tolto i paraocchi e quindi sono gli operai che devono decidere da che parte stare.

Questo cosiddetto “ambientalismo” borghese, antioperaio, va nettamente combattuto!

E chiediamo agli ambientalisti sinceri di rompere con esso.

E’ necessario ancora di più, sempre di più, togliere alcuni veli, alcune confusioni che sulla questione Ilva continuano ad esserci, su che cosa significa il cosiddetto “contrasto” tra lavoro e salute. In realtà, come noi diciamo, “nocivo il capitale, non la fabbrica”, il contrasto è da un lato lavoro, salute, sicurezza, ambiente pulito, dall'altro profitti dei padroni e azione a favore solo dei padroni da parte del governo. Questo è il contrasto.

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