Questi giorni di agosto vedono da un
lato ArcelorMittal procedere come un carro armato sul fronte dei
fatti ignorando le proteste sindacali.
Nonostante vi siano inchieste
ed esposti – uno dei quali dello Slai cobas per il sindacato di
classe – contro l’uso truffaldino della cassa Covid che taglia il
salario dei lavoratori, AM ha proceduto alla nuova cassintegrazione
Covid. Anzi questa volta ha aggiunto che i continui comunicati dei
sindacati danneggiano l’immagine dell’azienda che essendo quotata
in Borsa ne risente; facendo intendere che potrebbe denunciare i
sindacati perfino per i soli comunicati di critica che stanno
facendo.
Nello stesso tempo il governo fa finta
di niente, ha rimandato tutto a settembre preannunciando mirabolanti
piani.
Con ArcelorMittal le chiacchiere stanno
a zero.
Se agli inizi di settembre non si passerà agli scioperi,
alle manifestazioni, preparate da assemblee che definiscano una volta
per tutte qual’è l’effettiva posizione dei lavoratori, la fine
di questo giochetto è nota: entro novembre – ma noi pensiamo
prima. ArcelorMittal otterrà tutto e resterà.
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