Lunga audizione del
commissario Laghi quest’oggi alla commissione Industria della Camera.
Tra i punti trattati il piano ambientale di Am Investco Italy, i lavori
previsti per Afo5, le interlocuzioni con l’Antitrust europeo sulla
futura vendita del gruppo e il probabile ricorso in Cassazione contro il
diniego al patteggiamento dell’Ilva espresso dalla Corte d’Assise di
Taranto nel processo ‘Ambiente Svenduto’
Il risanamento ambientale interno ed esterno al siderurgico
Secondo quanto confermato dal commissario Laghi, i fondi Riva dovranno essere usati per bonificare
tutte le aree di Taranto estranee al sito acquisito. Gli interventi di ambientalizzazione, ha aggiunto Laghi, riguarderanno “la bonifica, lo smaltimento dei rifiuti, il miglioramento delle discariche e le demolizioni per evitare danni ambientali e restituire area Taranto il piu possibile simile a come era prima“. Dei fondi provenienti dal patteggiamento Riva, 1,083 mld “sono attualmente – ha detto Laghi – sul conto corrente di Tesoreria“. Mentre altri 150 milioni di euro, di cui 145 da Ilva e 5 da partecipazioni industriali, sono sono stati depositati sui conti dell’Amministrazione Straordinaria e saranno destinati alla gestione corrente della stessa prima dell’esecuzione del contratto di cessione degli asset. “Poi c’è una transazione con l’Agenzia dell’Entrate per effetto della quale si libereranno circa 80 milioni a beneficio delle società dell’Ilva sotto il cappello dell’amministrazione straordinaria con la possibilità di chiedere un rimborso di crediti fiscali“, ha aggiunto Laghi in merito alle sette società legate al gruppo siderurgico.
Dunque, al di là dei numeri e delle cifre in campo, l’ambiente resta, almeno a parole e nelle intenzioni, l’asse portante sul quale si svilupperà il futuro dell’Ilva. Durante l’audizione Laghi ha confermato che “è attualmente in corso, da parte di un comitato di esperti nominati dal Mise, l’esame del Piano Ambientale inoltrato da Am Investco Italy al Mise” lo scorso mercoledì 5 luglio. Gli esperti, secondo il bando di vendita, “hanno 60 giorni per pronunciarsi sul Piano sul quale possono chiedere modifiche“: il termine di questa fase è prevista per il 3 settembre. “Successivamente – ha spiegato ancora Laghi – il Ministero ha ulteriori 15 giorni per ratificare il parere degli esperti e formalizzare la nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)“. Per realizzare questo Piano Ambientale, come detto, Am Investco Italy ha previsto circa 1,1 miliardi. Parte di questi saranno utilizzati per riambientalizzare e far ripartire l’Altoforno 5 mentre l’Altoforno 3 (dismesso oramai da tantissimi anni), ha fatto sapere Laghi, sarà smantellato utilizzando i fondi provenienti dalla transazione con il gruppo Riva.
La questione occupazionale
In merito alla questione occupazionale, Laghi ha ribadito che “gli eventuali 4.000 lavoratori non impiegati in Ilva da Am Investco potranno essere impiegati nelle attività di ambientalizzazione da parte dei soggetti che si aggiudicheranno questi lavori“. Am Investco infatti “si è impegnata ad impiegare da subito 10.000 addetti per tutta la durata del piano“, ha spiegato Laghi sottolineando che “i 4.000 che rimarrebbero esclusi sono coperti da Cigs per una durata almeno pari all’esecuzione di interventi di ambientalizzazione, il cui termine è stimato al 2023“.
I rapporti con l’Antitrust europeo
Laghi ha poi toccato anche altri argomenti importanti durante l’audizione odierna: come ad esempio il faro che l’Antitrust europeo ha acceso sulla vendita del gruppo Ilva al colosso mondiale ArcerloMittal. “Sono state avviate positive interlocuzioni fra Am Investco e l’Antitrust Europe – dichiarato il commissario -. A questo proposito l’amministrazione straordinaria ha fornito tutti gli elementi necessari alla valutazione dell’operazione“. Am Investco Italy, ha spiegato ancora Laghi, “si è obbligata a pena la risoluzione dell’accordo di trasferimento degli asset a non rinunciare all’operazione di acquisizione dell’Ilva anche di fronte a vincoli e prescrizioni imposte dall’Antitrust Europeo“. Nel caso in cui fossero proposti dall’Autorità Europea dei “rimedi per dare il via libera all’acquisizione, questi non potranno intaccare il perimetro produttivo del gruppo Ilva, né, di conseguenza, il perimetro occupazionale“.
‘Ambiente Svenduto’: il patteggiamento e il possibile ricorso in Cassazione
Infine, Laghi ha affrontato anche le vicende giudiziarie che riguardano l’Ilva. Soprattutto per quanto concerne la posizione della società nel processo di Taranto, ‘Ambiente Svenduto’. “Il diniego del Tribunale di Taranto al patteggiamento proposto da Ilva in Amministrazione Straordinaria e da Riva Forni Elettrici non ha effetto sulla transazione fatta con i Riva e che prevede il trasferimento dei fondi per un ammontare di circa 1,3 miliardi” ha assicurato il commissario. Questi fondi infatti, ha spiegato sempre Laghi, “sono già nella disponibilità dell’Amministrazione Straordinaria. Stiamo valutando in questi giorni se ricorrere in Cassazione” ha annunciato. In ogni caso, ha assicurato infine il commissario Laghi, l’Amministrazione Straordinaria realizzerà comunque i lavori di ambientalizzazione previsti dalla proposta di patteggiamento avanzata davanti al tribunale di Taranto nell’ambito del processo ‘Ambiente Svenduto’.
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