circa un'ora fa
nell'immagine non si vede bene, pertanto vi incollo il testo della contestazione disciplinare inviata all'azienda. Ora prendete i provvedimenti che volete, ormai non le catene sono spezzate.
OGGETTO: Contestazione disciplinare
Ai
sensi e per gli effetti delle Vigenti disposizione di Legge e di contratto, oltre che dell’art. 32 della Costituzione Italiana, Vi contesto formalmente quanto segue:
Ho rilevato che l’azienda ILVA, dal 03/02/1998 a tutt’oggi,mi ha esposto a sostanze del tipo fumi e polveri, sulle quali non sono mai stato informato della loro nocività.
In specie, cito qualche esempio: per 4 (quattro) anni, dal 1998, al 2002, sono stato impegnato in attività lavorativa finalizzata al ripristino lance ossigeno, eseguita al quarto piano dell’acciaieria nr. 2 e, per effetto di ripetuti slopping di natura DOLOSA e COLPOSA, sono stato esposto continuamente a fumi e polveri provenienti dai convertitori.
In data 24/08/2012. Riguardo le sostanze nocive alle quali mi esponete per 8 ore al giorno (loppa, minerale, carbone, olivina, carajas, bricchette), ho inviato una lettera all’attenzione del presidente Ferrante e al SIL, ma anche in questa circostanza, non ho ricevuto alcuna informazione, qualora lo desideriate, posso fornirvi copia delle lettere e delle ricevute.
Sovente, sollecito i responsabili aziendali del reparto in cui eseguo la mia attività lavorativa, sulle condizioni di sicurezza e ambientali in cui opero, sulla dispersione di polvere sul territorio, nell’aria, e nel mare, ma di riscontro ricevo solo risposte evasive e intimidazioni. A tal proposito, In data 20/08/2012, ho inviato un fax finalizzato a intervenire sull’inquinamento del mare in atto. Seppure avessi avvisato della situazione già dal mattino. Solo dopo il fax da me inviato, i responsabili sono intervenuti.
Per anni, ho visto in fabbrica i cosiddetti “fiduciari” girare sugli impianti impartendo ordini pur non essendo specificamente inquadrati nell’organigramma aziendale e non avendo dunque responsabilità civili e penali nei miei confronti, qualora lo vogliate, posso farvi i nomi e cognomi di ognuno di loro, anche se da un paio di mesi, sono spariti dalla circolazione.
In riferimento alle 3 ore di multa della nota CDL/cm/490 del 13/07/2012, nonostante le tre pagine di ragioni da me inviatevi, avete ritenuto opportuno formulare il provvedimento. Vi segnalo che nei due cedolini successivi, non mi avete ancora defalcato le 3 ore di retribuzione, vi invito a provvedere.
Non intendo giustificarmi per il provvedimento del 17 ottobre 2012, dichiaro a tal proposito che avevo ore di ferie disponibili a coprire l’assenza e che ho effettuato decine di donazioni negli ultimi anni e, in ogni occasione, le 4 ore di ferie del giorno successivo alla donazione, sono state un automatismo consolidato. Mi tormento se penso a questa mia mancanza, non immagino il dolore dei responsabili riguardo alle loro.
Inoltre, vi segnalo che nei 7 anni della mia attività sindacale, ho denunciato attraverso centinaia di comunicati e denuncie le condizioni di sicurezza e disagio ambientale a cui ponete me e tutti i lavoratori dello stabilimenti ilva e dell’indotto, oltre ovviamente l’intera cittadinanza di Taranto.
Nel contestarvi quanto sopra, Vi preciso che, se ritenete di aver motivo di giustificazione, potete farli presenti direttamente ai lavoratori e ai cittadini di Taranto entro il 31 dicembre 2015.
Distinti saluti.
Ai
sensi e per gli effetti delle Vigenti disposizione di Legge e di contratto, oltre che dell’art. 32 della Costituzione Italiana, Vi contesto formalmente quanto segue:
Ho rilevato che l’azienda ILVA, dal 03/02/1998 a tutt’oggi,mi ha esposto a sostanze del tipo fumi e polveri, sulle quali non sono mai stato informato della loro nocività.
In specie, cito qualche esempio: per 4 (quattro) anni, dal 1998, al 2002, sono stato impegnato in attività lavorativa finalizzata al ripristino lance ossigeno, eseguita al quarto piano dell’acciaieria nr. 2 e, per effetto di ripetuti slopping di natura DOLOSA e COLPOSA, sono stato esposto continuamente a fumi e polveri provenienti dai convertitori.
In data 24/08/2012. Riguardo le sostanze nocive alle quali mi esponete per 8 ore al giorno (loppa, minerale, carbone, olivina, carajas, bricchette), ho inviato una lettera all’attenzione del presidente Ferrante e al SIL, ma anche in questa circostanza, non ho ricevuto alcuna informazione, qualora lo desideriate, posso fornirvi copia delle lettere e delle ricevute.
Sovente, sollecito i responsabili aziendali del reparto in cui eseguo la mia attività lavorativa, sulle condizioni di sicurezza e ambientali in cui opero, sulla dispersione di polvere sul territorio, nell’aria, e nel mare, ma di riscontro ricevo solo risposte evasive e intimidazioni. A tal proposito, In data 20/08/2012, ho inviato un fax finalizzato a intervenire sull’inquinamento del mare in atto. Seppure avessi avvisato della situazione già dal mattino. Solo dopo il fax da me inviato, i responsabili sono intervenuti.
Per anni, ho visto in fabbrica i cosiddetti “fiduciari” girare sugli impianti impartendo ordini pur non essendo specificamente inquadrati nell’organigramma aziendale e non avendo dunque responsabilità civili e penali nei miei confronti, qualora lo vogliate, posso farvi i nomi e cognomi di ognuno di loro, anche se da un paio di mesi, sono spariti dalla circolazione.
In riferimento alle 3 ore di multa della nota CDL/cm/490 del 13/07/2012, nonostante le tre pagine di ragioni da me inviatevi, avete ritenuto opportuno formulare il provvedimento. Vi segnalo che nei due cedolini successivi, non mi avete ancora defalcato le 3 ore di retribuzione, vi invito a provvedere.
Non intendo giustificarmi per il provvedimento del 17 ottobre 2012, dichiaro a tal proposito che avevo ore di ferie disponibili a coprire l’assenza e che ho effettuato decine di donazioni negli ultimi anni e, in ogni occasione, le 4 ore di ferie del giorno successivo alla donazione, sono state un automatismo consolidato. Mi tormento se penso a questa mia mancanza, non immagino il dolore dei responsabili riguardo alle loro.
Inoltre, vi segnalo che nei 7 anni della mia attività sindacale, ho denunciato attraverso centinaia di comunicati e denuncie le condizioni di sicurezza e disagio ambientale a cui ponete me e tutti i lavoratori dello stabilimenti ilva e dell’indotto, oltre ovviamente l’intera cittadinanza di Taranto.
Nel contestarvi quanto sopra, Vi preciso che, se ritenete di aver motivo di giustificazione, potete farli presenti direttamente ai lavoratori e ai cittadini di Taranto entro il 31 dicembre 2015.
Distinti saluti.
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