mercoledì 3 ottobre 2012

MA DOVE LI TROVA I SOLDI L'USB?

Siamo "sinceramente ammirati" dalla capacità dell'Usb di passare in pochissimo tempo dall'inesistenza in Ilva, e a Taranto in generale, a una immagine di presenza all'Ilva, che dovrebbe fare invidia anche ai sindacati confederali (che sicuramente i soldi per farsi propaganda ce l'hanno).
Neanche qualche giorno fa, grazie all'"acquisto" dell'ex delegato Fiom, ex rappresentante della Fim-cisl, Francesco Rizzo, l'Usb aveva proclamato la sua presenza all'Ilva e già vediamo mega spot sui giornali locali - per capirci machettone che prendono mezza pagina, pure a colori, che costano centinaia e centinaia di euro ognuna.
Non solo, ha anche affittato la sala di un hotel... A quando i mega manifesti per strada?
Della serie: con i soldi si arriva a tutto.... Anche a mostrare da un giorno all'altro una presenza in fabbrica che nei fatti non c'è, e che possiamo ben dire: si sta comprando con i soldi veri...

Questa disponibilità finanziaria, questi larghi cordoni della borsa potranno convincere qualcuno, anche qualcuno che oggi dice "basta con i sindacati", "basta con le bandiere", salvo poi comprarsi tanto di bandiera dell'Usb, ma non potrà cambiare la situazione del vuoto del sindacato di classe all'Ilva per la massa degli operai. L'Usb aspira evidentemente a mettersi in concorrenza e usando gli stessi sistemi dei sindacati confederali.

Gli operai non hanno bisogno di un quarto sindacatino che si compra la sua esistenza, hanno bisogno di riprendere nelle proprie mani l'organizzazione sindacale. E, sicuramente, gli operai che con fatica lavorano per questo - come gli operai dello slai cobas Ilva - non hanno certo tutti questi soldi, nè possono pagarsi "ex delegati"; ma hanno cuore e cervello...

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