martedì 4 febbraio 2025

Urso: “Daremo un futuro all’ex Ilva”... Dal presente di cassintegrazione permanente, precarietà al futuro di esuberi, sfruttamento, continuità di mancanza di sicurezza e inquinamento

Lo Stato del capitale si tira fuori per una nuova svendita. Dopo Riva, Mittal, sotto a chi tocca!

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Ex-ilva: respingere tutte le offerte delle multinazionali

 L'intervento alla portineria appalto:


 info stampa

Il ministro Urso continua a mostrarsi fiducioso sulla procedura di venditapubblicato il 03 Febbraio 2025, 19:33su corriere di taranto

Presto si arriverà ad una conclusione positiva per l’ex Ilva. Ne è convinto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che a margine della presentazione di un francobollo per i 25 anni di Invitalia è tornato a parlare della procedura di vendita del gruppo.

“Le cordate hanno fatto delle proposte serie, essendo una procedura competitiva abbiamo chiesto, in questo caso come anche in altre procedure giunte recentemente a pieno successo, per esempio il caso di Piaggio Aerospace, che coloro che abbiano manifestato l’interesse e poi abbiano presentato un piano finanziario industriale possano rilanciare, essendo una competizione e ora siamo nella fase del rilancio che si concluderà tra qualche giorno e sono convinto che ci sarà una conclusione positiva così come è accaduto in tutte le procedure che in questi due anni abbiamo affrontato” ha affermato Urso. “E in questo caso, ove avvenisse, ed è l’augurio di tutti, ci ritroveremo ad aver compiuto il percorso nell’arco di un anno. Perché l’amministrazione straordinaria è stata eseguita alla fine del febbraio dello scorso anno. Non è ancora passato un anno. E nel contempo, in questo anno, è stata indetta una gara internazionale per l’assegnazione e siamo in procinto dell’assegnazione” ha sottolineato il ministro.

Lo Stato non resterà nell’azionariato dell’ex Ilva” ha poi nuovamente confermato il ministro spiegando di ritenere che l’esperienza degli anni scorsi, con Invitalia azionista di Acciaierie d’Italia, la società che gestiva l’ex Ilva e poi messa in amministrazione straordinaria non è stata un esempio positivo di partecipazione pubblica in una società. “Io ho l’impressione che in questi anni la presenza dello Stato non abbia contribuito per l’ex Ilva. Quindi di per sé la presenza dello Stato non sempre è una soluzione al problema” ha detto Urso. “Noi abbiamo una visione pragmatica e non ideologica: la presenza dello Stato sarà esaminata, ma non mi sembra che il bilancio di questi anni in cui Invitalia aveva una parte importante e significativa in Acciaieria d’Italia possa essere giudicata positiva”.

“In questo anno – ha ricordato Urso – è stata ripristinata la piena produttività dell’altoforno 4 che era ormai in procinto di essere sospesa. E’ stato riattivato un altro altoforno e si stanno realizzando le iniziative perché anche il terzo altoforno tra pochi mesi sia in piena funzione”. Inoltre, ha continuato il ministro, “abbiamo dato ristoro alle imprese dell’indotto con una procedura nuova, innovativa ed efficace, le stesse imprese che ancora devono ricevere i crediti di dieci anni fa. Abbiamo realizzato un accordo con i sindacati per la gestione della cassa integrazione. Si è proceduto al ristoro, come giusto che fosse, dei cittadini di Tamburi e nel contempo si è dato vita al Tecnopolo di Taranto che dovrà gestire e realizzare la sua attività per quanto riguarda la transizione ambientale. Tutto questo, lo ricordo, in meno di un anno per fare del polo di Taranto l’impianto siderurgico più avanzato d’Europa” ha concluso Urso.

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