I bambini, quando hanno un quaderno nuovo, con le pagine bianche, fanno mille progetti di tenerlo in ordine, di scriverci con la migliore calligrafia. Nel calendario dei padroni, il capodanno ha la stessa funzione: offrire a chi quotidianamente è sfruttato, immiserito e instupidito dal dominio capitalista, la truffa finale. L’anno vecchio ti ha dato miseria, licenziamenti, supersfruttamento, servitù: ebbene, puoi buttarlo via, come i cocci vecchi dalle finestre: ti resta davanti l’anno nuovo, il bel quaderno bianco tutto da scrivere.
Questo è il
discorso che conviene ai padroni: sospendiamo le ostilità, tanto quello
che è stato e stato, ora tutto e diverso, è un altro anno. Ma il nostro
quaderno ce l’hanno già scritto loro, col linguaggio di sempre: miseria,
licenziamenti, supersfruttamento, servitù.
Ma la cosa più mostruosa
è proprio questa: il tentativo di renderci complici del nostro
sfruttamento, di renderci schiavi e felici. Il grande spettacolo del nuovo anno e' pronto. Protagonisti gli sfruttatori, i potenti, i
parassiti, pronti a sfoggiare la ricchezza accumulata sulla miseria e
sul lavoro altrui, a sprecare in una sera quanto basta a migliaia di
famiglie per vivere un anno intero. Il loro divertimento non basta, c’è
bisogno anche del pubblico, c’è bisogno di quelli che della ricchezza e
del potere sono quotidianamente derubati. Le prime al teatro, i veglioni
lussuosi, gli spettacoli spazzatura in televisione, il discorso del
presidente della repubblica...🤮 devono arrivare nelle case di tutti,
portati dalla televisione, dai quotidiani pieni di fotografie e cronache
del bel mondo, dai rotocalchi e sfilate in TV che sfoggiano sfilate di
modelli preziosi per le casalinghe che non li indosseranno mai.
Ma
non è detto che il gioco riesca. A chi ipocritamente si domanda: “Che
cosa ci porterà il nuovo anno?”, come se si trattasse di prevedere
eventi naturali, terremoti, siccità, c’è una sola risposta.
Il nuovo anno ci porterà quello che sapremo conquistarci.
Sul quaderno bianco i padroni vogliono risolvere i loro vecchi e grassi conti. Tocca a noi riempirlo con una storia diversa.
Lasciamo ai padroni lo champagne: noi abbiamo le pietre, il dissenso, la disobbedienza e la rivolta...
Ma se non c'e' organizzazione non si va molto lontano, la
"rivolta" rimane una battaglia, si', ma e' la Guerra che bisogna
vincere.
Oggi è non solo oggi, la guerra e' la loro, dei signori del
capitale, dell'imperialismo mondiale, di un occidente servo e complice.
Complice oggi piu' di ieri di massacri, crimini, induzione a morte e
malattie di bambini e civili in una Terra martoriata e rapinata da
ottant'anni. La Palestina.
Niente da festeggiare!
Da Raffaella