(dal blog proletari comunisti)
Per la ministra del Lavoro Marina Calderone il sì della Camera è «una bellissima notizia».
La Camera dà il via libera con 163 sì, 40 no e 57 astenuti alla proposta di legge sulla partecipazione dei lavoratori nelle imprese, nata da un’iniziativa di legge popolare della Cisl.
«Una legge contro la contrattazione collettiva, perché mortifica il ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori, riducendoli a puri spettatori delle decisioni dell’impresa», attacca Landini. Contraria anche la Uil.
No di M5S e Avs, I deputati di Avs hanno mostrato dei cartelli con l’articolo 46 della Costituzione. «Avremmo votato contro anche se il testo fosse stato esattamente quello della Cisl. Ma questo è peggiore, è una legge contro la contrattazione, regressiva», ha detto Franco Mari.
Le motivazioni di questa astensione sono anche peggio, esplicitamente di destra, di appoggio alle modifiche peggiorative della proposta di legge: «avrebbero favorito sindacati non rappresentativi che, molto spesso, agiscono come “sindacati pirata”, facendo concorrenza sleale ai sindacati realmente rappresentativi su salari e tutele». Si tratta di fatto un attacco ai sindacati di base, che in tante realtà lavorative, di lotta (vedi nella logistica, nei trasporti, nei servizi, e anche in alcune grandi fabbriche, Stellantis Pomigliano, Appalto Acciaierie Taranto), sono i sindacati che organizzano la maggioranza dei lavoratori, lavoratrici, lav. immigrati e gli unici che realmente difendono "salari e tutele", svendute invece proprio dai sindacati confederali.
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