Una parte
rilevante dell'acciaio italiano sta finendo in mano a
Metinvest, la società ucraina posseduta di fatto da due oligarchi,
come Akhmetov e Novyns'kyj; che dopo aver assunto il controllo degli
impianti di Piombino e di quelli di proprietà della famiglia
Malacalza, acquisiti tramite una holding lussemburghese, è
stata chiamata in causa per Taranto dal Ministro Urso.
In questo modo Metinvest diverrebbe un monopolista rispetto all'intero settore dell' acciaio italiano.
Ma chi è Akhmetov?
Da un articolo su Limes del 2/2022: "Akhmetov (è stato) accusato negli anni di qualunque cosa, anche di essere il padrino supremo della mafia ucraina... (prima grande finanziatore della campagna presidenziale del filo russo Viktor Janukovyc, poi - pur controvoglia- sostenitore di Zelens'kyj.
"Akhmetov è originario di Donec'k e ancora oggi una sede importante delle sue aziende è a Mariupol"
"Donec'k (è) la città in cui, nei mesi convulsi del tracollo dell'Unione Sovietica (Rinat AKhmetov) ha raccontato di aver fatto il primo milione commerciando carbole e Coca-Cola. Akhmetov è per famiglia un tataro del Volga e, nel cuore del mondo ortodosso, è un musulmano sunnita praticante. POer dire quanto contino le radici, in certe fortune. Akhmertov è stato accusato di qualunque nefandezza, compreso l'assassinio del boss della mala di Donec'k, Akhat Bragin, e di sei sue guardie del corpo, allo scopo ovviamente di porenderne il posto... lo stormo di jet privati che nei giorni precedenti l'attacco russo ha portato oligarchi e femiglie verso le ville svizzere, francesi e inglesi (Akhmetov possiede il più grande attico di Londra, nel complesso residenziale One Hyde Park) rappresentava plasticamente una classe che sa di essere dirigente anche a dispetto degli eventi per decidere come e dove intervenire..."
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