I disoccupati organizzati avevano chiesto un incontro col Sindaco per oggi per discutere su “Lavoro nelle attività di risanamento
ambientale e corsi di formazione”, per tutta risposta Stefano ha mandato una letteraccia con toni inaccettabili e con l’affermazione
tassativa che l’incontro “non avrà luogo né in quella data
né in altre successive”, condita poi con parole offensive su presunte “strumentalizzazioni a danno dei cittadini”.
Su
una problematica così attuale e urgente che riguarda il rapporto
ambiente/lavoro nella nostra città un sindaco non può rifiutarsi di
incontrare un’organizzazione di disoccupati che da tre anni, come è
notorio, ha aperto una vertenza a livello comunale, provinciale e
regionale su questa tematica.
Il
Sindaco scrive che “il Comune non può aderire a richieste di
parte”; una posizione assurda sia perché i Disoccupati Organizzati hanno sempre
portato avanti le istanze di tutti i disoccupati, sia perché chi
vieta al Sindaco di incontrare altre rappresentanze su
queste tematiche?
Il
Sindaco poi rappresenta in termini negativi “le pregresse
vicissitudini che hanno caratterizzato l’avvio della raccolta
differenziata nelle zone di Lama-S.Vito”, quando invece lo sblocco
di tale servizio, anche in termini finanziari (rispetto ad un piano
che era rimasto per anni e anni nel cassetto) grazie alla
mobilitazione dei disoccupati in tutte le sedi (comunale,
provinciale, Ato, regione) con iniziative di lotta, incontri,
interventi nei quartieri, ma anche Convegni che hanno portato un
contributo costruttivo programmatico, ecc., è un fatto molto
positivo.
Circa
i “corsi di formazione”, sappiamo bene che non rientrano nella
competenze del Sindaco, ma della Provincia/Regione, e nè prima, né
nella ns ultima lettera abbiamo detto che è il Sindaco che se ne
deve occupare. Perchè, quindi, questa polemica? Ciò che chiediamo
al Sindaco è di farsi con noi oggi parte attiva verso Regione e
Provincia perché si avvii nuovamente un percorso virtuoso
formazione/lavoro, sia per il ciclo raccolta differenziata in tutta
la città (per cui occorrono almeno 200 lavoratori formati e oggi ne
restano appena 49 dei precedenti corsi), sia soprattutto per
impegnare i giovani disoccupati o coloro che hanno perso il lavoro
nelle attività, più complesse, di risanamento ambientale.
Ma
anche in questo campo, è ben strano che il Sindaco invece di dare un
giudizio positivo di questa esperienza – rapporto corsi di
formazione/lavoro, sostenuta tra l’altro da Provincia e Regione,
che per la prima volta non ha sprecato soldi pubblici in corsi fini a
sé stessi, che ha già permesso, e permetterebbe molto di più in
futuro, di occupare disoccupati formati e motivati nel lavoro, che ha
consentito un’assunzione da parte delle ditte sulla base di criteri
trasparenti e pubblici (appunto la frequenza dei corsi di formazione)
- né dà invece un giudizio negativo.
Ma
veniamo alle affermazioni gravi fatte dal Sindaco sugli interventi di
bonifica.
Questa
degli interventi di bonifica è una problematica urgente che tocca la
salute dei cittadini e il Sindaco invece di cominciare a fare un
piano concreto degli interventi di bonifica da fare, scrive di “non
ingenerare inutili aspettative”!
I Disoccupati Organizzati è da tre anni che hanno posto in maniera concreta
problematiche di risanamento di quartieri come Paolo VI e Tamburi,
facendo anche proposte concrete (vedere anche su questo gli atti del
Convegno “lavoro differente”); certo, sappiamo bene che gli
interventi non sono semplici e occorre anche qui un crono programma,
ma finora, a parte ordinanze di divieti non si sa quali interventi il
Comune intenda programmare. E la gente aspetta eccome!
Ma
il Sindaco invece di cominciare a rispondere nel concreto, arriva
nella lettera a scrivere di “stroncare sul nascere facili
strumentalizzazioni a danno dei cittadini ignari e in buona fede”?
Primo,
in questa maniera offende anche i cittadini, che sicuramente non sono
affatto ignari e manipolabili come li rappresenta in Sindaco e sanno
distinguere bene (si ricordi il Sindaco che poche settimane fa sono
state gli stessi cittadini dei Tamburi a denunciare come
inconcludenti le ordinanze comunali di divieto sulle aree in cui
giocano i bambini).
Secondo,
se non fosse grave che un sindaco faccia questa affermazioni di
“strumentalizzazioni”, ci sarebbe da ridere: quale
strumentalizzazione? I disoccupati
organizzati non hanno poltrone da difendere, non hanno soldi da avere
(anzi ce li rimettono, e hanno solo sacrifici e denunce), non hanno
voti da chiedere.
La
lettera del sindaco continua reclamando il “rispetto delle norme
nazionali per l’affidamento di lavori e servizi”. Ma chi e quando
questo sarebbe stato negato? Nello stesso tempo noi chiediamo che
avvenga quanto prima l'affidamento di lavori e servizi. Perchè non
le norme, ma la burocrazia, non diventi la giustificazione per
rimandare sine die decisioni e azioni da parte del Comune. I disoccupati organizzati, con accordi verbalizzati con Provincia, Comune (di cui
possiamo a chi non ha memoria produrre copia), hanno solo detto in
questi anni che le ditte che hanno questi appalti devono assumere dal
bacino dei disoccupati dei quartieri da risanare, dei corsisti,
altrimenti invece di unire ambiente e lavoro, si riduce drasticamente
il lavoro a Taranto. La
realtà purtroppo in questa città è ben altra e questa sì
richiederebbe trasparenza.
Su
questo chiediamo noi al Sindaco di rispondere, non a noi ma a tutti i
disoccupati e alla cittadinanza, a queste domande?
Perché
650mila euro, stanziati dalla Regione dal Fondo sociale, a fronte di
lotte, tavoli e incontri e finalizzati al
servizio di raccolta differenziata, da marzo ancora non si sa perché
non vengono utilizzati?
Perché
quest’estate vi è stata l’interruzione di due mesi del servizio
di raccolta nonostante una determina della Regione e perché le
400mila euro stanziati dalla regione a fronte della nostra lotta, da
destinare alla prosecuzione del servizio sono andati all’Amiu per
pagarsi il proprio personale?
Perché,
a proposito di rispetto di norme e di trasparenza, quando vi sono
affidamenti o appalti pubblici del Comune, il Sindaco manda liste di
persone da “assumere”.
Il
Sindaco che scrive a noi di non voler guardare a “disoccupati
appartenenti a questo o ad altro gruppo organizzato”, ci deve
spiegare a quale gruppo allora appartengono quelli mandati da lui?
I Disoccupati Organizzati hanno sempre parlato a
nome delle migliaia dei disoccupati a Taranto - parliamo della
necessità di 200 assunzioni nella raccolta differenziata e di 1000
nei lavori di bonifica, e possiamo assicurare il Sindaco che i
Disoccupati Organizzati non sono certo migliaia!
I
disoccupati non sono tutti come li vorrebbe lui, in tranquilla attesa
di un lavoro che non arriva mai. Tra i disoccupati ci sono quelli che
si organizzano e lottano per il diritto al lavoro e la loro battaglia
serve tutti; noi non vogliamo le attese apparenti e gli intrallazzi
clientelari reali. Noi vogliamo che tutte le migliaia di disoccupati
e senza lavoro di Taranto si mobilitino, per dire basta a clientele,
elemosine ai politici, alle istituzioni.
Il
Sindaco ne sta facendo una battaglia personale che non interessa né
i disoccupati né i cittadini, noi invece vogliamo fare una battaglia
pubblica su lavoro e ambiente.
CONVOCHI
IL SINDACO UN INCONTRO PUBBLICO DI TUTTE LE PARTI SOCIALI, SINDACALI,
POLITICHE E PARLIAMO DI PIANI DI LAVORO CONCRETI.
PERCHÈ
A TARANTO NON SOLO SI MUORE PER INQUINAMENTO, MA NEANCHE SI VIVE
SENZA LAVORO E SALARIO
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