Da Cronache tarantine
I lavoratori dell’appalto metalmeccanico Eni, insieme a tutte le Rappresentanze sindacali unitarie, hanno espresso la loro piena solidarietà agli operai dell’ex Ilva, attualmente in sciopero.
«La vertenza Ilva dimostra oggi più che mai quanto sia essenziale, in questo momento storico, essere uniti nella difesa del diritto al lavoro, alla salute e al futuro», si legge nella nota.
Durissime le critiche al piano presentato dai commissari e dal Governo, giudicato «inaccettabile, perché di fatto porta verso la fermata del gruppo Ilva». I lavoratori denunciano di non voler più restare invisibili davanti alla classe dirigente del Paese, che «in questi 13 anni di vertenza ha offuscato con parole vuote e falsi impegni il futuro della siderurgia italiana e di Taranto».
Con orgoglio, operai e tecnici rivendicano il loro ruolo all’interno del tessuto produttivo nazionale: «Troppo spesso accusati semplicemente di essere tali, noi apparteniamo a un settore che dovrebbe essere motivo di orgoglio per l’Italia, e non un peso».
La richiesta è chiara: «Serve una visione industriale di prospettiva e rilancio. Serve cambiare immediatamente passo».
Per queste ragioni, le Rsu e i lavoratori dell’appalto Eni hanno proclamato otto ore di sciopero per la giornata di domani, venerdì 21 novembre 2025, a sostegno della vertenza e in difesa del futuro occupazionale e industriale della città.
Solidarietà arriva anche dalle Rsu di Fim, Fiom e Uilm del sito di Grottaglie di Leonardo. «La mobilitazione di questa mattina – scrivono – rappresenta l’ennesimo grido d’allarme di un territorio stremato da anni di incertezze, promesse disattese e scelte politiche insufficienti. Come Rsu Leonardo e indotto dello stabilimento di Grottaglie – proseguono – riconosciamo il coraggio e la determinazione dei lavoratori che, anche oggi, scelgono di alzare la testa e di far sentire la propria voce. Ribadiamo con forza – concludono le Rsu – che nessun percorso di rilancio potrà essere credibile senza il pieno coinvolgimento dei lavoratori e delle loro rappresentanze sindacali, le uniche che da anni continuano a presidiare, difendere e sostenere chi vive quotidianamente questa realtà»
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