sabato 20 dicembre 2025

Slai Cobas avvia una nuova campagna sindacale all'ex Ilva. Le foto

Slai Cobas avvia una nuova campagna sindacale all'ex Ilva. Le foto

Affissi materiali informativi in fabbrica e nelle portinerie. Al centro lavoro, occupazione e piattaforma operaia

TARANTO - Prende avvio dagli spazi interni ed esterni degli stabilimenti e dalle portinerie la nuova campagna sindacale dello Slai Cobas per il sindacato di classe, rivolta ai lavoratori delle Acciaierie di Taranto e delle ditte dell’appalto. L’iniziativa, avviata nella mattinata di ieri, si articola attraverso la diffusione di materiali informativi che riportano denunce, analisi e indicazioni politiche e sindacali sul futuro industriale e occupazionale del sito.

Nel documento affisso, lo Slai Cobas esprime una netta contrarietà alle attuali ipotesi di vendita e gestione legate al piano del Governo Meloni, ritenute responsabili di esuberi, precarizzazione del lavoro, cassa integrazione permanente e licenziamenti negli appalti, oltre all’abbandono dei lavoratori in Cigs in Ilva AS. Viene inoltre respinta l’ipotesi di uno spezzatino industriale, giudicata dannosa per Taranto e assimilata a modelli di deindustrializzazione già sperimentati in altri territori.

Il sindacato rivendica la nazionalizzazione dell’impianto, subordinandola però all’accoglimento reale delle richieste dei lavoratori in materia di occupazione, salario, sicurezza, diritti e tutela ambientale. Centrale, nella posizione dello Slai Cobas, è la costruzione di una nuova piattaforma operaia, approvata dalle assemblee e sostenuta da una mobilitazione prolungata sia in fabbrica sia in città.

Nel testo si ribadisce il rifiuto di esuberi e cassa integrazione strutturale, indicando come alternativa l’impiego dei lavoratori non utilizzati nella produzione in attività di ambientalizzazione e bonifica dell’area industriale. Tra le richieste figurano anche l’integrazione salariale durante la CIG, misure di prepensionamento, il riconoscimento dei lavori usuranti e quelli legati all’esposizione all’amianto, oltre all’istituzione di una postazione ispettiva stabile nella zona industriale per il controllo dei processi di riconversione e decarbonizzazione.

Particolare attenzione viene posta alla condizione dei lavoratori dell’appalto, per i quali lo Slai Cobas chiede il superamento dei contratti multiservizi e l’applicazione di un contratto unico metalmeccanico a tempo indeterminato, comprensivo di clausola sociale.

La campagna rilancia infine la necessità di riprendere scioperi, blocchi e iniziative di lotta, giudicati strumenti indispensabili per imporre la piattaforma operaia, e contesta il metodo delle trattative romane, sostenendo che il confronto sul futuro dell’ex Ilva e della città debba avvenire a Taranto. Lo Slai Cobas rivendica l’autonomia dell’organizzazione operaia e invita i lavoratori a organizzarsi nel sindacato di classe.

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