mercoledì 26 luglio 2023

Basta morti per il profitto dei padroni!



Lo Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto, a fronte della morte del giovane operaio Antonio Bellanova di 31 anni, esprime innanzitutto la vicinanza solidale alla famiglia del giovane operaio e a tutti i suoi colleghi di lavoro colpiti da questo lutto. 

Ma siamo soprattuttro indignati perchè questa morte non doveva succedere! Peraltro è la terza morte che si verifica in meno di tre anni al porto. Siamo indignati perchè questa morte ha colpito un operaio in contratto di somministrazione, cioè precario, a basso salario, che pur di lavorare e portare il "pane" alla famiglia si è sempre massimamente impegnato nel lavoro, come dicono i suoi colleghi. E invece è morto, schiacciato da un ecoballa.

Ogni parola è superflua su questo! 

Se non vogliamo morti sul lavoro devono finire i contratti precari, i bassi salari e quindi le inevitabili mancanze in materia di sicurezza, che sono compagni di strada sempre di questo tipo di situazione, al porto, e non solo, qualunque sia il tipo di lavoro, e qualunque sia il committente.

Certo, anche noi siamo impegnati e attivi e aspettiamo di sapere con esattezza le circostanze e le inosservanze delle norme di sicurezza che hanno prodotto questo inaccettabile infortunio mortale. Ma non ci uniamo al coro di doglianze, nè alle dichiarazioni dei sindacati confederali che sono maggioritari nel porto.

Ci uniamo senz'altro allo sciopero, ci uniamo sen'altro alla denuncia e alle richieste che in questa occasione vengono fatte, ma non all'ipocrisia. 

Le condizioni di lavoro al porto, i contratti precari testimoniano se non la complicità sicuramente l'assenza di una tutela sindacale quotidiana e corrispondente alla situazione. 

Noi vogliamo innanzitutto la fine dei contratti precari. Noi vogliamo che i lavoratori esprimano delegati Rls dotati di potere e messi al riparo da rappresaglie padronali, che possano essere un riferimento quotidiano dei lavoratori in materia di sicurezza. Noi vogliamo una postazione ispettiva effettiva e permanente al porto e in tutta l'area industriale.

Lunedì con un presidio all'appalto acciaierie e con un'assemblea all'interno del porto in una delle realtà in cui siamo presenti, ci confronteremo con i lavoratori per avviare una nuova strada, che certo non restituisce la giovane vita spezzata, ma deve dare consistanza ad una fase di lotta, sì di lotta continuata, oltre lo sciopero immediatao, necessario e obbligato, che metta i lavoratori in condizione di ottenere risultati e di rafforzare la convinzione, la speranza che si fermi la catena delle morti, originata sempre e comunque dalla logica del profitto, della produzione e lavoro in ogni condizionem dei ricatti sui lavoratori, del taglio dei costi. 

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