giovedì 20 settembre 2012

SU LAVORO E AMBIENTE IL SINDACO STEFANO DIVENTA ISTERICO?

I disoccupati organizzati avevano chiesto un incontro col Sindaco per oggi per discutere su “Lavoro nelle attività di risanamento ambientale e corsi di formazione”, per tutta risposta Stefano ha mandato una letteraccia con toni inaccettabili e con l’affermazione tassativa che l’incontro “non avrà luogo né in quella data né in altre successive”, condita poi con parole offensive su presunte “strumentalizzazioni a danno dei cittadini”.

Su una problematica così attuale e urgente che riguarda il rapporto ambiente/lavoro nella nostra città un sindaco non può rifiutarsi di incontrare un’organizzazione di disoccupati che da tre anni, come è notorio, ha aperto una vertenza a livello comunale, provinciale e regionale su questa tematica.
Il Sindaco scrive che “il Comune non può aderire a richieste di parte”; una posizione assurda sia perché i Disoccupati Organizzati hanno sempre portato avanti le istanze di tutti i disoccupati, sia perché chi vieta al Sindaco di incontrare altre rappresentanze su queste tematiche?
Il Sindaco poi rappresenta in termini negativi “le pregresse vicissitudini che hanno caratterizzato l’avvio della raccolta differenziata nelle zone di Lama-S.Vito”, quando invece lo sblocco di tale servizio, anche in termini finanziari (rispetto ad un piano che era rimasto per anni e anni nel cassetto) grazie alla mobilitazione dei disoccupati in tutte le sedi (comunale, provinciale, Ato, regione) con iniziative di lotta, incontri, interventi nei quartieri, ma anche Convegni che hanno portato un contributo costruttivo programmatico, ecc., è un fatto molto positivo.
Circa i “corsi di formazione”, sappiamo bene che non rientrano nella competenze del Sindaco, ma della Provincia/Regione, e nè prima, né nella ns ultima lettera abbiamo detto che è il Sindaco che se ne deve occupare. Perchè, quindi, questa polemica? Ciò che chiediamo al Sindaco è di farsi con noi oggi parte attiva verso Regione e Provincia perché si avvii nuovamente un percorso virtuoso formazione/lavoro, sia per il ciclo raccolta differenziata in tutta la città (per cui occorrono almeno 200 lavoratori formati e oggi ne restano appena 49 dei precedenti corsi), sia soprattutto per impegnare i giovani disoccupati o coloro che hanno perso il lavoro nelle attività, più complesse, di risanamento ambientale.
Ma anche in questo campo, è ben strano che il Sindaco invece di dare un giudizio positivo di questa esperienza – rapporto corsi di formazione/lavoro, sostenuta tra l’altro da Provincia e Regione, che per la prima volta non ha sprecato soldi pubblici in corsi fini a sé stessi, che ha già permesso, e permetterebbe molto di più in futuro, di occupare disoccupati formati e motivati nel lavoro, che ha consentito un’assunzione da parte delle ditte sulla base di criteri trasparenti e pubblici (appunto la frequenza dei corsi di formazione) - né dà invece un giudizio negativo.

Ma veniamo alle affermazioni gravi fatte dal Sindaco sugli interventi di bonifica.
Questa degli interventi di bonifica è una problematica urgente che tocca la salute dei cittadini e il Sindaco invece di cominciare a fare un piano concreto degli interventi di bonifica da fare, scrive di “non ingenerare inutili aspettative”!
I Disoccupati Organizzati è da tre anni che hanno posto in maniera concreta problematiche di risanamento di quartieri come Paolo VI e Tamburi, facendo anche proposte concrete (vedere anche su questo gli atti del Convegno “lavoro differente”); certo, sappiamo bene che gli interventi non sono semplici e occorre anche qui un crono programma, ma finora, a parte ordinanze di divieti non si sa quali interventi il Comune intenda programmare. E la gente aspetta eccome!
Ma il Sindaco invece di cominciare a rispondere nel concreto, arriva nella lettera a scrivere di “stroncare sul nascere facili strumentalizzazioni a danno dei cittadini ignari e in buona fede”?
Primo, in questa maniera offende anche i cittadini, che sicuramente non sono affatto ignari e manipolabili come li rappresenta in Sindaco e sanno distinguere bene (si ricordi il Sindaco che poche settimane fa sono state gli stessi cittadini dei Tamburi a denunciare come inconcludenti le ordinanze comunali di divieto sulle aree in cui giocano i bambini).
Secondo, se non fosse grave che un sindaco faccia questa affermazioni di “strumentalizzazioni”, ci sarebbe da ridere: quale strumentalizzazione? I disoccupati organizzati non hanno poltrone da difendere, non hanno soldi da avere (anzi ce li rimettono, e hanno solo sacrifici e denunce), non hanno voti da chiedere.

La lettera del sindaco continua reclamando il “rispetto delle norme nazionali per l’affidamento di lavori e servizi”. Ma chi e quando questo sarebbe stato negato? Nello stesso tempo noi chiediamo che avvenga quanto prima l'affidamento di lavori e servizi. Perchè non le norme, ma la burocrazia, non diventi la giustificazione per rimandare sine die decisioni e azioni da parte del Comune. I disoccupati organizzati, con accordi verbalizzati con Provincia, Comune (di cui possiamo a chi non ha memoria produrre copia), hanno solo detto in questi anni che le ditte che hanno questi appalti devono assumere dal bacino dei disoccupati dei quartieri da risanare, dei corsisti, altrimenti invece di unire ambiente e lavoro, si riduce drasticamente il lavoro a Taranto. La realtà purtroppo in questa città è ben altra e questa sì richiederebbe trasparenza.
Su questo chiediamo noi al Sindaco di rispondere, non a noi ma a tutti i disoccupati e alla cittadinanza, a queste domande?
Perché 650mila euro, stanziati dalla Regione dal Fondo sociale, a fronte di lotte, tavoli e incontri e finalizzati al servizio di raccolta differenziata, da marzo ancora non si sa perché non vengono utilizzati?
Perché quest’estate vi è stata l’interruzione di due mesi del servizio di raccolta nonostante una determina della Regione e perché le 400mila euro stanziati dalla regione a fronte della nostra lotta, da destinare alla prosecuzione del servizio sono andati all’Amiu per pagarsi il proprio personale?
Perché, a proposito di rispetto di norme e di trasparenza, quando vi sono affidamenti o appalti pubblici del Comune, il Sindaco manda liste di persone da “assumere”.
Il Sindaco che scrive a noi di non voler guardare a “disoccupati appartenenti a questo o ad altro gruppo organizzato”, ci deve spiegare a quale gruppo allora appartengono quelli mandati da lui?
I Disoccupati Organizzati hanno sempre parlato a nome delle migliaia dei disoccupati a Taranto - parliamo della necessità di 200 assunzioni nella raccolta differenziata e di 1000 nei lavori di bonifica, e possiamo assicurare il Sindaco che i Disoccupati Organizzati non sono certo migliaia!
I disoccupati non sono tutti come li vorrebbe lui, in tranquilla attesa di un lavoro che non arriva mai. Tra i disoccupati ci sono quelli che si organizzano e lottano per il diritto al lavoro e la loro battaglia serve tutti; noi non vogliamo le attese apparenti e gli intrallazzi clientelari reali. Noi vogliamo che tutte le migliaia di disoccupati e senza lavoro di Taranto si mobilitino, per dire basta a clientele, elemosine ai politici, alle istituzioni.
Il Sindaco ne sta facendo una battaglia personale che non interessa né i disoccupati né i cittadini, noi invece vogliamo fare una battaglia pubblica su lavoro e ambiente.

CONVOCHI IL SINDACO UN INCONTRO PUBBLICO DI TUTTE LE PARTI SOCIALI, SINDACALI, POLITICHE E PARLIAMO DI PIANI DI LAVORO CONCRETI. 
 
PERCHÈ A TARANTO NON SOLO SI MUORE PER INQUINAMENTO, MA NEANCHE SI VIVE SENZA LAVORO E SALARIO

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