che convocano uno sciopero per il 28
se sarà confermato lo Slai cobas per il sindacato di classe aderisce
info da Corriere di Taranto
Ex Ilva, il governo convoca i sindacati
E’ arrivata in queste ore la convocazione per un nuovo incontro sull’ex Ilva, Acciaierie d’Italia, da Palazzo Chigi a cui saranno presenti tutti i ministri interessati dalla vertenza. La riunione si terrà alle 13 del 27 settembre.
La convocazione giunge dopo la richiesta dei vertici nazionali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm che il 20 settembre hanno scritto al premier Meloni e ai ministri Urso, Fitto, Giorgetti, Pichetto Fratin e Calderone, evidenziando come “l’ex llva, oggi Acciaierie d’Italia, a partire dal subentro della gestione ArcelorMittal, sta vivendo una fase di abbandono e pericoloso declino destinata nel giro di pochissimo tempo a consegnarla ad un irreversibile condizione di spegnimento con gravissime conseguenze occupazionali oltre che industriali, senza tenere conto dei numerosissimi incidenti che si verificano quotidianamente nei luoghi di lavoro e che mettono a rischio la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Motivazioni che hanno portato le organizzazioni sindacali (Fim Fiom, Uilm Fisascat, Filcams, Filtcem Cgil, Uiltucs, Filca Cisl, Fillea Cgil, Feneal Uil, Fit Cisl, Filt Cgil, Uil Trasporti, Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uil Temp) nella giornata di oggi, a convocare per il 28 settembre una giornata di sciopero di 24 ore, in concomitanza con l’evento Steel Commitment 2023 organizzato da Acciaierie d’Italia all’interno dello stabilimento di Taranto. “Tutti i lavoratori sociali, del sistema degli appalti e di Ilva in As, – si legge nella comunicazione odierna – sciopereranno per difendere il sito affinché ci sia una transizione ecologica non negli annunci retorici che continuiamo ad ascoltare dagli scranni istituzionali, ma attraverso la condivisione di un vero piano industriale. I lavoratori hanno un unico scopo, vale a dire mettere al centro il proprio futuro davanti a chi continua a non assumersi le proprie responsabilità, ossia l’esecutivo nazionale, complice di una gestione societaria che mortifica la dignità dei lavoratori e di un’intera comunità”.
In attesa di comprendere se e quali novità emergeranno dall’incontro romano di mercoledì prossimo.
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