giovedì 27 settembre 2012

IILVA TARANTO: UNA GIORNATA DI LOTTA E CONTRADDIZIONI



Dopo la decisione da parte della giudice Todisco di marciare verso il fermo degli impianti, era inevitabile una forte reazione dei lavoratori, a fronte del pericolo effettivo di fermo della produzione e conseguenti ricadute sul lavoro.
Alle reazioni delle prime ore, ispirate principalmente dalla componente aziendalista filo Riva, con presidi alla Direzione della fabbrica e lavoratori saliti sulla passerella del camino, Fim e Uilm hanno fatto seguire sulla spinta di molti operai, la dichiarazione 48 ore di sciopero, con blocchi stradali per oggi e domani. La Fiom invece ha assunto una decisione filo-giudici ma ha anche dichiarato di 'ritenere che le assicurazioni date da Ferrante, di non immediati riflessi sull'attività e sui posti di lavoro, sufficienti per non promuovere alcuna iniziativa di lotta'.
Una posizione quindi altrettanto aziendalista.
Questa mattina 3mila operai hanno scioperato al primo turno e bloccato via Appia e la SS 106 nelle prossimità dello stabilimento. Una partecipazione quindi abbastanza maggioritaria tra gli operai del 1° turno.Mentre si sviluppava questo blocco è arrivato uno spezzone molto folto di alcune centinaia di manifestanti raccolti intorno al Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti, di questi circa un centinaio erano operai Ilva guidati dai leader naturali di questo comitato; Ranieri, Battista, ecc.
Lo spezzone ha raggiunto il blocco con due obiettivi giusti e uno totalmente sbagliato:
1- realizzare un confronto con gli operai presenti al blocco
2- lottare insieme perchè l'avversario sia padron Riva e che si faccia di più per bloccare la produzione;
3- ostentato in maniera arrogante e aggressiva, è stato quello di pretendere l'immediato scioglimento del blocco stradale perchè “danneggerebbe la città e i cittadini”.
Quest'ultima posizione è apparsa di stampo reazionario, antisciopero e antiblocco. Spesso e volentieri gli operai quando hanno attuato scioperi hanno bloccato le strade vicino alla fabbrica per renderlo più visibile e incisivo; inoltre, il blocco vicino alla fabbrica incide poco sulla città. La pretesa, quindi, di parlare a nome dei cittadini e di usare questo argomento contro il necessario blocco in occasione dello sciopero rappresenta una posizione di destra, per così dire di “ben pensanti” piuttosto che di “liberi e pensanti”.
La posizione di contrapporre cittadini a operai è una posizione dannosa e reazionaria alla lotta per il lavoro e la salute. Una cosa è sostenere e battersi perchè gli scioperi e i blocchi siano contro Riva e il governo, altra cosa è invece usare argomenti sbagliati, quali quelli usati dal Comitato in questa occasione.
Il confronto, invece, sviluppatosi a livello di base a volte in forme aspre,tra operai presenti al blocco e operai del Comitato è stato comunque utile, anche se l'argomento sottointeso a questa discussione, e che gran parte del Comitato sostiene, quello della chiusura dell'Ilva, così come l'altro argomento altrettanto sbagliato che la colpa dei danni prodotti da padron Riva sarebbe anche degli operai che si dovrebbero “scusare” con la città, in questo confronto sono stati tenuti in sordina.
Nel corso del presidio ha parlato dall'Apecar anche il segr. della Uilm che ha ribadito la posizione attuale del sindacato che domanda maggiore impegno a Riva e chiede maggior tempo alla Procura, e in ultima analisi si affida alle decisioni del governo, proponendo per questo una manifestazione a Roma.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe presente ai blocchi, come da comunicato che segue, ha vissuto insieme a molti operai con difficoltà questo confronto-scontro; se si contrappongono aziendalismo e ambientalismo, faticano ad affermarsi le necessarie posizioni di classe che sono indispensabili per condurre e vincere questa battaglia.
la posizione dello slai cobas per il sindacato di classe ilva Taranto

Noi siamo per lo sciopero e la mobilitazione unitaria e di massa degli operai Ilva e indotto

ma esso deve essere CONTRO padron Riva e il governo Monti-Clini che non vogliono mettere i soldi necessari al vero risanamento della fabbrica e del territorio

Lo SCIOPERO va fatto per tenere aperta la fabbrica con una vera messa a norma e difendere il LAVORO E IL SALARIO di tutti gli operai e LA SALUTE dei lavoratori e della città.

Noi siamo contro l'aziendalismo pro Riva,
noi siamo contro “ambientalismo antioperaio” che vuole la chiusura della fabbrica nocivo è il capitale e non la fabbrica.

Oggi siamo presenti a scioperi e blocchi per stare con i lavoratori ma siamo senza bandiere, perchè nessuna delle iniziative in corso si muovono su posizioni giuste da noi condivise
1 - noi chiediamo che intanto non si proceda a nessuna chiusura di impianti, senza aver fatto un cronoprogramma graduale che mantenta il ciclo produttivo e il lavoro degli operai
2 - noi chiediamo l'immediata convocazione di un tavolo di emergenza in Prefettura per trovare le soluzioni a tutela di lavoro e reddito degli operai - tavolo a cui sia presente anche lo slai cobas ilva


noi vogliamo uno sciopero generale che unisca operai e masse popolari della città e lavoriamo perchè questo avvenga il 19 ottobre, - se si costruiscono le condizioni per una data più ravvicinata, vi aderiremo

Slai cobas per il sindacato di classe Ilva
cobasta@libero.it347-1102638 - 347-5301704


TA 27-9-2012

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