Lo avevamo raccontato nel Dossier: "L'impero di Mittal", che invitiamo a richiedere (a tarantocontro@gmail.com o a WA 3519575628)
In particolare è illuminante leggere il paragrafo "Salute sicurezza e incidenti nelle miniere di carbone ATM"
ArcelorMittal Temirtau Kazakistan
il sommario del documentato Dossier |
La vicenda
Arcelor Mittal Temirtau (AMT), fondata nel 1950, è una delle più grandi acciaierie integrate al mondo.
L’impianto siderurgico, insieme a tutti gli impianti infrastrutturali, miniere di carbone, di minerale di
ferro e centrale elettrica, fu acquistato da ArcelorMittal – allora Ispat nel 1995, dal governo del Kazakistan. Situato nella città di Temirtau, 170.000 abitanti, nella regione di Karaganda, Kazakistan centrale, si estende su circa 5000 ettari e ha una capacità produttiva di acciaio di circa 5,5 milioni di tonnellate l’anno. AMT gestisce otto miniere di carbone nella regione, con una produzione totale di 12 202 milioni di tonnellate di carbone vegetale nel 2007. Nello stesso anno la produzione di acciaio laminato dell’AMT è stata di 3,581 milioni di tonnellate. L’impianto esporta circa il 90% della sua produzione, principalmente in Russia, Iran e Cina.
La popolazione delle città di Temirtau e Karaganda e di tutta ll’area circostante (circa 1 milione di
persone) dipendevano, anche indirettamente, dall’impianto, che rappresentava quasi il 10% del PIL del Kazakistan. Al 2006, i dipendenti sono 55000 e la quota del PIL il 4%.
Negli ultimi 12 anni lo stabilimento di Mittal a Temirtau ha ricevuto numerosi prestiti diretti e
indiretti da parte delle istituzioni finanziarie internazionali:
Anno 1997
Istituzione finanziaria EBRD
Scopo - Ripristinare la capacità produttiva e migliorare l’efficienza di acciaierie e miniere di carbone, sviluppare valore aggiunto, acciaio di migliore qualità, attuare tre piani d’azione ambientali per migliorare l’impatto sull’ambiente e sulla salute e sicurezza, rendere l’azienda conforme alle linee guida ambientali della Banca Mondiale. Importo 54 milioni di dollari Beneficiario AMT (ex Ispat Karmet Steel Works)
Anno1999
Istituzione finanziaria IFC
Scopo - Sostenere lo sviluppo di piccole e medie imprese direttamente o indirettamente in relazione ad AMT e/o assistenza lavoratori precedentemente dipendenti di AMT e/o provvedere alla crescita del settore privato nella regione di Karaganda.
Importo 2.5 milioni di dollari. Beneficiario Aiuti finanziari indiretti a AMT attraverso Kazkommertsbank
Anno 2001
Istituzione finanziaria IFC
Scopo - Stimolare la relazione tra il settore delle grandi aziende (in questo caso AMT) e il settore
privato delle piccole e medie imprese.
Importo 3.4 milioni di dollari di investimenti azionari. Beneficiario AMT
Anno2004
Istituzione finanziaria IFC
Scopo - Permettere a LNM di migliorare le prestazioni ambientali delle associate presenti e future e renderle conformi agli standard della BM o UE; assistere LNM nella creazione e mantenimento di un sistema aziendale per la salute e sicurezza ambientale e dei lavoratori per rendere conformi tutte le pratiche operative attuali e future agli standard di BM e/o UE; risanare, ridurre strozzature e fornire capitale operativo e liquidità alle associato presenti e future di LNM.
Importo 100 milioni di dollari. Beneficiario LNM Holdings N.V. Group (di proprietà di Lakshmi N. Mittal) da usare in Kazakistan (AMT) e Romania (Mittal Steel Galati)
Anno2007
Istituzione finanziaria EBRD
Scopo - Supportare ulteriori miglioramenti nelle pratiche di Mittal Steel Temirtau su salute e sicurezza nelle miniere di carbone in Karaganda allo scopo di allinearli ai migliori standard internazionali.
Importo 100 milioni di dollari. Beneficiario AMT
Il prestito del 1997 fu criticato dalla stampa britannica nel contesto del più ampio scandalo legato al sostegno di Tony Blair all’acquisto da parte di Mittal dell’impianto rumeno di Galati pochi mesi dopo che Mittal aveva fatto una donazione al partito laburista (maggiori dettagli nel capitolo su ArcelorMittal Galati). Successivamente fu rivelato che anche nel 1997 Mittal aveva fatto un’altra donazione, più piccola, al Partito laburista e pochi mesi dopo il Regno Unito diede il suo sostegno al prestito della EBRD per l’impianto di Mittal in Kazakistan- allora Ispat Karmet.
Inquinamento
Uno degli obiettivi dei prestiti della BERS e dell’IFC del 1997, che prevedevano verifica ambientale e valutazione dell’impatto ambientale, era di migliorare le prestazioni ambientali, sanitarie e di sicurezza di Arcelor Mittal Temirtau e renderle conformi alle linee guida ambientali della Banca Mondiale. A conclusione del progetto, 2006, la EBRD considera che esso abbia migliorato la situazione ambientale a Temirtau, anche se alcune interventi erano in ritardo.
Il prestito del 2004 della IFC a LNM Holdings, di proprietà di Lakshmi Mittal, era anch’esso
finalizzato a migliorare le prestazioni ambientali di AMT per conformarle agli standard di BM e/o UE. Tuttavia, AMT continua ad essere la principale fonte di inquinamento atmosferico a Temirtau e uno dei principali inquinatori nella regione di Karaganda. La città di Temirtau ha il secondo più alto livello di inquinamento atmosferico in Karaganda ed è al sesto posto in Kazakistan.
Attuazione di piani d’azione ambientali.
Nell’ambito del progetto Mittal Steel Temirtau finanziato da EBRD nel 1997, sono stati sviluppati tre piani di azione ambientale (EAP) per le acciaierie, la centrale elettrica TEC-2 e le miniere di carbone. Secondo il documento di sintesi del progetto sul sito web di EBRD: “L’attuazione degli EAP porterà gradualmente le strutture al pieno rispetto del standard ambientali kazakhi e delle linee guida per la riduzione dell’inquinamento della BM”.
Tuttavia, il rapporto presentato dal capo del Dipartimento di Stato per la protezione ambientale di Karaganda (KSDEP )del Ministero per la protezione ambientale del Kazakistan nel giugno 2007 mostra che la situazione ambientale nella città di Termitau negli ultimi tre anni è peggiorata.”
Considerando l’impatto di AMT sulla città, ciò solleva dubbi sugli effettivi risultati del progetto.
La direzione dello stabilimento riferisce che nel corso degli ultimi otto anni le emissioni di specifici inquinanti atmosferici dalle acciaierie e dalle centrali elettriche sono state ridotte da 107 a 64 Kg
per tonnellata per tonnellata di acciaio. Tuttavia, questo rapporto inquinanti per tonnellata di acciaio non significa un miglioramento generale della situazione, dato che in definitiva la qualità dell’aria
in città dipende dalla produzione totale di acciaio.
Nonostante i miglioramenti di efficienza, secondo il KSDEP, nel triennio fino al 2007 l’indice inquinamento atmosferico di Temirtau è aumentato da 7,4 a 8,9 e sono stati rilevate quantità di biossido di zolfo, fenolo, ammoniaca e la particolati superiori alle concentrazioni massime ammissibili.
Nel 2005-2006 la quantità di emissioni è diminuita, insieme alla produzione, ma i dati ufficiali mostrano che è nuovamente aumentata nel 2007, all’aumentare della produzione.
L’estrazione di carbone in Kazakistan comporta il rilascio di circa 300 milioni di metri cubi di gas metano all’anno. Le alte concentrazioni di metano creano condizioni di lavoro pericolose per i minatori, poiché possono provocare esplosioni.
Anche il metano contribuisce notevolmente al cambiamento climatico. Secondo i dati ufficiali, ArcelorMittal ha sviluppato un programma di drenaggio del metano e riferisce che nel 2005 questo ha portato catturare e utilizzare di 56 milioni di metri cubi di metano (circa il 18,6%). Tuttavia, queste cifre contraddicono le informazioni del Ministero kazako, che riferisce che solo il 3% del metano è stato utilizzato.
Salute sicurezza e incidenti nelle miniere di carbone ATM
dicembre 2004 miniera di Shakhtinsk, Karaganda Vittime 23
settembre 2006 miniera di Lenina, Shakhtinsk, Karaganda Vittime 41
gennaio 2008 miniera di Abaiskaya, Abai, Karaganda Vittime 30
Dopo ogni incidente la compagnia ha pagato un risarcimento alle famiglie dei minatori morti, ma ci sono stati comunque lamentele sui risarcimenti da parte delle famiglie in lutto. La rappresentante delle vedove dei minatori, Natalia Tomilova, ha raccontato che dopo l’incidente alla miniera di Lenina del 2006 hanno ricevuto un risarcimento pari a annualità di salario10 stipendi su cui sono state applicate le imposte in quanto la somma è stata pagata a titolo di “risarcimento per danni morali”, quindi hanno ricevuto meno di quanto dichiarato dalla società. Se gli indennizzi fossero stati pagati come assistenza materiale non ricorrente, non sarebbero stai soggette a tasse. “La compagnia ha voluto proteggersi da ulteriori cause per danno morale”, ha dichiarato la signora Tomilova. Le vedove affermano inoltre che AMT non ha rispettato gli impegni presi i migliorare le condizioni di vita delle famiglie dei minatori.
Il primo sciopero dei minatori delle miniere di carbone AMT è avvenuto dopo l’incidente alla miniera di Lenina nel settembre 2006. Le richieste principali dei minatori erano: aumento dei salari, pagamento secondo il tempo trascorso nella miniera - non per la quantità di carbone estratto - e condizioni di lavoro sicure in miniera.
Per molti anni il livello di retribuzione garantito era solo del 30 percento del della retribuzione potenziale totale, la restante parte dipendeva da bonus prefissati secondo la quantità di carbone estratto, così i minatori erano motivati a mantenere alta produttività indipendentemente dalle condizioni di
sicurezza.
Dopo lo sciopero, la quota di salario base garantito (30% del salario totale potenziale) è stato aumentato
al 60%, ma l’amministrazione ha cercato di risparmiare imponendo multe ai minatori e abbassando le categorie retributive da cui dipende il salario.
Dopo l’incidente nella miniera di Abaiskaya nel gennaio 2008, Pavel Shumkin, ex-capo della Libera
Confederazione dei Sindacati Indipendente del Kazakistan, attualmente dirigente di un’organizzazione operaia non ufficiale all’AMT, ha commentato: “Il tragico incidente di oggi è stato causato dal sistema irresponsabile di estrazione del carbone nelle miniere di Mittal. Il sistema prevede il sorpassato schema di salario più bonus, inumani turni sotterranei su 24 ore e l’assenza di sindacati capaci di diritti e gli interessi dei minatori. Il sistema garantisce anche la protezione legale dei top manager, senza la quale non potrebbe sopravvivere.
Lo sciopero dopo l’incidente di Abaiskaya ha portato cambiamenti più significativi nel regime salariale. Nel marzo 2008, un rappresentante della ONG Karaganda EcoMuseum si è incontrato con il direttore generale di AMT, Rajendran, che lo ha informato su significativi cambiamenti nel sistema dei salari. Secondo Rajendran, il salario garantito ora è 160000 tenge (circa 850 EUR) al mese e se gli obiettivi sono raggiunti, lo stipendio aumenta fino a 250000 tenge.
Gli interessi dei minatori sono ufficialmente rappresentati dal sindacato “Korgau”, ma è difficile
considerarlo un’organizzazione indipendente, dato uno dei suoi esponenti è Murat Persadaev - Direttore del Dipartimento carbone di ArcelorlMittal Temirtau, e molti lo accusano di scarsa trasparenza e integrità.
I lavoratori affermano che il Mittal ha fatto ben poco per migliorare le condizioni di lavoro e di sicurezza dopo l’acquisizione da parte di AMT. Dopo l’incidente del 2006 nella miniera di Lenina, sono
state oggetto di particolare attenzione le cattive condizioni e le delle attrezzature di sicurezza, molte delle quali risalgono agli anni ’70. Dopo l’incidente del 2006, otto dirigenti di medio livello sono stati
accusati di negligenza e accusati di violazione dei requisiti di salute e sicurezza sul lavoro in miniera.
Tuttavia, intervistati dal Sunday Times, i lavoratori hanno riferito che tali violazioni erano consapevoli e diffuse. I lavoratori venivano mandati in miniera anche mentre erano in corso lavori di manutenzione del sistema di ventilazione, gli ascensori erano sovraffollati, le attrezzature per disperdere con acqua la polvere di carbone potenzialmente esplosiva erano obsolete e spesso inefficaci e si diceva che i rilevatori di metano fossero stati spostati o starati per continuare l’estrazione del carbone e per raggiungere l’obiettivo di produzione imposto dalla direzione.
Dariga Nazarbayeva, figlia maggiore del presidente kazako Nursultan Nazarbayev, ha detto che l’esplosione del settembre 2006 nella miniera di Lenina è stata causata dall’inosservanza delle norme di sicurezza e ha chiesto emendamenti al codice del lavoro per aumentare le pene per i datori di
lavoro che la violano.
Gli investimenti sociali di Mittal
Gli investimenti di Mittal sono spesso definiti “salvataggi” di città dell’acciaio i agonia - una convinzione decisamente esagerata se si considera data la gravità dei problemi causati dalla crescita e crisi di grandi acciaierie. Temirtau è una città particolarmente travagliata, con un’alta percentuale di popolazione che vive al di sotto la soglia di povertà e un alto livello di disoccupazione, un alto consumo di droga e il più alto tasso di infezione da HIV in Kazakistan.
AMT ha contribuito a diversi progetti di sviluppo della comunità a Ternirtau ma la popolazione locale ha espresso perplessità circa la loro qualità. Alcune sono state positive, quando AMT ha finanziato
iniziative concrete a benefico della popolazione locale, come l’acquisto di ambulanze per la regione
nell’agosto 2006, ma gran parte degli aiuti allo “sviluppo” sono di natura populista e demagogica piuttosto che finalizzati a portare un aiuto reale ai minatori o al popolo inquinato di Temirtau. L’AMT tende a sostenere le attività fortemente influenzate dalle autorità locali, ad esempio la celebrazione del 70° anniversario della regione di Karaganda o l’impianto di un grande schermo pubblicitario nel centro di Karaganda. Crediamo che, oltre a offrire borse di studio a studenti e sportivi, l’azienda dovrebbe sviluppare piani per fornire assistenza diretta a coloro che soffrono l’inquinamento della Mittal in città e alle famiglie dei minatori.
Le organizzazioni della società civile di Karaganda e Temirtau dichiarano che ArcelorMittal preferisce dedicarsi a donazioni relativamente a basso costo, a breve termine e altamente visibili piuttosto che a
progetti sociali seri, quali terapie gratuite o scontate in ospedali moderni, visite mediche gratuite o centri di educazione per i minori.
Sussidi indebiti per ArcelorMittal Temirtau
La EBRD ha supportato le prime fasi della privatizzazione delle acciaierie. Secondo la Politica Ambientale della EBRD (articoli 16 e 21), i progetti devono essere realizzati “in conformità con i requisiti della legislazione nazionale”. Tuttavia, i risultati di un’inchiesta condotta dalla Procura Generale del Kazakistan dimostrano che durante il processo di privatizzazione la legislazione kazaka è stata violata.
Il contratto contempla un accordo in base al quale nessuna nuova legge ambientale sarà alle acciaierie per 10 anni dalla data della loro privatizzazione (cioè a partire dalla vendita ad ArcelorMittal).
Inoltre, per diversi anni - anche durante l’attuazione del progetto EBRD – grazie ad un accordo con il
governo kazako, ArcelorMittal ha pagato tasse ambientali fisse, indipendentemente dal volume reale delle emissioni inquinanti, e imposte sul reddito d’azienda prefissate, indipendentemente dai risultati della sua attività finanziaria. Inoltre il ramo minerario di ArcelorMittal non è tenuto a realizzare attività di bonifica su campi che sono stati sfruttati per attività minerarie prima del 1996 - e questi costituiscono la maggior parte delle terre contaminate.
Allo stesso tempo, c’è un accordo fiscale tra il governo kazako e Arcelor Mittal sugli investimenti
in Kazakistan fino al 2009.
La direzione dell’AMT ha anche chiesto alle autorità cittadine di Temirtau di ridurre la tassa fondiaria del 30%, giustificando la richiesta col fatto che l’azienda “investe molto” nella sfera sociale in città. La più grande società siderurgica del mondo ha richiesto una riduzione delle tasse che sarebbe appropriata per un’organizzazione di beneficenza. La decisione del consiglio comunale è stata negativa.
Nel 2007 l’Ispettorato Fiscale Statale ha revisionato le attività di Mittal nel 2002-2004 e gli ha addebitato più di 100 miliardi di tenge (828 milioni di dollari) di tasse aggiuntive da pagare al governo del Kazakistan. Nel 2008 Mittal è ricorso in appello contro questo accertamento al tribunale amministrativo interdistrettuale di Karaganda ma l’appello è stato respimto e i legali di Mittal hanno
presentato un nuovo ricorso presso il tribunale regionale.
Mancanza di accesso alle informazioni
Nell’ambito del più recente progetto EBRD/IFC, avrebbe dovuto essere sviluppato un piano di informazione pubblica, il cui obiettivo principale era rendere disponibili e diffondere al pubblico
informazione sull’impatto ambientale del progetto e tenere conto conto dell’opinione pubblica.
La EBRD sostiene che il piano, che consiste nella diffusione di informazione attraverso i mass media
locali e riunioni pubbliche, è stato pienamente realizzato e che in generale il pubblico ha in gran parte supportato il progetto nel suo complesso e le sue iniziative. Tuttavia, interviste informali e monitoraggio dei media portano a ritenere che AMT sia considerata una delle società meno trasparenti nella Repubblica del Kazakistan e che il pubblico e i media non abbiano una chiara idea del progetto.
Dopo i numerosi incidenti nelle miniere di carbone negli anni 2004-2008, la politica dell’azienda sulla
cooperazione con il pubblico è finalmente cambiata. Nel 2008 l’azienda ha presentato al pubblico un suo piano per coinvolgere tutte le parti interessate, approntato da consulenti internazionali incaricati da AMT. Il piano stabilisce standard che che l’azienda si impegna ad utilizzare nella cooperazione con il pubblico.
La Politica Ambientale della EBRD (allegato 2, articoli III, IV) stabilisce che gli esecutori dei progetti devono mettere a disposizione del pubblico tutte le informazioni sulla valutazione dell’impatto ambientale per l’intera durata della partecipazione della BERS al progetto. Tuttavia, la ONG Green
Salvation (GS) ha richiesto ripetutamente informazione e documentazione relative agli aspetti ambientali del progetto EBRD/IFC. e in risposta ha ricevuto la comunicazione dal capo del dipartimento ambientale di AMT che: “Non abbiamo informazioni circa il progetto EBRD 3324” Neppure la sede nazionale della EBRD di Almaty aveva le informazioni richieste - un fatto noto alla sede centrale della EBRD di Londra.
Il pubblico e le parti interessate non hanno avuto l’opportunità di essere aggiornati sull’attuazione
del progetto dal sito web della EBRD, le informazioni pubblicate sul sito risalgono al 1997.
Informazioni aggiornate sul progetto sono state pubblicate sul sito web della BERS solo nove anni dopo, nel 2006. Questo mancato accesso alle informazioni sulle attività correnti del progetto contraddice la Politica Ambientale ufficiale della EBRD (articolo 28).
La relazione tra EBRD e IFC e AMT dimostra come sia necessario che le istituzioni finanziarie
internazionali siano maggiormente presenti nel monitoraggio dei progetti finanziati. Tuttavia, è assai discutibile che aziende di finanziariamente floride come ArcelorMittal necessitino del sostegno di prestatori internazionali. Le istituzioni finanziarie internazionali (IFI) dovrebbero coinvolgere le comunità interessate nel monitoraggio dei loro progetti e sviluppare piani di azione ambientale più affidabili e solidi. Le IFI e i loro beneficiari dovrebbero inoltre divulgare le informazioni ambientali durante il corso dei progetti e sviluppare un sistema di verifica efficace per il pubblico e le persone interessate quando le attività dei progetti non corrispondono ai suoi stessi requisiti ambientali, sanitari, di sicurezza e sociali.
Aggiornamento
31 agosto 2017
Una fuga di metano ha provocato l’evacuazione della miniera, dove 132 operai ne sono stati investiti a circa 600 metri di profondità. Tre lavoratori sono morti immediatamente per avvelenamento. Gli altri sono tornati in superficie e alcuni sono stati ricoverati.
La miniera era stata teatro di un altro incidente mortale nel 1994, quando 14 lavoratori morirono a seguito di un’esplosione. ArcelorMittal affronterà un’indagine speciale sulle misure di sicurezza in atto al momento dell’ultimo incidente. Le agenzie governative e ArcelorMittal hanno avuto relazioni tese negli ultimi anni, dopo che la società è ripetutamente venuta meno al suo ruolo tradizionale di maggiore datore di lavoro e contribuente del settore dell’industria pesante. La lunga crisi economica e il crollo dei prezzi delle materie prime hanno provocato licenziamenti e riduzioni salariali enormi ad ArcelorMittal Temirtau.
I lavoratori di ArcelorMittal Temirtau, sono tutt’altro che soddisfatti dei piani dell’azienda.
Le tensioni sono aumentate di nuovo a febbraio 2016 quando la società ha annullato l’aumento salariale previsto per i 14.000 lavoratori.
Nonostante i problemi per le condizioni di lavoro, il governo del Kazakistan si è concentrato maggiormente su questioni finanziarie e di sicurezza. Come riportato nel Conway Bulletin di settembre 2016, il ministro degli investimenti e dello sviluppo del Kazakistan ha affermato che la società potrebbe utilizzare interruzioni stagionali nel suo stabilimento di Temirtau per evitare di chiudere l’anno con perdite. Il governo ha anche represso le apparentemente lassiste norme di sicurezza di ArcelorMittal, mentre continuano a verificarsi incidenti nei siti in cui opera. Lo scorso novembre, tre lavoratori
sono morti in un’altra miniera di carbone, Saranskaya, dopo un incidente in monorotaia.
Nella capitale del Kazakistan, Astana, l’amministrazione comunale ha dovuto reprimere una rivolta su piccola scala che ha coinvolto almeno dozzine di lavoratori, sia stranieri che locali, che sono stati assunti per costruire il grattacielo di alto profilo di Abu Dhabi Plaza. Otto dei 41 locali che sono stati
arrestati sono stati successivamente accusati di sanzioni amministrative, ma la reazione ufficiale più visibile è stata il blocco di quattro strade principali con un massiccio dispiegamento di forze di sicurezza per riportare l’ordine sul sito. Rapporti non ufficiali, tuttavia, indicano centinaia, non solo dozzine, di lavoratori e residenti locali coinvolti nei disordini, scaturiti da una discussione tra un lavoratore indiano e una guardia di sicurezza sul sito. Sono stati identificati circa 60 cittadini indiani, che hanno partecipato alla rissa e ora stanno per essere espulsi in India.
I lavoratori indiani sono stati assunti da Arabtec, una delle due società incaricate da Aldar, lo sviluppatore degli Emirati Arabi Uniti, per la costruzione del grattacielo da $ 1,6 miliardi, 382 metri, che diventerà l’edificio più alto in Asia centrale dopo il completamento. In particolare, il progetto Abu Dhabi Plaza ha suscitato frequenti disordini nei lavoratori e ha sollevato problemi di sicurezza negli ultimi anni. Nel 2014, circa 700 lavoratori sono usciti in sciopero chiedendo salari più alti. Gli incendi hanno anche suscitato occasionalmente in cantiere, l’ultimo dell’anno scorso, ritardando la data di completamento, originariamente prevista per la fine del 2016, in tempo per l’EXPO di quest’anno.
I disordini hanno innescato commenti razzisti e sollevato domande sull’armonia interetnica sui social media, evidenziando la fragile stabilità della convivenza razziale ed etnica in Kazakistan. In un destino simile a quello delle condizioni di lavoro, tuttavia, questo problema è stato rapidamente spazzato via dal tappeto dalle autorità, che hanno negato ogni sottotono etnico e soppresso qualsiasi ulteriore speculazione sulla rivolta. Mentre la strategia di trascurare i punti nodali dei conflitti sociali potrebbe funzionare per stabilire l’eredità politica pacifica di Nazarbayev, ritardare una conversazione seria sulle questioni reali in gioco potrebbe trasformarle in problemi in futuro.
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