mercoledì 5 agosto 2020

Sandro Quaranta salutato tra bandiere rosse e musica

Una rappresentanza dei compagni e compagne di proletari comunisti ieri sera è andata a dare l'ultimo saluto a Sandro Quaranta.
Noi l'abbiamo ben conosciuto, abbiamo seguito e ci siamo incontrati sempre negli anni durante il suo percorso; con lui nella coop. owen abbiamo organizzato assemblee, in particolare sulla guerra contro l'Iraq e sull'Ilva quando scoppiò la "tempesta perfetta". Ma ciò che forse tanti non sanno è che Sandro è stato per un periodo nella stessa organizzazione comunista rivoluzionaria "Servire il popolo" di compagni che oggi sono in proletari comunisti.

Ieri Sandro è stato ricordato e salutato da tante persone di vario genere - quasi a testimoniare la multiattività e interessi di Sandro - tra bandiere rosse e musica.

Per ripercorre alcuni passaggi della vita di Sandro Quaranta, riprendiamo stralci di un articolo uscito su Repubblica:

"...Barba alla Carlo Marx, di cui aveva studiato a fondo vita e opere, come quelle di Lenin, Dolci, Bertolt Brecht, Frantz Fanon, Bertrand Russel, Sandro Pertini, Dino Frisullo e tanti altri pensatori, è stato l'incarnazione dell'altruismo, dell'internazionalismo e della solidarietà fra i popoli...
...Nonostante avesse perso la vista per una malattia ereditaria a poco più di vent'anni, costruiva scacchiere in legno per poi giocarci con soci, amici e avventori, suonava la tromba, intarsiava mobili in falegnameria e curava l'orto. Da giovane aveva militato tra Milano e Brescia in Servire il popolo Unione dei comunisti italiani marxisti-leninisti, partito maoista...  Con entusiasmo animava
manifestazioni, progetti solidali e culturali, costruiva stanze, leggeva una valanga di libri e vedeva film, incitava alla curiosità, al sapere di cui aveva una sete insaziabile. Sempre pronto a lanciare brindisi, falò e momenti di riflessione per i solstizi, la Comune di Parigi, la Rivoluzione d'Ottobre, o momenti di aggregazione come La cena anticlericale che riprendeva la tradizione ottocentesca della Repubblica Romana o la Pastasciutta antifascista voluta dall'Anpi nel giorno della caduta del regime mussoliniano. E ancora i messaggi inviati a Menapace per il compleanno o a Corbyn nel momento dell'ascesa nel Labour Party.

Con Radio Tre sempre sintonizzata tra le stanze e la falegnameria della Cooperativa, accoglieva chiunque avesse avuto bisogno, studiava e sperimentava sistemi idrici o alimentazioni a vento. Abbandonata l'Università, aveva lavorato come centralinista al Comune di San Giorgio Jonico, "che io elettrotecnico sono", amava dire. Sarebbe andato ovunque a combattere le ingiustizie, ma Il Mondo era venuto da lui per ascoltarlo e farsi ascoltare. Ed è passato dalla Cooperativa sociale Robert Owen. "Chiacchierare con lui - scrive lo storico Gianluca Lovreglio -significava fare un viaggio nel tempo e nello spazio, e ritrovarsi nella agorà della Atene del V secolo. Senza tema di smentita, con lui va via uno degli ultimi filosofi meridionali. Grazie per quello che hai insegnato a tanti della mia generazione".

Ne rimasero affascinati Padre Alex Zanotelli, che ricorda sempre le chiacchierate all'ombra di un fico che ora non c'è più, Claudio Lolli, che si esibì alla Cooperativa Robert Owen in uno de suoi ultimi concerti, assieme al Parto delle Nuvole pesanti. E ancora Hildita Guevara, la figlia del Che, ospitata per un incontro pubblico e nelle stanze dell'antica casa colonica a cavallo delle guerre divenuta zona militare e di guerra, ma strappata al degrado e trasformata in luogo di pace, di militanza e accoglienza dai soci della Cooperativa. E poi Lidia Menapace, Giovanni Impastato, Ivan Della Mea, Carlo Formigoni, Alessandro Leogrande. Anche Vladimir Luxuria ospite di una festa di Rifondazione Comunista a Pulsano, da parlamentare volle conoscere quel luogo straordinario e il suo "animatore", come lo ha definito Alessandro Marescotti di Peacelink, che ha aperto uno spazio online sulla pagina dell'associazione dove raccogliere i ricordi..."

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