venerdì 8 settembre 2023

Acciaierie d'Italia - Parole di Palombella segr. naz. Uilm - Ma a questa denuncia servirebbero altre parole: allora, che fate?

Palombella:

“Nessuno degli impegni è stato mantenuto e c’è un silenzio assordante sul futuro da parte di chi, come i governi che si sono succeduti, aveva delineato la decarbonizzazione della produzione, un forno elettrico e promesso un piano industriale, una risalita produttiva, l’assorbimento di tutti i lavoratori e la stabilizzazione del sistema degli appalti diversificazione produttiva. Tra poco più di un anno, invece, dei 3 altoforni attualmente in marcia, ne resterà in vita uno solo che potrà produrre solo 1,7 milioni di tonnellate di ghisa rendendo insostenibile il mantenimento produttivo del gruppo... Sono al momento potenzialmente in esercizio tre altoforni. L’1 e il 2 sono prossimi al ‘fine vita’ e possono restare in esercizio fino alla fine del 2024 poi stop mentre il numero 4, dopo il cambio del crogiolo, ha una possibilità di vita di massimo 4-5 anni. Questo significa che all’inizio del 2025 resterà un solo altoforno, il numero 4, considerato che per costruire l’altoforno 5 e i due elettrici previsti dall’accordo servirebbero non meno di due anni. La produzione allora scenderà a 1,7 mln di tonnellate di ghisa che rende insostenibile ogni progetto di rilancio del gruppo siderurgico... Ad oggi, se nessuno interviene, non c’è nessuna possibilità di un mantenimento produttivo e della salvaguardia dei posti di lavoro”.

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