IMPORTANTE DICHIARAZIONE CONGIUNTA DELLE FORZE DI RESISTENZA PALESTINESE
I fronti palestinesi osservano con profonda preoccupazione e totale mobilitazione popolare il crimine sistematico di genocidio che sta subendo il nostro popolo nella Striscia di Gaza, che è parte della guerra della fame, dei bombardamenti su larga scala e dell'assedio totale, perpetrati dal criminale governo sionista occupante di Netanyahu, con l'immediato e oltraggioso sostegno dell'amministrazione statunitense, la vergognosa partecipazione internazionale e il sospettoso silenzio dell'Unione Europea e degli organi istituzionali della comunità internazionale.
Il nostro popolo sta entrando nel suo ventiduesimo mese di guerra aperta e totale, che ha superato bombardamenti, omicidi e distruzione, incluso il ricorso alla fame e all'assedio medico e umanitario attraverso il deliberato blocco del cibo e degli aiuti medici preventivi, nel disperato tentativo di sottometterlo e spezzarne la volontà.
Ciò a cui è sottoposta la Striscia è considerato un crimine di guerra secondo le leggi e i regolamenti internazionali e un crimine contro l'umanità a tutti gli effetti, superando in violenza, criminalità e sadismo i crimini del nazismo e del fascismo.
Di fronte a questi crimini in corso, confermiamo quanto segue:
1. Riteniamo il criminale di guerra Netanyahu e il suo governo fascista pienamente responsabili delle politiche di genocidio e di guerra della fame che stanno conducendo contro oltre due milioni di palestinesi, in un crimine organizzato che costituisce una palese violazione del diritto internazionale umanitario e delle Convenzioni di Ginevra.
2. Riteniamo il governo degli Stati Uniti, in quanto principale partner e sostenitore del governo criminale di Netanyahu, pienamente responsabile del protrarsi di questa brutale aggressione e del fallimento del processo negoziale dovuto alla mancanza di una seria pressione sul governo occupante affinché cessi i suoi crimini.
3. Denunciamo il sospetto silenzio internazionale, in particolare dell'Unione Europea, e crediamo che la debolezza delle Nazioni Unite e l'inerzia della comunità internazionale incoraggino l'occupazione a continuare i suoi crimini contro il nostro popolo assediato nella Striscia di Gaza.
4. Affermiamo che questi crimini rivelano chiaramente le intenzioni del governo occupante, che non cerca né la pace né un accordo, ma mira a svuotare la terra e imporre un piano di sterminio forzato e di sfollamento.
5. Vi avvertiamo che continuare con questo approccio potrebbe avere un impatto negativo processo negoziale e aprire la porta alla possibilità di un'escalation, chiamando a risponderne il governo "israeliano" e i paesi che lo sostengono.
6. Facciamo appello alle masse del nostro popolo palestinese, ovunque si trovino, alla nostra nazione araba e islamica e ai popoli liberi del mondo, affinché intensifichino i loro sforzi popolari, politici, mediatici e di massa, esercitando pressione sui movimenti affinché fermino questo crimine in corso, si ponga fine all'ingiusto assedio e si sventi il piano di sterminio portato avanti dallo Stato occupante con il sostegno degli Stati Uniti e l'inerzia internazionale.
7. Invitiamo tutti gli attivisti solidali con il nostro popolo palestinese in tutto il mondo a intensificare le loro azioni e a unire gli sforzi per fare pressione sui loro governi affinché cessino il loro sostegno e la loro complicità con il governo fascista di Netanyahu e si adoperino per porre fine alle politiche di sterminio e fame utilizzate contro il nostro popolo e per ottenere giustizia e libertà per la Palestina.
8. Alla luce di questa tragica situazione, rinnoviamo il nostro impegno nei confronti delle masse del nostro popolo che, pur condividendo il loro dolore e la loro sofferenza, continueranno i nostri sforzi per porre fine a tutto questo e portare avanti la scelta di una resistenza totale fino alla rottura dell'assedio, per fermare la nostra aggressione e raggiungere gli obiettivi del nostro popolo: liberazione, ritorno e indipendenza.
Movimento della Jihad Islamica Palestinese
Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina
Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina
Iniziativa Nazionale Palestinese
Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina - Comando Generale.
Ora più che mai - Innanzitutto con la Resistenza palestinese, speranza dei senza speranza
La guerra genocida condotta dallo Stato sionista di Israele, con il sostegno diretto e indiretto dell’imperialismo americano, con la complicità di tutti i governi dei paesi imperialisti, di tutti i governi reazionari di borghesia asservita nei paesi oppressi dall’imperialismo, in primis americano, ha raggiunto uno stadio senza precedenti.
Le migliaia di morti sotto ogni veste, con tanti bambini, utilizzando la corsa, a volte disperata, del popolo palestinese e delle masse palestinesi agli aiuti umanitari, ha superato ogni livello di crimini di guerra, almeno negli ultimi cinquant’anni. A fronte di questo è necessaria una continuità della mobilitazione proletaria, popolare, antiimperialista in tutto il mondo e nel nostro paese, così come è necessaria ogni forma di pressione contro le istituzioni e tutti gli enti para-istituzionali e associativi che possono fare qualcosa e giocare un ruolo.
Le parole d’ordini generali sono: basta con il genocidio; no alla deportazione del popolo palestinese; cessate il fuoco permanente; massicci e liberi aiuti umanitari alla popolazione distribuiti attraverso le organizzazioni del popolo palestinese, nella prospettiva della cacciata dai Territori occupati dalle truppe sioniste, nella marcia per la “liberazione della Palestina dal fiume al mare”.
In questa generale mobilitazione è fondamentale affermare con chiarezza che il popolo palestinese per liberarsi dall’oppressione sionista genocida dello Stato di Israele deve innanzitutto contare sulle proprie forze, così come sta di fatto facendo.
Contare sulle proprie forze significa contare sulla forza della resistenza. Per questo la denuncia di tutto questo, l’appello e l’azione per metter fine all’orrore senza fine che si consuma a Gaza va rivolta a tutti e tutti coloro che lo fanno giocano un ruolo positivo. Ed è fondamentale per noi comunisti, internazionalisti, proletari avanzati, antiimperialisti e anti sionisti coerenti, considerare come principale il sostegno alla resistenza palestinese.
La resistenza palestinese è il presente, è la prospettiva per il futuro del popolo palestinese.
Il presente perché senza la resistenza il popolo palestinese non esisterebbe e il piano di genocidio e deportazione sarebbe attuato dall’oggi a domani, dato che comunque lo Stato sionista, comunque l’imperialismo conta sulla quinta colonna in seno al popolo palestinese, sia nella striscia di Gaza e ancora più in Cisgiordania, rappresentata dall’autorità governativa, l’ANP, che sempre di più svolge un ruolo di intermediario tra il regime sionista e il suo piano genocida e di deportazione, e il popolo palestinese. Esso è alleato nell’idea, assolutamente da respingere, che cancellando la resistenza palestinese, la lotta armata del popolo palestinese, i palestinesi potranno avere uno Stato, una libertà, dei diritti. Questo è un inganno atroce che fa da sponda a tutti i falsi amici del popolo palestinese, che sono in generale i parlamenti degli stati imperialisti, i regimi asserviti all’imperialismo e gli stessi Stati arabi, che in una maniera o nell’altra, con profonde contraddizioni anche al loro interno, alla fine a questa soluzione accedono o accederebbero.
Servono manifestazioni in cui si affermi chiaro che il futuro della Palestina dipende dal popolo palestinese e il futuro del popolo palestinese dipende dalla forza della sua resistenza.
Sempre più si impone come unica strada la resistenza; non per una pura difesa dagli attacchi genocidi, massacratori e criminali del popolo condotti dal Stato sionista e dalle sue forze armate, ma secondo una strategia e una tattica capaci di fare il tesoro delle esperienze passate e future e che riescano a ricostruire la forza della resistenza su basi rinnovate e più avanzate di quelle che pur eroicamente si attuano attualmente. Ed è l’eterna e irrinunciabile via della guerra di popolo di lunga durata, applicata a una realtà assolutamente anomala e particolare come quella della Palestina oggi.
In questo senso noi vogliamo che nelle prossime manifestazioni sia forte il sostegno alla resistenza palestinese e che ogni ambiguità si rompa su questo. Serve che si levi netta e chiara la voce della resistenza, sia direttamente attraverso le organizzazioni palestinesi che anche in un paese come il nostro, comunque ad essa si rifanno, sia attraverso il fatto che tutte le forze proletarie, comuniste, realmente antimperialiste e solidali diano voce alla resistenza.
#iostoconlapalestina - taranto - wa 3519575628


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